Una nuova sede concepita non solo per accogliere i dipendenti, ma anche i partner, i clienti, gli studenti e tutti i cittadini milanesi curiosi che vorranno entrare a vedere il nuovissimo edificio (Herzog & De Meuron gli architetti) e mettere mano sulle più avanzate tecnologie. E’ la Microsoft House, la nuova sede di Microsoft Italia inaugurata oggi a Milano nel quartiere di Porta Volta, nell’edificio nuovo della Fondazione Feltrinelli, che offre al piano terra ampi spazi aperti al pubblico. Una sede pensata dunque per fare da catalizzatore a tutto l’ecosistema dell’innovazione e che promette di accogliere nel 2017 oltre 200.000 visitatori, 10.000 professionisti, 4.000 studenti e 1.000 dirigenti scolastici, mettendo a disposizione oltre alle tecnologie, competenze, momenti di formazione e occasioni di confronto sulle opportunità del digitale.
Un luogo, ha detto l’AD Carlo Purassanta all’inaugurazione, «dove si respira la nostra missione, che è quella
di accompagnare l’ecosistema verso la digitalizzazione, Vogliamo che chi venga qui sia ispirato, che concepisca come utilizzare la tecnologia per trasformare il proprio modo di lavorare, i propri prodotti, i propri servizi. E noi vogliamo dimostrarlo tutti i giorni a un gran numero di persone, per avere il maggiore impatto possibile».
L’impatto è innanzitutto economico sulla città di Milano, e non a caso il sindaco Sala ha ringraziato con un videomessaggio. L’affitto della Microsoft House vale 10 milioni di euro l’anno, cui se ne sommano altri 5 fra spese e indotto, oltre all’investimento per l’allestimento iniziale.
«Lo scopo del progetto era quello di uscire dai confini che distinguono il dentro dal fuori, dall’ufficio
concepito come spazio per i collaboratori delimitato. Qui possono entrare persone così come noi possiamo uscire, interagendo con la città. Questo progetto della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, con spazi rigorosi e semplici, ci rende fieri di rappresentare il connubio tra tradizione, cultura e innovazione digitale».
L’AD ha evidenziato poi i principi operativi che guidano Microsoft Italia e che si riflettono nel nuovo edificio. Il primo, come detto, è l’apertura: «Tutti possono vedere dall’esterno che cosa succede. È una vetrina d’innovazione». Il secondo concetto è la flessibilità: gli spazi sono concepiti per essere riconfigurabili, progettabili in funzione dell’agenda del giorno, adibiti a bar, sala conferenze e via dicendo, per un’ottimizzazione. Nessuno, nemmeno l’AD, ha una scrivania assegnata, come del resto già accadeva a Peschiera Borromeo, dove lo Smart Working era già utilizzato in modo spinto. Il terzo e ultimo concetto è la collaborazione: «Abbiamo
riconcepito lo spazio in funzione delle interazioni con l’ecosistema esterno, coi partner e con i clienti». La collaborazione è favorita da ambienti famigliari: all’ultimo piano c’è un vero appartamento, con tanto di divani, tavolo da pranzo e cucina, perchè le migliori idee vengono davanti a un piatto.
Tutto questo, per spingere l’innovazione, perché così si favorisce la crescita nel business, la crescita sociale e crescita delle persone. «Microsoft sta diventando sempre più una piattaforma che deve aiutare a realizzare le trasformazioni di business e personali. L’innovazione non si fa più soltanto in laboratorio, ma mediante la collaborazione».