Big Data

Fujitsu: il percorso che porta ai Big Data

«I Big Data aiutano a rendere piu’ efficaci i processi decisionali d’impresa, a migliorare il supporto alle vendite e le valutazioni di rischio». Per questo è fondamentale supportare le aziende a fare un uso migliore dei loro dati. Intervista a Donato Ceccomancini, Head of Sales Operation e Consultant

Pubblicato il 17 Nov 2014

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Donato Ceccomancini, Head of Sales Operatione Consultant, Fujitsu Italia

Il tema dei Big Data non è, almeno per il momento, nella maggior parte dei casi nel mirino dei responsabili delle Line of Business, ossia dei destinatari naturali delle nuove applicazioni in grado di sondare mercati e Web per individuare nuove opportunità di business.

Questa almeno è l’opinione di Donato Ceccomancini, Head of Sales Operation e Consultant di Fujitsu Italia. «In questa fase del ciclo economico le aziende preferiscono rendere più efficienti i processi analytics già in corso – spiega – e i Big Data restano tematica d’interesse tecnico, appannaggio dei reparti IT». Non senza destare interesse per altre potenzialità. Le tecnologie dei Big Data sono d’aiuto anche con applicazione tradizionali per ottenere elaborazioni più veloci di business intelligence o business analytics. «Aiutano a rendere più efficaci i processi decisionali d’impresa, a migliorare il supporto alle vendite o le valutazioni di rischio».

Dal punto di vista di un vendor come Fujitsu si tratta insomma di un’evoluzione naturale del mondo IT, «che aiuta le aziende a fare un uso migliore dei loro dati – continua Ceccomancini – e prepararsi a flussi di informazioni in quantità sempre crescenti dall’interno e dall’esterno dell’impresa, strutturate e non».

L’utilizzo dei Big Data si configura come un percorso a più fasi.

«La prima riguarda la capacità di raccogliere i dati – spiega Ceccomancini – e quasi tutte le aziende sono già attrezzate per farlo, con sistemi di archiviazione e di storage. Segue l’adozione di adeguati strumenti di security e disaster recovery. Poi la meno comune disponibilità di strumenti per ripulire e qualificare i dati da analizzare. Infine l’adozione di sistemi in grado di parallelizzare i processi di analisi e di soluzioni applicative in grado di prendere decisioni di business in tempi rapidi». Fujitsu è oggi impegnata a coprire le differenti fasi del processo d’adozione grazie a collaborazioni tecnologiche in campo database (Sap, Sofware AG, Oracle), storage flash (Fusion IO, Violin) oltre che con il mondo dell’open source con Hadoop.

Chi ha interesse per le soluzioni big data? «C’è molto interesse da parte di banche e multinazionali che vogliono sperimentarne le possibilità prima che l’esplosione di dati trasformi in un collo di bottiglia la gestione esistente», afferma Ceccomancini. I sistemi consentono di misurare realtime il business, analizzano il rischio secondo le norme di Basilea, valutare la clientela nel momento della concessione dei mutui. «Per le banche è un mezzo per riprogettare le filiali facendone un punto di contatto con i clienti, lasciando l’operatività ai sistemi automatici ATM o online».

Seguono le aziende telco e retail che hanno interesse a conoscere con sempre maggiore dettaglio i comportamenti dei clienti per proporre servizi personalizzati. Altro settore è infine quello del governement, che può usare la tecnologia per individuare frodi fiscali o migliorare l’efficienza.

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