Continua il cammino europeo sulla via dell'innovazione
tecnologica e questa volta gli accordi presi tra diverse
università europee e laboratori giapponesi riguardano
l'Internet of Things, la tecnologia che mira a mettere in
comunicazione gli oggetti della vita quotidiana, lavorativa o
domestica attraverso la connessione ad Internet per migliorare la
comunicazione tra gli oggetti stessi e tra oggetti ed esseri
umani.
L'accordo
L’intesa riguarda lo sviluppo delle tecnologie IOT ed è
stata firmata dal Cattid dell'Università della Sapienza di
Roma, dall'Ubiquitous Networking Laboratory di Tokio e da
alcuni laboratori universitari di Finlandia (VTT Technical
Research Centre), Francia (European Technology Platform on Smart
Systems Integration, Bassi Consulting), Belgio (Brussels Direct)
e Regno Unito (Smart identification Association).
Il Cattid era già stato promotore e membro fondatore
dell'associazione no-profit chiamata European Internet Of
Things Alliance che ha come obbiettivo lo sviluppo e la
diffusione delle tecnologie Internet of Things attraverso la
ricerca nei laboratori dei paesi che fanno parte
dell'alleanza.
Da sottolineare il fatto che tutti gli accordi intrapresi per la
diffusione dell'Internet of Things avranno come soggetto
partecipante il principale laboratorio giapponese per lo sviluppo
dei dispositivi digitali integrati negli oggetti.
L'Ubiquitous Networking Laboratory è infatti guidato da Ken
Sakamura, guru riconosciuto dell'Internet of Things.
Le prospettive
Entro il 2014 si prevede che l'economia generata da Internet
raggiungerà il 5,8% del PIL, cifra equivalente a circa 800
miliardi di euro. Di conseguenza sarà decisivo investire in
questo settore a livello europeo affinché le imprese e i centri
di ricerca possano sviluppare al meglio la tecnologia IOT che
può essere utilizzata negli ambiti industriali più svariati.