Strategie

Pres cambia nome, nasce NovaNext: «Continuiamo nel nostro percorso di innovazione e crescita»

Rebranding per la società, che opera come System Integrator, fornitore di servizi gestiti ICT e centro di formazione per le principali imprese italiane. Il fondatore e CEO de Giovanni: «Cambiamo nome e logo, ma manteniamo i nostri valori e la nostra mission». +60% la crescita del fatturato in cinque anni

Pubblicato il 21 Mag 2018

Manuela Gianni

Direttrice, Digital4Executive

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NovaNext è il nuovo nome di Pres, che annuncia il rebranding e festeggia i 30 anni di attività e di successi in Italia. Una scelta che, come ha spiegato il CEO e fondatore Giovanni de Giovanni, rappresenta «un segnale di svolta per la società, che sin dalla nascita è costantemente cresciuta. Capitalizziamo il passato e ci proiettiamo verso il futuro, pronti ad affrontare le nuove sfide: il settore è in continua evoluzione, e c’era necessita di cambiare. Uno studio che abbiamo commissionato conferma che abbiamo un’ottima reputazione, ma il mercato continua a identificarci come nel passato. Ora guardiamo al futuro: cambiamo nome e logo, ma manteniamo i nostri valori e la nostra mission».

Il passato sono le reti locali, le tecnologie Cisco, e la system integration, che rappresentano proprio il DNA dell’azienda. Sono queste le aree che Pres ha presidiato sin dall’inizio della propria attività, con sedi a Torino e Milano, diventando punto di riferimento in Italia. Basti ricordare che è Gold partner di Cisco da ben 15 anni, oltre che Learning Specialized Partner. A Cisco si sono affiancati nel tempo i principali brand dell’ICT, fra cui Microsoft, Oracle e VMware.

Puntando su queste aree di eccellenza, Pres ha messo a segno una crescita solida e costante del nel tempo, con un incremento del fatturato del 60% in questi ultimi 5 anni: il dato 2017 è pari a 29 milioni di euro.

NovaNext vuole invece essere evocativo dei nuovi paradigmi del digitale, come la cybersecurity, l’Internet Of Things e i servizi gestiti. La scelta del brand, in linea con il claim “Connecting the Future”, nasce dall’unione di due parole: Nova, termine latino che significa “innovazioni, cose nuove”, e Next, parola inglese che rappresenta la frontiera dell’innovazione.

Peculiarità dell’azienda è quella di essere da sempre organizzata in due divisioni, una dedicata alla System Integration e l’altra alla formazione, con il nuovo Training Center inaugurato da un paio d’anni nella nuova sede in centro a Milano. «È un unicum sul mercato – ha sottolineato Valentina Farri, Marketing Manager di NovaNext -. Inostri tecnici non solo implementano le migliori tecnologie nelle aziende ma condividono il loro know how con i corsisti». L’offerta si è anche estesa a temi al di fuori del perimetro ICT perché sempre più vengono richiesti corsi di soft skill anche nel mondo IT.

La rete del futuro è intuitiva

Cosimo Rizzo, Head of Technology di NovaNext, ha colto l’occasione della presentazione del nuovo brand per dare una panoramica su come si sta trasformando il networking, illustrando i concetti di rete intuitiva e di “software defined networking”, che porteranno in un futuro prossimo ad avere il controllo centralizzato, a livello logico e non più fisico, dell’infrastruttura, che è destinata a “scomparire” nel cloud, riducendo man mano l’hardware che oggi abbonda nei data center delle organizzazioni. «Da uno studio IDC risulta che i problemi di sicurezza delle reti sono al primo posto fra le preoccupazioni dei CIO, seguiti da esigenze di automazione della gestione IT – ha detto Rizzo -. Il Software defined networking costituisce una risposta. Le funzioni di rete sono automatizzate e guidate da strumenti software che sfruttano tecnologie di Machine Learning e big data analytics». In sintesi, grazie all’intelligenza del sistema si raccolgono dati dalla rete che alimentano le soluzioni di sicurezza, per individuare in real time l’identità degli utenti e applicare le policy di sicurezza.

«Oggi tutto questo si fa con grandissima fatica, ogni ambiente è distinto e ha le proprie regole. Al momento siamo in fase di POC, ovvero stiamo avviando progetti con importanti clienti, operando su parti delle loro reti. Ma i vendor sono già pronti», ha concluso l’esperto. Il futuro, dunque, non è poi così lontano.

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