Si avvicina l’appuntamento annuale con Red Hat Open Source Day, l’evento italiano di punta tra quelli dedicati ai temi dell’innovazione digitale coltivata con l’approccio della condivisione e dell’apertura. Si tratta come sempre di una due giorni a cavallo di Roma e Milano, dove rispettivamente il 20 novembre e il 3 dicembre il titolo dell’edizione 2019 del congresso “Expand Your Possibilities” sarà declinato per intercettare interlocutori con interessi ed esigenze differenti: Pubblica amministrazione e Telco nella capitale, imprese del mondo Finance e Insurance nel capoluogo lombardo. Ma non mancherà in entrambi casi lo spazio per altre tipologie di organizzazioni.
Dopo il successo dell’anno scorso, con la partecipazione di oltre 4000 persone, anche quest’anno gli esperti di Red Hat, insieme a 47 partner e a numerosi clienti nazionali e internazionali, avranno l’occasione di confrontarsi sullo stato attuale della tecnologia e sulle prospettive che offre alle organizzazioni e ai business dei vari settori. Ne parla con Digital4 Danilo Maggi, Marketing Manager di Red Hat Italia.
Who's Who
Danilo Maggi
Marketing Manager di Red Hat Italia
Due eventi differenti per due messaggi differenti?
Siamo in effetti una delle poche aziende che ne fanno due. Oltre all’opportunità logistica per incontrare più facilmente i clienti sul territorio, lo scopo principale consiste nel calare nelle specifiche realtà di Roma e Milano messaggi che rimangono univoci, pur essendo declinati su verticali diversi. In questo senso puntiamo a creare due eventi su misura: quello romano con focus sulla PA e sulle Telco, senza naturalmente dimenticare l’Industry, e quello milanese con una forte impronta su Finance e Insurance. Saranno soprattutto le sessioni verticali del pomeriggio a caratterizzare i due appuntamenti sui temi in gioco nei rispettivi settori.
Quali temi avranno maggiore rilevanza quest’anno?
Il titolo dell’evento è “Expand Your Possibilities”. Espandere le proprie possibilità per noi significa sfruttare il massimo potenziale di quanto attualmente esiste nel panorama tecnologico per migliorare il business sotto il profilo dell’efficienza. Entrare in contatto con tecnologie che per definizione rappresentano il non plus ultra dell’offerta digitale, rappresenta una grande occasione per tutte le aziende che puntano alla vera innovazione. Ma non è solo questione di utilizzare soluzioni open source: anche le competenze da sviluppare sono fondamentali. E in quest’ottica espandere le potenzialità assume un altro significato ancora.
Bisogna ancora spiegare alle imprese cosa vuol dire davvero “open source”?
No, fortunatamente parliamo di qualcosa che è entrato di diritto in tutte le entità, anche nei processi mission critical. Ci troviamo ormai da tempo al tavolo con i principali attori del mondo enterprise, che sanno benissimo come funziona questo approccio. Si può anche pensare di installare la versione comunitaria di un software, e persino di sviluppare internamente i servizi necessari a farlo funzionare. Ma l’assistenza per il training e la risoluzione dei problemi va comunque affidata agli specialisti. Tutti sanno che ciò che fornisce Red hat è un contributo di valore, e le nostre market share sono lì a confermarlo.
Oggi quali sono gli ambiti applicativi di maggior interesse?
La nostra è tradizionalmente un’offerta completa per lo stack infrastrutturale. I punti di maggior valore sono senz’altro quelli relativi alla gestione degli ambienti hybrid cloud, senza ovviamente dimenticare il discorso della containerizzazione. Poi c’è tutta la parte di automation per l’ottimizzazione dell’IT. E Linux, che è ancora la piattaforma di riferimento per questo tipo di proposizione, è sempre in grande espansione.
Cosa si aspetta che calamiterà maggiormente l’attenzione del pubblico?
I programmi sono molto densi. In entrambi gli eventi la mattina ci sarà una sessione plenaria con gli interventi degli executive e dei clienti di Red Hat. Per il pomeriggio abbiamo previsto nove sessioni parallele, a cura dei nostri 47 partner e di clienti del calibro di Poste Italiane, Coopservice, Sia e Insiel (la società Ict in house della Regione Friuli Venezia Giulia, ndr), che condivideranno i casi d’uso concreti grazie ai quali sono riusciti a migliorare le performance dei loro business, e a crearne di nuovi. Gli addetti ai lavori sono sempre più attenti quando si tratta di conoscere una tecnologia semplice, aperta, standard, innovativa, che non li leghi al vendor. L’Open Source Day non li deluderà.
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