L’acquisizione di AirWatch, tra i principali operatori mondiali nel software per la gestione di mobile device e app in azienda (mobile enterprise management), ha dato una forte spinta agli sviluppi di VMware in una delle sue tre divisioni fondamentali: l’end user computing. In Italia le filiali locali di AirWatch e VMware stanno ovviamente seguendo un percorso di sinergie e integrazione su cui i rispettivi manager hanno recentemente fatto il punto con la stampa.
«Per noi End User Computing significa modernizzazione del posto di lavoro, cioè supporto con tutte le più avanzate tecnologie, tra cui ovviamente la mobility, della trasformazione in atto dei processi e delle modalità di lavoro nelle aziende», ha spiegato Alberto Bullani, Regional Manager di VMware Italia.
«Per il Mobile in particolare il problema è di gestire dispositivi e app introducendo una sicurezza di livello business su strumenti che l’utente si è abituato a usare liberamente come consumatore: è il concetto di Enterprise Mobility Management, ambito in cui recentemente IDC ci ha riconosciuti come leader di mercato».
L’idea quindi, precisa Bullani, è di fornire l’IT aziendale di uno strumento che faccia da punto di distribuzione di applicazioni aziendali di tutti i tipi, da quelle più tradizionali mainframe alle Mobile App (grazie appunto all’integrazione delle tecnologie AirWatch), determinando utente per utente livelli di sicurezza e applicazioni accessibili.
Quanto ad AirWatch, «in Italia retail e banking-finance sono i settori più interessati alle nostre soluzioni – ha spiegato Marenza Altieri-Douglas, Enterprise Account di AirWatch per l’Italia -. A livello locale abbiamo collaborato con VMware fin dal momento dell’acquisizione (gennaio 2014, ndr), partendo da alcuni clienti importanti, e il business sta andando molto bene: in Italia la percentuale Enterprise delle aziende è molto piccola, ma preparazione ed esigenze in campo IT e Mobile sono di alto livello, il problema è il finanziamento dei progetti».
L’intenzione di AirWatch a questo punto, ci ha poi precisato Altieri-Douglas, è di stabilire una presenza diretta in Italia e altri 3 grandi Paesi europei (al momento tutte le attività in Europa sono coordinate dalla sede inglese di Milton Keynes): «Decisione che è in corso di implementazione per quanto riguarda le funzioni vendita e pre-sales, e che forse successivamente verrà estesa anche a consulenza e supporto».
Anche dal punto di vista della commercializzazione c’è un importante cambiamento. «Prima vendevamo direttamente o tramite partner, ne abbiamo una ventina certificati in Italia, tra cui Vodafone e Telecom Italia, e molti system integrator, mentre dal primo luglio c’è la possibilità di rivendere anche attraverso la distribuzione di VMware, quindi prima il cliente poteva comprare direttamente da rivenditore, mentre ora il rivenditore deve passare dalla distribuzione di VMware».
Uno dei principali utenti in Italia di AirWatch è Miroglio, multinazionale italiana del settore tessile-moda noto per marchi come Motivi, Caractére, Elena Mirò, Diana Gallesi, Oltre, Per te by Krizia, con 820 negozi in Italia e 200 all’estero.
«L’adozione di Airwatch è nata dall’esigenza di collegare più strettamente la rete dei punti vendita alla sede centrale, che è ad Alba – ha spiegato Luciano Manini, direttore IT di Miroglio SpA -. I negozi sono stati dotati di 1300 tablet Samsung Android e di rete wifi: la prima priorità è stata portare il CRM a disposizione del gerente (store manager), per dargli la possibilità di riconoscere il cliente tramite i suoi dati, lo storico dei suoi acquisti e così via, e anche di finalizzare delle vendite via eCommerce interno, se i prodotti non sono disponibili in negozio».
La direzione centrale vuole inoltre una comunicazione bidirezionale con i gerenti, anche come feedback per la direzione commerciale (per indirizzare le politiche di approvvigionamento), e in generale come “sensore sul campo”, quindi l’idea è dotare presto i tablet dei negozi di una serie di app per esempio di video comunicazione e di chat. App che Miroglio sviluppa internamente, «anche perché non c’è una grande offerta di App commerciali per il mondo retail».
AirWatch in particolare, continua Manini, ha permesso la gestione centralizzata dei device e della distribuzione delle app, in tutti i Paesi dove Miroglio opera. «Con l’ultima versione è ancora più semplice la distribuzione di app: ora per esempio stiamo lavorando sul visual merchandising, per diffondere indicazioni e ricevere feedback sull’allestimento delle vetrine attraverso video e fotografie, che per noi è estremamente importante per implementare la strategia “fast fashion”, che prevede il rifacimento delle vetrine ogni 15 giorni».