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Un ERP a prova di new generation? Deve essere flessibile, oltre che intuitivo

Massima semplicità di utilizzo, per venire incontro alle aspettative dei giovani talenti nell’utilizzo di sistemi aziendali complessi e critici per il business come i gestionali. Solo così i software riescono a garantire performance e risparmio nei tempi di formazione. Ne parliamo con Lucio Bottioni e Andrea Bellini, rispettivamente Responsabile della Divisione SiFides e Senior consultant di Sinfo One

Pubblicato il 05 Set 2023

Immagine di Jirsak da Shutterstock

Per attrarre e trattenere i giovani talenti non basta mettere a disposizione della popolazione aziendale strumenti di lavoro che offrano interfacce intuitive ed esperienze d’uso gradevoli. Occorrono piattaforme e applicazioni evolute, capaci cioè di superare il concetto di “user friendly” e garantire un accesso semplificato e realmente smart a ciascuna funzionalità.

Non solo a prescindere dal luogo fisico in cui si trova l’utente, ma anche dal tipo di device che utilizza e dalla sua dimestichezza con la tipologia di applicativo. Parliamo quindi di soluzioni che dovrebbero poter essere fruite senza la necessità di ricorrere a un manuale o a continue sessioni di formazione.

Se è vero che molte aziende – specie tra quelle più sensibili al tema della retention delle risorse umane di valore – sono già riuscite a convertire buona parte del parco applicativo in questa direzione, non sfugge il fatto che applicare la stessa logica ad ambienti critici per il business – quali sono gli ERP – richiede molti più sforzi.

I gestionali in generale e gli Enterprise Resource Planning in particolare sono infatti soluzioni estremamente complesse, spesso stratificate, con profonde ramificazioni in processi operativi concatenati. Per questo motivo, da una parte è tutt’altro che semplice ridurre la gestione delle procedure a poche funzioni, dall’altra la sostituzione o l’implementazione della piattaforma in tal senso rischia di essere troppo onerosa per l’impresa.

Eppure, tutto ciò non può costituire un limite per le organizzazioni che puntano a creare un ambiente di lavoro a prova di next generation. Anzi, con ogni probabilità è proprio dall’ERP che bisogna partire per dotarsi di sistemi che siano in linea con le esigenze di fruibilità delle nuove generazioni, e soprattutto per cogliere tutti i vantaggi che inoltre ne derivano in termini di performance e risparmio nei tempi di formazione.

Cosa fa un ERP a prova di Next Gen

«Un ERP che risponda a queste esigenze deve connotarsi per una serie di funzionalità avanzate: dalle ricerche intelligenti a sistemi Alert Analize Act e di notifiche, integrando anche strumenti di archiviazione documentale pervasiva e meccanismi di autocompilazione dei campi. A questo, bisogna aggiungere workflow intuitivi, form personalizzabili e la garanzia di potere utilizzare le applicazioni della suite in tre modalità: solo su sistema, solo web o mista». A parlare è Lucio Bottioni, Responsabile della Divisione SiFides di Sinfo One. La nuova release del gestionale del gruppo si chiama non a caso SiFides Next Gen, e amplia la user experience dell’extended ERP puntando a una nuova ergonomia.

«La soluzione è web-based, e per questo non solo è compatibile al 100% con il mondo mobile, ma è anche in grado di adattarsi all’utilizzatore che ha di fronte. Si tratta di due elementi distintivi rispetto alla versione precedente, che a nostro avviso introducono una fruibilità davvero all’avanguardia», spiega Bottioni. «Abbiamo messo a frutto l’esperienza maturata durante i giorni dell’emergenza pandemica, adottando tecnologie che permettono di rendere più snello il lavoro degli utenti, riducendo il numero di click per sessione di attività e facilitando la concatenazione automatica degli eventi attraverso la memorizzazione delle azioni ricorrenti nei vari reparti, dove si tendono a svolgere compiti pianificati e routinari».

Da un punto di vista delle personalizzazioni, il sistema riflette la struttura flessibile dello stack tecnologico, organizzato da Sinfo One facendo leva sulla completa padronanza di tutti i livelli del prodotto, anche rispetto al mondo 4.0. «La logica adottata è quella della customizzazione all’interno di uno standard che tende a coprire sempre più parti core del sistema. Le nuove aree e quelle più difficili da presidiare con un approccio standardizzato – come il magazzino, il controllo qualità e la stessa produzione, specie in alcuni verticali – vengono affrontate con soluzioni ad hoc, comunque integrate in una piattaforma unica e completa».

Un unico punto per gestire la catena del valore

SiFides, del resto, è proposto con versioni verticalizzate per settori: Sinfo One opera soprattutto nel comparto del Food, con clienti anche all’estero, e in quelli del Manufacturing, del Chimico-farmaceutico, dell’Hospitality, del Cosmetico oltre che del Finance.

«In quanto soluzione all-in-one, il nostro ERP risulta particolarmente indicato anche per le PMI, che possono trovare complesso, e in qualche caso antieconomico, utilizzare programmi differenti per gestire le varie funzioni sottostanti alla catena del valore, dalla contabilità all’amministrazione, passando per il ciclo attivo e passivo e la gestione del magazzino», spiega Andrea Bellini, Senior consultant di Sinfo One.

«Attraverso SiFides Next Gen si possono coordinare tutti gli ambiti operativi, integrando in un’interfaccia agile i dati provenienti dalla supply chain, da magazzini automatizzati e dai sistemi di tracciamento attivati lungo i vari anelli della filiera. Sappiamo bene che la platea di utilizzatori è sempre più propensa a ricorrere alle nuove tecnologie, dando vita a postazioni di lavoro virtuali che per la connettività fanno affidamento su tablet e smartphone, oltre che sui classici desktop. Per questo, rispetto alla parte applicativa cerchiamo di avvicinarci e allinearci alle tendenze di usabilità tecnologica del mercato». Con SiFides Next Gen diventa così possibile avallare processi approvativi, cestinare documenti o annullare operazioni semplicemente trascinando con un tap un’icona da un punto all’altro dello schermo.

«Inoltre il sistema, attraverso notifiche e pop up, istruisce l’utente in tempo reale sulle operazioni che possono o non possono essere svolte sui vari campi, perché magari destinati a contenere informazioni differenti da quelle attese», precisa Bellini, riferendosi soprattutto all’ambito contabile. «Graficamente possono risultare simili ad app di largo consumo, ma sotto ci sono meccanismi molto diversi ed è bene non fare confusione, senza per questo dover ricorrere ogni volta a un manuale operativo».

I tempi di implementazione e i vantaggi del cloud

A un’estrema semplicità di utilizzo degli strumenti di lavoro corrisponde anche una relativa semplicità di implementazione del sistema. «In realtà dipende molto dal tipo di cliente e dalle sue esigenze», puntualizza Bellini.

«Abbiamo un pacchetto standard, che agevola sia l’installazione sia la gestione degli aggiornamenti della soluzione. E occorrono cinque-sei mesi per metterlo a disposizione delle imprese meno strutturate e più flessibili. Mentre possono volerci fino a 10-12 mesi se il sistema va calato in contesti più complessi, penso a grandi aziende del settore alimentare, o a produttori che lavorano su diversi stabilimenti. I casi possono essere estremamente vari, se pensiamo che SiFides è implementato in aziende che vanno dai 5 ai 350 milioni di euro di fatturato, e che hanno tutte un’organizzazione peculiare. SiFides Next Gen», chiosa Bellini, «è disponibile sia in cloud che on premise, e chi sceglie la soluzione erogata in modalità as-a-service ha, per ovvi motivi, ulteriori vantaggi sul piano della gestione della piattaforma. Non è un caso che il 70% dei nostri clienti abbia già puntato sul cloud, mentre il restante 30%, tendenzialmente, ricorre all’on premise perché deve ammortizzare gli investimenti su hardware ancora in buono stato».

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