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Al via il progetto di telemedicina Rewening Health. Coinvolte nove regioni di altrettanti Paesi europei,con il Veneto come capofila

I rappresentanti di nove Regioni di altrettanti Paesi europei (Danimarca, Norvegia, Svezia, Grecia, Germania, Austria, Spagna, Finlandia e Italia – con…

Pubblicato il 20 Apr 2010

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I rappresentanti di nove Regioni di altrettanti Paesi europei
(Danimarca, Norvegia, Svezia, Grecia, Germania, Austria, Spagna,
Finlandia e Italia – con il Veneto come capofila) hanno
dato il via a Rewening Health, un imponente progetto europeo di
telemedicina. L’iniziativa, che si concluderà nel 2012, è
stata finanziata dall’Unione Europea con 14 milioni di euro
e coinvolgerà 7.900 pazienti cronici – 4.500 dei quali
veneti -, affetti da patologie cardiovascolari, polmonari e da
diabete, che verranno assistiti a domicilio
.
L’obiettivo è migliorare la qualità di vita dei pazienti,
favorire i percorsi assistenziali di cura, limitare la mortalità
e diminuire le visite ospedaliere. «Il sistema prevede
anche un importante coinvolgimento del paziente, che collaborerà
attivamente nel monitorare e valutare il proprio stato di salute
e nel segnalare, direttamente dal proprio domicilio, ogni aspetto
rilevante dal punto di vista clinico, al personale
sanitario», ha spiegato Sandro Sandri, assessore alla
Sanità della Regione Veneto.

Per il Veneto si tratta di un ulteriore successo della strategia
sanitaria regionale, che ha puntato, da diversi anni,
all’utilizzo dell’ICT in sanità, portando alla
creazione di una realtà unica come quella del Consorzio
Arsenal.IT, che riunisce tutte le aziende sanitarie e ospedaliere
regionali, con il compito di individuare le soluzioni di
interoperabilità dei sistemi di telemedicina, necessarie alla
loro estensione su scala territoriale sempre più ampia e
integrata.

«Le attese di Rewening Health sono relative proprio alla
validazione di un sistema di telemedicina su larga scala e alla
verifica della sua efficacia nel miglioramento del percorso
assistenziale di cura e della qualità della vita del
paziente» secondo quanto ribadito dall’Assessore
Sandri. «Un progetto quindi che, oltre all’imponenza
tecnologica e finanziaria, riveste importanti aspetti di natura
etica nel consentire la continuità della cura
dall’ospedale al domicilio e la tutela della salute dei
pazienti cronici e più deboli».

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