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Oracle: «Come gli analytics abilitano la trasformazione digitale»

La stragrande quantità dei dati è ancora inutilizzata: la soluzione è una piattaforma – on-premise o in cloud – che fornisca gli strumenti di data visualization a ogni utente. «Favoriamo la ’digital disruption’, ma in un quadro di affidabilità tipico degli ambienti enterprise», spiega Stefano Maio, Country Leader Business Analytics Oracle Italia

Pubblicato il 16 Mag 2016

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I dati oggi sono la linfa vitale dell’attività di business, la chiave per la presa di decisioni strategiche in grado di battere la concorrenza. Ma, per avere successo serve soprattutto la capacità di estrarre quelli giusti con rapidità, utilizzando gli strumenti appropriati. E, quando si fa innovazione nel settore business analytics, ciò non vuol dire necessariamente sostituire gli strumenti già esistenti in azienda: molte volte basta complementarli, ha sottolineato Stefano Maio, Country Leader Business Analytics di Oracle Italia, introducendo a Milano l’evento ’Oracle Analyics in Action’.

Resta comunque il fatto che solo una piccola percentuale dei dati enterprise è utilizzata per ottenere ’insights’ utili a migliorare l’attività imprenditoriale, fa notare Cenk Kiral, Vice President Business Analytics di Oracle EMEA, citando fresche stime della società di analisi Forrester Research: se il 69% delle organizzazioni non usa dati destrutturati, il 73% non sfrutta quelli semistrutturati, e il 60% non utilizza quelli strutturati, significa che la stragrande quantità dei dati resta ancora inutilizzata e intoccata.

Ma cosa succederebbe se questo tesoro nascosto, questo ’data capital’, potesse essere scoperto, attraverso la capacità di miscelare enormi moli di informazioni provenienti dalle fonti più disparate, di filtrare con intelligenza quelle determinanti tramite i tool di data visualization, e di ottenere più risposte da ciascun dispositivo? Oracle pone la domanda e fornisce una risposta. La soluzione sta nell’adottare un approccio tecnologico unitario, in grado di rendere disponibili gli strumenti analitici di data visualization a ogni utente, indipendentemente dal fatto che la piattaforma di raccolta ed elaborazione dei Big Data sia ospitata on-premise o nel cloud.

Nel comparto delle soluzioni di business analytics, Oracle ritiene di possedere almeno due elementi di differenziazione rispetto ai competitor: da un lato, chiarisce Maio, pur non sbarcando per prima nel segmento degli strumenti di data visualization, la società di Larry Ellison non può confondersi nella schiera dei semplici fornitori di tool che fanno ’virtuosismi’ sui dati, ma privilegia gli aspetti di responsabilità sugli stessi, favorendo sì la ’digital disruption’, ma sempre in un contesto di affidabilità e produttività tipico degli ambienti enterprise. In secondo luogo, aggiunge, l’offerta di Oracle si posiziona come la più ampia e completa sul mercato, spaziando dalle tradizionali funzionalità di business intelligence, fino ai più evoluti tool nell’area Big Data discovery & visualization. Il tutto fruibile attraverso soluzioni flessibili da implementare, e semplici da amministrare e apprendere.

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