REPORTAGE

Il 70% delle aziende nel 2016 sceglierà il cloud come piattaforma orientata ai servizi

Il cloud sta cambiando modo di valutare gli investimenti IT. Dal punto di vista del cashflow modifica profondamente l’ecosistema dei servizi, offrendo alle aziende la possibilità di una scelta world wide. Non a caso, da qui a un anno sarà il 70% delle aziende a scegliere la nuvola come approccio strategico. Se n’è parlato in un evento organizzato da Altea, Alterna e Microsoft

Pubblicato il 03 Mar 2015

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Quando si parla di cloud l’entry point è la riduzione dei costi ma, in realtà, il valore di questo approccio è soprattutto l’efficienza. Le aziende possono disporre di una piattaforma in grado di gestire applicazioni, macchine e intere infrastrutture, con tutte le garanzie di sicurezza, flessibilità e scalabilità, altrimenti difficilmente realizzabili con le risorse disponibili. Con un fattore in più: usufruire di modalità di aggiornamento costantemente allineata all’evoluzione dei business.

Il cloud, di fatto, non solo ha sdoganato l’outsourcing, liberando le aziende (soprattutto quelle italiane) da un non ben chiarito pudore nei confronti della terziarizzazione, ma ha dato loro la facoltà di poter disporre di una strategia consacrata alla migliore innovazione. Il motto della nuvola, infatti, è quell’As service, on demand, pay per use che libera le imprese dagli oneri di un investimento massivo, permettendo di scegliere soluzioni a misura di organizzazione.

Se n’è parlato negli scorsi giorni in un evento organizzato da Altea, Alterna e Microsoft, nel prestigioso Microsoft Innovation Technology Center. Dal Software as a Service (SaaS) all’Infrastructure as a Service (IaaS), infatti, oggi il cloud sta proseguendo una strada evolutiva, consolidata e virtuosa, proponendo tutto il suo valore aggiunto come Platform as a Service.

Perché cloud. Perché proprio oggi

Fino a qualche anno fa le aziende faticavano a raccontare che spesso subappaltavano la gestione delle risorse a chi ne sapeva di più in termini di sicurezza, tecnologia e anche amministrazione dei sistemi. Eppure i motivi dell’outsourcing erano nobili: liberare risorse da attività non core o difficili da manutenere, per concentrarsi meglio sul core business.

Oggi le cose sono cambiate: la virtualizzazione da un lato e la digitalizzazione massiva dall’altro hanno abituato le persone e le aziende a sfruttare i vantaggi della tecnologia, cogliendo tutti i vantaggi possibili. Chi sceglie il cloud terziarizza, ma sposando nuove vision e nuovi orizzonti di servizio a valore aggiunto.

“Uno dei vantaggi del cloud è l’armonizzazione di una pluralità di risorse eterogenee con modalità di controllo che semplificano la complessità potenziando la governance – ha spiegato Andrea Ruscica, presidente di Altea Federation, dove Alterna esprime l’offerta Microsoft -. Il livello di qualificazione e di copertura tecnologica consente un approccio più orientato ai servizi che porta un nuovo valore aggiunto al business, con una qualità di risposta difficilmente raggiungibile con le risorse aziendali interne. Dal punto di vista del cashflow cambia profondamente l’ecosistema dei servizi offrendo alle aziende la possibilità di una scelta world wide”.

Non a caso, come dice IDC (IDC Cio Agenda), nel 2016 sarà il 70% delle aziende a scegliere la nuvola come approccio strategico. Con Azure Microsoft chiude il cerchio della filiera dei servizi (storage, backup, disaster recovery, gestione delle identità e networking), iniziata da Office 365 a supporto della produttività individuale, per passare da Microsoft Dynamics come ERP aziendale corredato da una granularità di moduli applicativi completa ed estesa (denominata business app). In questo senso Alterna, tra i partner esclusivi di Microsoft, rappresenta in Italia un’interlocutore di riferimento per il suo livello di competenze, servizi e magnitudo organizzativa, accompagnando un portfolio di clienti importanti nel loro percorso di digital transformation (tra i case study più interessanti presentati durante l’evento, Gruppo Arena e Federazione Italiana Golf).

I vantaggi di un’astrazione nobile delle risorse

La digitalizzazione sta portando alla coesistenza di diverse tecnologie, fisse e mobili, che generano flussi informativi che vanno gestiti. Dai Big Data alla Internet of Things quello che fa la differenza è l’organizzazione dei livelli di servizio, da cui si generano le architetture informatiche aziendali. Chi si occupa di governance deve saper intercettare le informazioni, clusterizzare i dati, processarli, trovare metodi di archiviazione che consentano un accesso sicuro, a seconda delle necessità e delle priorità degli utenti. In questo contesto le enterprise app giocano un ruolo cardine, in quanto abilitatori dei processi di business.

“Microsoft ha creduto subito nel cloud – ha sottolineato Eva Gjeci, Partner Technology Strategist Microsoft -. Nel 2010 ha rilasciato Windows Azure e, nel corso di questi cinque anni ha investito oltre 15 miliardi di dollari in una filosofia di servizio (ad oggi i servizi offerti sono oltre 60 NdR) che le ha permesso di diventare leader del cloud privato e pubblico al punto che Gartner ci ha posto al top del suo Magic Quadrant. L’ampiezza dei servizi cloud di Azure garantisce la compliance ma anche il geoposizionamento dei dati, la sicurezza. In sintesi è la piattaforma abilitante dei processi di business, fungendo da ponte per la trasformazione digitale delle imprese”.

Azure: 600 mila server che garantiscono data center on premise

Obiettivo? Proporre un data center on premise, forte di un’offerta che conta oltre 600mila server distribuiti in 19 country del pianeta, per un totale di 100 data center tier di livello 4. La consistenza dell’infrastruttura non deve distogliere l’attenzione da quello che rimane l’asset fondamentale del cloud, ovvero il fatto di essere un abllitatore a una gestione iperconvergente di un’eterogeneità di sistemi e piattaforme aziendali. Il cloud sublima la complessità e, in tempo reale, offre un management a portata di dashboard, integrato e conforme alla compliance aziendale e alle normative nazionali ed internazionali. Il tutto secondo parametri di sicurezza elevati e SLA (Service Level Agreeement) rese ancora più trasparenti da una tracciabilità garantita.

“Il cloud offre una modelizzazione delle implementazione dei servizi – ha sottolineato Fabio Paracchini, Senior Solution Architect Altea -, per cui la gestione della filiera diventa non soltanto più veloce ma anche estremamente più semplice, dal procurement all’installazione. L’addebito dei costi per commessa trasforma il rapporto in un one stop, one shop che supporta qualsiasi esigenza applicativa o infrastrutturale, senza imporre investimenti iniziali onerosi. Un altro aspetto positivo del cloud, infatti, è una maggiore consapevolezza dei costi che hanno le risorse”.

Secondo Microsoft, il 70% delle aziende nel mondo entro il 2016 adotterà una strategia cloud. I numeri che giustificano la scelta sono elencati dalla manager come segue: rispetto ai tempi di rilascio tra i 6 e i 12 mesi il cloud riduce la delivery a 2 settimane. In termini di scalabilità da 30mila utenti il cloud può arrivarne a gestire senza problemi 250mila, arrivando a ridurre i costi di un quarto, a parità di servizi.

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