Si è recentemente tenuto a Roma un incontro tra il colosso italiano del gas e luce Enel ed una delegazione di Greenpeace, al fine di confrontare gli obiettivi aziendali dell’utility energetica e le ambizioni dell’associazione ambientalista.
Sin dal cambio dei vertici aziendali, infatti, l’Enel si è posta l’obiettivo di divenire una progressive company nel settore energetico: Francesco Starace, sin dalla nomina ad Amministratore Delegato dell’Enel, ha infatti portato avanti con fermezza la volontà di voler portare avanti una serie di iniziative volte ad implementare le risorse green. Fonti rinnovabili, smart grid, aumento dell’efficienza energetica e abbandono progressivo degli investimenti in risorse nocive per l’ambiente (soprattutto a livello di scarti ambientali durante la lavorazione), come il carbone.
In una nota, l’Enel dichiara conseguibile il raggiungimento della “carbon neutrality” anche prima del termine del 2050. Le riduzioni in tal senso sono tangibili: le emissioni di CO2 nell’ambiente sono diminuite del 36% sin dagli primi anni Novanta, accompagnate poi da una riduzione nel lustro 2007-2013, che ha comportato una diminuzione di emissioni nocive pari ad un ulteriore 15%. Si è così raggiunto, in anticipo, l’obiettivo che era stato prefissato per il 2020.
Il nuovo piano dell’Enel, inoltre, non punta alla specializzazione, quanto alla diversificazione delle offerte e delle sue attività: ciò vale sia per gli obiettivi aziendali più grandi (investimenti, ottimizzazione e valorizzazione degli impianti preacquisiti, sviluppo tecnologico green e diversificazione delle risorse primarie di lavorazione), sia per l’offerta ai propri clienti: l’Enel infatti propone differenti offerte per luce e gas ai propri clienti, consultabili anche su Facile.it, mirate al risparmio economico dell’utente e personalizzabili e flessibili a seconda dei consumi del privato.
Il Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia, Giuseppe Onofrio, si dice soddisfatto per la scelta di Enel di andare incontro responsabilmente alle preoccupazioni sui cambiamenti climatici che affliggono il nostro pianeta e di tentare di contenere l’aumento della temperatura globale sotto i 2°C. Restano tuttavia delle divergenze in merito alla rapidità dell’abbandono del carbone e del nucleare (in particolare in merito alla centrale nucleare di Mochovce, in Slovacchia).
Nonostante ciò, l’incontro e il tentativo di convergenza di vedute tra i due protagonisti, rappresenta un punto importante di partenza per una riflessione globale sia in termini economici, sociali ed ambientali in merito alla sostenibilità globale e allo sviluppo della green economy.