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Efficienza operativa 4.0: i vantaggi dell’automazione di processi e flussi per il business

Efficienza operativa 4.0: i vantaggi dell’automazione di processi e flussi per il business


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Strategie e strumenti per modernizzare e digitalizzare i processi aziendali nel videoracconto a due voci di Stefano Ciacciarelli e Giulio Ferrara, rispettivamente Amministratore Delegato e Responsabile Business Unit Efficienza Operativa di Vendor

Pubblicato il 17 lug 2024




L’efficienza operativa rappresenta un elemento chiave delle strategie messe in atto dalle aziende che intendono migliorare le performance finanziarie, la resilienza e la competitività. La capacità di ottimizzare l’uso delle risorse interne e ridurre i costi garantendo sempre la migliore qualità e il servizio ai clienti è saldamente in cima alle priorità delle agende di molti C-level.

In un contesto come quello descritto, l’automazione digitale intelligente di processi e flussi gioca un ruolo decisivo nel delineare approcci di efficienza 4.0.

In questo video, il terzo e ultimo della serie sul tema dell’efficienza aziendale, che la nostra redazione ha realizzato in collaborazione con Vendor, Stefano Ciacciarelli e Giulio Ferrara, rispettivamente Amministratore Delegato e Responsabile Business Unit Efficienza Operativa dell’azienda, ci aiutano a capire meglio quali strategie è possibile attuare e quali strumenti è possibile utilizzare per far evolvere i processi dell’azienda all’insegna della miglior efficienza operativa.

Cos’è l’efficienza operativa e perché è in cima all’agenda dei C-level

Secondo Stefano Ciacciarelli «con il termine efficienza operativa si intende la capacità di un’impresa di svolgere attività e processi in modo da massimizzare l’utilizzo delle proprie risorse». Questo implica affrontare sfide quotidiane come l’aumento dei costi delle materie prime, dei costi energetici e di quelli di trasporto.

Identificare le cause di inefficienza e sprechi può essere complicato per le organizzazioni, che dovranno mettere in conto l’eventualità di affidarsi a un partner di fiducia. Uno specialista in grado di garantire una valutazione scevra dai preconcetti della situazione reale in cui versa l’azienda, supportandola nei percorsi di efficientamento. «Questo approccio permette di adottare criteri e strumenti di qualità per analizzare processi e flussi, evitando la visione distorta che l’impresa può avere di sé stessa e garantendo il valore di un punto di vista esterno. Un valore che sta proprio nell’apporto di esperienza, conoscenza, competenze tecniche», che nel caso di Vendor derivano dall’aver analizzato innumerevoli casistiche e realtà diverse.

I 10 passi per migliorare l’efficienza operativa

Per ottenere vantaggi tangibili in tempi rapidi, Ciacciarelli suggerisce di «prendere in esame l’intera catena del valore di un processo. Dalla ricezione di un ordine cliente fino alla consegna e anche dopo, ogni fase di ogni processo deve essere analizzata, scomposta e ottimizzata, eliminando le sacche di inefficienza».

Giulio Ferrara elenca i passi fondamentali da compiere per migliorare l’efficienza operativa:

  1. Mappatura dei processi e analisi dei dati
  2. Reingegnerizzazione dei processi
  3. Identificazione delle tecnologie necessarie per modernizzare e automatizzare i flussi, fisici e non
  4. Scelta delle soluzioni tecnologiche, dei software e delle piattaforme
  5. Implementazione tecnologica
  6. Project Management
  7. Change Management
  8. Consolidamento e standardizzazione delle soluzioni implementate
  9. Diffusione della cultura del miglioramento continuo
  10. Fine tuning per garantire la scalabilità delle tecnologie implementate e l’allineamento continuo alle nuove esigenze

L’Approccio di Vendor

Nella scelta del partner cui affidarsi per essere supportati nel ridurre inefficienze e sprechi, secondo Ferrara, bisognerebbe privilegiare chi è in grado di «assicurare un approccio a tutto tondo all’efficienza operativa, che prevede un accompagnamento “passo a passo” lungo il percorso attraverso un piano d’intervento in linea con la strategia dell’azienda, i suoi tempi e le esigenze dell’organizzazione». Non esiste una “ricetta magica” ma Ferrara consiglia di intervenire in modo prioritario su tre aspetti chiave:

  1. Cambio di paradigma, per eliminare i silos funzionali;
  2. Valutazione delle ricadute organizzative, per garantire l’engagement necessario;
  3. Adozione di metodologie tipo Six Sigma e Lean, per operare all’insegna del miglioramento continuo.

Un approccio metodologico e strutturato sostenuto da un impegno concreto alla diffusione di una vera e propria cultura del miglioramento continuo risulta, poi, fondamentale per il successo a lungo termine di queste iniziative.

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