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In Trentino è la PA a portare la fibra alle aziende non ancora connesse

La pubblica amministrazione che porta la fibra alle aziende e le aiuta così a crescere. È quanto sta accadendo in Trentino ed è di aprile il primo…

Pubblicato il 16 Apr 2012

La pubblica amministrazione che porta la fibra alle aziende e le
aiuta così a crescere.

È quanto sta accadendo in Trentino ed è di aprile il primo
distretto industriale coperto in questo modo: Ravina (50
chilometri di cavi, per connessioni finali a 100 megabit a un
centinaio di aziende, che si prevede arriveranno presto a 250).

Se ne sta occupando la società pubblica Trentino
Network, che nel corso del 2012 porterà la fibra ad altri
distretti, per un'area di 200 chilometri
. Fa parte
di un progetto più ampio, promosso dalla Provincia, che mira ad
avere tutto il territorio con la fibra entro il 2018. Trentino
Network andrà nelle zone a fallimento di mercato (con Brennercom
e fondi pubblici). Una partnership tra Telecom Italia, Mc-link e
la Finanziaria Trentina si occuperà di quelle profittevoli.

Secondo le regole Ue, infatti, i fondi pubblici possono essere
usati solo nelle zone a fallimento di mercato. L'idea,
trasmessa dal caso trentino, è che la PA può ascoltare i
bisogni infrastrutturali delle aziende del territorio, investendo
direttamente o, nelle zone profittevoli, facendosi catalizzatore
di progetti.

È quello che sta cercando di fare anche la Regione
Lombardia ed è una delle ambizioni del nuovo governo tramite
l'Agenda digitale italiana
. Un impasse è che Cassa
depositi e prestiti (il Tesoro) può, per statuto, investire solo
con profitto e quindi un suo intervento nelle reti in fibra
italiane rischia di essere bocciato dall'Ue.

L'Italia cercherà un escamotage per aggirare l'ostacolo,
visto che Cassa sarebbe già coinvolta in un progetto di F2i e
Metroweb (fibra in 30 città). Il ruolo della PA, per traghettare
l'Italia verso il futuro delle comunicazioni, è certo uno
dei nodi da risolvere e che il governo affronterà nei prossimi
mesi, sia per la questione infrastrutture sia per i servizi.

La buona notizia è che finalmente a tutti gli addetti ai lavoro
sta emergendo chiaro un problema. Le aziende italiane
hanno bisogno di banda larga, meglio se larghissima, e ad oggi
non ne hanno abbastanza
. Se ne lamenta Confindustria
Digitale, in un pacchetto di proposte per l'Agenda appena
presentate al governo, chiedendo fibra su tutti i distretti.

Secondo un recente studio di Between l'11 per cento delle
aziende italiane non ha nemmeno l'Adsl 2-7 megabit (comunque
troppo poco per molte di loro) e il 36 per cento non è coperta
da quella 20 megabit. Il problema è che la copertura è
asimmetrica rispetto al business, visto che nel Veneto questi due
valori salgono al 22 e al 52 per cento.

La Provincia di Trento ha raccolto esempi molto significativi su
come la fibra sta aiutando le aziende del territorio. Il centro
di competenza italiano di business intelligence di QlikTech (tre
sedi italiane, 200 partner e più di 4.000 clienti attivi) grazie
alla fibra potrà migliorare la gamma e la qualità dei servizi
offerti ed espandere il proprio network, rafforzando
comunicazione e dell’integrazione tra le sedi.

L'azienda vitivinicola Cavit che esporta nel mondo il 70%
della propria produzione con un fatturato di oltre 150 milioni di
euro ha già iniziato a utilizzare la nuova rete per il
monitoraggio della vinificazione e la gestione delle
spedizioni.Grazie alla fibra ha potuto attivare il progetto
P.I.C.A. (Piattaforma Integrata Cartografica Agri-Vitivinicola)
per collegare contemporaneamente Cavit con tutte le sue cantine
socie; servirà per una produzione e una viticoltura di maggiore
precisione e sempre più ecosostenibile.

Oppure l’azienda farmaceutica E-pharma Trento Spa che
lavora nell’ambito dello sviluppo e della produzione di
formulazioni orali di nicchia: potrà gestire forme di
collaborazione avanzata integrando la supply chain con i
principali partner mondiali, usando piattaforme di collaboration
and unified comunication e ottimizzando le attività di
telelavoro già in via di sperimentazione in azienda.

Wisolar si occupa dell’installazione di impianti
fotovoltaici e ora potrà creare una struttura di rete e di
comunicazione (Wishare) basata su VoIP e in grado di raccogliere
le connessioni dei propri 15 operatori che lavorano da remoto.
Potrá realizzare una gestione centralizzata più snella dei
processi e migliorare le economie di scala sui servizi e i
prodotti hardware e software. Di contro- riferisce Confindustria
Veneto- ci sono aziende costrette a rinunciare a progetti di
espansione (soprattutto nell'export) o addirittura a
dislocare sedi per colpa della banda larga assente o lenta.

Nell'immediato, in certi casi, il satellite può essere una
soluzione (come affermato da Achille De Tommaso, amministratore
delegato di Skylogic,
in una recente intervista su Wireless4Innovation
).
Per guardare oltre, serve però ancora un progetto
Paese
. Il nuovo governo ha cominciato a lavorarci. Le
pedine sono sulla scacchiera e per le valutazioni bisognerà
attendere i prossimi mesi. Le aziende affamate di banda larga
incrocino le dita.

di Alessandro Longo

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