Le dieci idee che cambieranno la vita a milioni di persone sono al nastro di partenza. “Changemakers for Expo Milano 2015”, l’iniziativa di Telecom Italia ed Expo ha selezionato i team vincenti che faranno parte del progetto d’accelerazione d’impresa realizzato in collaborazione con Make a Cube, l’incubatore specializzato in imprese ad alto valore ambientale, sociale e culturale.
Il processo di selezione è partito da 585 proposte che hanno coinvolto oltre 1.500 under 30 provenienti da 21 Paesi. Alla fine si è arrivati a dieci gruppi con un’età media di 26 anni provenienti da tutta Italia che dal 1° marzo al 30 aprile saranno ospitati gratuitamente in un campus tecnologico a Milano dove seguiranno un corso accelerato per sviluppare la propria idea di impresa.
A maggio saranno presentati i primi risultati dei lavori che passeranno poi al vaglio di potenziali investitori e partner aziendali in grado di garantirne la realizzazione.
La base del progetto era selezionare dieci progetti, in linea con i temi di Expo 2015, ognuno dei quali potrebbe cambiare la vita a un milione di persone.
Nasce così la lista finale che comprende Orange Fiber, un’iniziativa di moda sociale sviluppata da un team tutto femminile. L’idea è di contribuire al benessere dei consumatori aiutandoli a integrare il fabbisogno quotidiano di vitamine grazie alla creazione di abiti realizzati dagli scarti di agrumi e dagli agrumi interi che sarebbero destinati al macero. Gli abiti di Orange Fiber, in grado di rilasciare vitamine A, C ed E, a contatto con la pelle, sono tutti realizzati da donne in difficoltà e persone svantaggiate.
Fifth element project si occupa dei bambini che soffrono di disturbi dello spettro autistico mettendo in rete famiglie, medici e piccoli pazienti per creare percorsi terapeutici personalizzati, mentre Tooteko punta a fare parlare gli oggetti. Pensato come implementazione della piattaforma open source Arduino, il progetto applica una traccia audio agli oggetti rendendo qualsiasi superficie cliccabile e interattiva.
Con Trail me up si passa nel campo del turismo. Si tratta di un servizio web per effettuare visite guidate virtuali di luoghi accessibili esclusivamente a piedi come parchi naturali, deserti e foreste. La visita virtuale serve per prendere confidenza con i luoghi e pianificare un prossimo viaggio. Dello stesso filone legato ai viaggi fa parte Bircle, un’applicazione mobile e web attraverso la quale il disabile motorio può acquistare guide turistiche per le proprie esigenze. Le guide possono essere classificate per temi o aree geografiche, ma prevedono la cura degli aspetti legati all’accessibilità declinati per le diverse tipologie di disabilità motoria.
Smart ground va direttamente sui temi dell’Expo gettando le basi per l’agricoltura 3.0. L’idea è di utilizzare sensori che inseriti nel terreno rilevino l’andamento del raccolto. Un’app permetterà ai produttori agricoli di ottimizzare l’impiego delle risorse personalizzando i servizi offerta seconda delle tipologie di coltivazione e del raccolto.
Dare agli oggetti una seconda vita è invece l’obiettivo di Recyproco che punta a costruire un social network che permette di scambiarsi gli oggetti, favorirne il riuso e calcolare l’impatto ambientale e sociale della condivisione. Brand security combatte i prodotti contraffatti tramite un microchip dotato di tecnologia Nfc, Panpan Ask Everywhere è invece una piattaforma di social information che utilizza Twitter per inviare domande geolocalizzate legate a tematiche relative a singole aree e individua gli utenti presenti in zona in grado di fornire le risposte, mentre con Knock’nswap prende il via una piattaforma di scambio e vendita beni, competenze e tempo che si avvale di un’applicazione web per la gestione delle attività online e di spazi fisici dedicati.