La Svizzera si avvia verso il pieno utilizzo della fattura elettronica. Il processo è iniziato nel 2011 quando l’Ufficio federale dell’informatica e della telecomunicazione (Ufit) ha iniziato a ricevere ed emettere fatture elettroniche. Da allora però anche gli elevetici hanno rallentato il passo visto che l’obiettivo è di fare diventare l’einvoicing la regola della Pubblica amministrazione entro il 2016 (in Italia scatterà l’obbligo di giugno 2014 per Ministeri, Agenzie fiscali ed Enti nazionali di previdenza e assistenza e giugno 2015 per tutte le altre amministrazioni, escluse quelle locali).
Confederazione, Cantoni e Comuni dovranno utilizzare il documento elettronico, mentre circa il 10% delle PMI svizzere utilizza già la nuova fattura così come un numero crescente di aziende attive a livello internazionale. Oltre un terzo delle fatture spedite elettronicamente è infatti diretta a partner commerciali all’estero.
I risparmi in Svizzera e il confronto con l’Italia
I risparmi sono evidenti. Secondo uno studio condotto dalla Scuola universitaria della Svizzera nord-occidentale, l’emittente risparmia in media 2 franchi svizzeri (circa 1,60 euro) e il destinatario 15 per ogni fattura (poco più di 12 euro).
In questo modo è possibile ottenere un risparmio potenziale che arriva fino al 60% dei costi finora sostenuti per ciascuna fattura. Sommando tutte le e-fatture spedite, lo studio calcola per la Svizzera un risparmio sui costi pari a 250 milioni di franchi nel 2012.
Dati in parte simili a quelli dell’Osservatorio del Politecnico di Milano secondo il quale i benefici della fatturazione elettronica per la singola organizzazione variano da circa 2-4 euro a fattura, se si parla di fatture non strutturate (quindi non direttamente elaborabili dai sistemi di chi le riceve), a circa 5-9 euro a fattura in caso di interscambio di flussi di dati strutturati (in formato direttamente elaborabile dai sistemi informativi aziendali). Ma i benefici maggiori possono essere conseguiti attraverso la completa Digitalizzazione del Ciclo dell’Ordine, che porta risparmi di costo compresi tra i 25 e 65 euro a ciclo per la singola organizzazione, cliente o fornitore.
Se la la fatturazione elettronica si diffondesse in Italia nel 20% dei rapporti fra imprese e si potrebbero recuperare circa 3 miliardi di euro che potrebbero diventare 60 nel caso in cui l’adozione fosse estesa a tutte le relazioni tra gli attori economici del Paese (sia tra le imprese, che tra queste e la PA).