Smart Working

Apre a Milano la Microsoft House. L’AD Purassanta: «Un luogo aperto a tutti, dove si respira innovazione»

La società ha trasferito il quartier generale da Peschiera Borromeo al centro di Milano, nella nuova Fondazione Feltrinelli. Uno spazio flessibile, particolare (c’è un vero appartamento con cucina all’ultimo piano) e accessibile anche ai cittadini, pensato per favorire la collaborazione con l’ecosistema dell’innovazione digitale: partner, clienti, startup, studenti e docenti delle scuole

Pubblicato il 15 Feb 2017

Francesca Giudice

Una nuova sede concepita non solo per accogliere i dipendenti, ma anche i partner, i clienti, gli studenti e tutti i cittadini milanesi curiosi che vorranno entrare a vedere il nuovissimo edificio (Herzog & De Meuron gli architetti) e mettere mano sulle più avanzate tecnologie. E’ la Microsoft House, la nuova sede di Microsoft Italia inaugurata oggi a Milano nel quartiere di Porta Volta, nell’edificio nuovo della Fondazione Feltrinelli, che offre al piano terra ampi spazi aperti al pubblico. Una sede pensata dunque per fare da catalizzatore a tutto l’ecosistema dell’innovazione e che promette di accogliere nel 2017 oltre 200.000 visitatori, 10.000 professionisti, 4.000 studenti e 1.000 dirigenti scolastici, mettendo a disposizione oltre alle tecnologie, competenze, momenti di formazione e occasioni di confronto sulle opportunità del digitale.

Un luogo, ha detto l’AD Carlo Purassanta all’inaugurazione, «dove si respira la nostra missione, che è quella

di accompagnare l’ecosistema verso la digitalizzazione, Vogliamo che chi venga qui sia ispirato, che concepisca come utilizzare la tecnologia per trasformare il proprio modo di lavorare, i propri prodotti, i propri servizi. E noi vogliamo dimostrarlo tutti i giorni a un gran numero di persone, per avere il maggiore impatto possibile».

L’impatto è innanzitutto economico sulla città di Milano, e non a caso il sindaco Sala ha ringraziato con un videomessaggio. L’affitto della Microsoft House vale 10 milioni di euro l’anno, cui se ne sommano altri 5 fra spese e indotto, oltre all’investimento per l’allestimento iniziale.

«Lo scopo del progetto era quello di uscire dai confini che distinguono il dentro dal fuori, dall’ufficio

concepito come spazio per i collaboratori delimitato. Qui possono entrare persone così come noi possiamo uscire, interagendo con la città. Questo progetto della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, con spazi rigorosi e semplici, ci rende fieri di rappresentare il connubio tra tradizione, cultura e innovazione digitale».

L’AD ha evidenziato poi i principi operativi che guidano Microsoft Italia e che si riflettono nel nuovo edificio. Il primo, come detto, è l’apertura: «Tutti possono vedere dall’esterno che cosa succede. È una vetrina d’innovazione». Il secondo concetto è la flessibilità: gli spazi sono concepiti per essere riconfigurabili, progettabili in funzione dell’agenda del giorno, adibiti a bar, sala conferenze e via dicendo, per un’ottimizzazione. Nessuno, nemmeno l’AD, ha una scrivania assegnata, come del resto già accadeva a Peschiera Borromeo, dove lo Smart Working era già utilizzato in modo spinto. Il terzo e ultimo concetto è la collaborazione: «Abbiamo

riconcepito lo spazio in funzione delle interazioni con l’ecosistema esterno, coi partner e con i clienti». La collaborazione è favorita da ambienti famigliari: all’ultimo piano c’è un vero appartamento, con tanto di divani, tavolo da pranzo e cucina, perchè le migliori idee vengono davanti a un piatto.

Tutto questo, per spingere l’innovazione, perché così si favorisce la crescita nel business, la crescita sociale e crescita delle persone. «Microsoft sta diventando sempre più una piattaforma che deve aiutare a realizzare le trasformazioni di business e personali. L’innovazione non si fa più soltanto in laboratorio, ma  mediante la collaborazione».

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