Gli azionisti di EMC hanno approvato ieri e a stragrande maggioranza il merger con Dell, dando il via libera ufficiale alla più grande operazione di takeover nella storia dell’IT. Un affare, come si sa dallo scorso ottobre, del valore di 62,4 miliardi di dollari destinato a cambiare gli equilibri nel mondo dell’hardware e del software. L’ultimo ostacolo prima di poter chiudere definitivamente il deal è l’assenso dell’Antitrust cinese. Una volta ottenuto quello, Michael Dell si ritroverà tra le mani il più esteso fornitore di hardware del globo, con quote significative nei mercati dello storage, dei server e dei PC dedicati al business.
Senza contare che inglobando VMWare (che fa parte della federazione EMC rappresentandone uno dei pezzi più pregiati) il neonato colosso dell’informatica si configura come il punto di riferimento per l’automazione dei data centre. Nel frattempo, proprio il giorno precedente all’approvazione del merger, EMC ha fatto registrare sul secondo trimestre 2016 una crescita degli utili del 19%. Sempre rimanendo sul lato finanziario, sottolinea Food4brains.com, Dell dovrà sostenere 50 miliardi di debito, che lo spingeranno probabilmente a vendere attività non core del gruppo, come del resto ha già fatto con la divisione software.