Fruibilità delle applicazioni, rapidità nel cambiamento, sicurezza, mobility e sempre maggiore fidelizzazione del cliente sono al centro dell’approccio Ict di Edison.
La globalizzazione e la centralizzazione di strategie, per far fronte alle nuove frontiere dell’IT, sono infatti al centro del modus operandi di Massimo Pernigotti, CIO di Edison, e del suo team manageriale composto da una cinquantina di figure qualificate nella gestione di progetti innovativi.
«Quando sono arrivato, nel 2008, Edison era una realtà condivisa tra il gruppo italiano A2A ed EDF. Il completamento del passaggio al gruppo EDF ha generato cambiamenti positivi, anche nella divisione IT, con una forte crescita delle interazioni e scambi di esperienze a livello internazionale. Tra gli obiettivi aziendali vi è poi la sempre maggiore centralizzazione dei servizi, vista come valore aggiunto e non come perdita di autonomia».
Il progetto NICE (New Innovative Customer Experience)
Esempio dell’evoluzione di Edison a livello internazionale, l’ambizioso progetto NICE (New Innovative Customer Experience) che, sviluppato negli ultimi due anni e online da un paio di mesi, ha visto l’imponente ristrutturazione di tutto il sistema CRM dell’azienda. “Cerchiamo di fare innovazione a supporto del business, nella sua evoluzione e nei suoi elementi distintivi – prosegue Pernigotti – con uno sguardo attento ai nuovi driver tecnologici.
Nato con lo scopo di rinnovare totalmente l’architettura applicativa dei programmi di vendita e post-vendita, nell’ottica di efficienza, risparmio nei costi e maggiore fidelizzazione del cliente, NICE ha visto il passaggio dalle tradizionali piattaforme per il Customer Relationship Management a un contesto principalmente applicativo e meno legato al software, affidato all’innovativa integrazione tra il mondo SAP (SAP-IS-U , billing specifico per le utilities e SAP CRM, processi post vendita) e l’applicativo cloud salesforce.com, per tutte le attività di vendita. «Il risultato di questo progetto, oggi a disposizione delle nostre agenzie, dei nostri call center e delle strutture di back-office – specifica Pernigotti – è una mappa applicativa complessa, in grado di garantire semplicità d’uso in contesti cloud, pur mantenendo le imprescindibili caratteristiche di solidità. Una vera sfida per una realtà complessa in termini di utenti e processi quale un’utility».
Un mondo IT che si evolve dunque tramite sinergie concrete e positive, condivisione di best practice e ulteriore opportunità per le idee “made in Italy”. Un esito positivo reso possibile da una struttura altamente organizzata, con una strategia IT propensa all’outsourcing di infrastrutture e servizi, mentre i processi di demand e project management, l’indirizzo delle architetture e la definizione degli standard vengono gestiti internamente.
«Affrontiamo il cloud a piccoli passi – aggiunge Pernigotti -, proprio perché soddisfatti dell’esperienza intrapresa per quanto riguarda la fruizione del software e del servizio, mantenendo un elevato livello di attenzione nei confronti della gestione dei dati e di tutto ciò che coinvolge la privacy e il trattamento dei dati personali».
Questione di mobility
Altro tema “caldo” dell’ultimo periodo è stato per Edison quello legato ai dispositivi mobili, in seguito alla recente ristrutturazione del sistema di comunicazione aziendale. «Eravamo alla ricerca di una piattaforma rapidamente fruibile – illustra Pernigotti -, che garantisse funzioni elevate e adeguato livello di protezione. Per questo abbiamo coniugato il mondo IOS con AirWatch, nota soluzione per la gestione MDM aziendale, in un sistema integrato e sicuro». Un progetto guidato dalla necessità di ridurre i costi, aprire ulteriormente al cloud e affrontare in modo diretto il concetto di bring your own device, sposato dal management IT con lo scopo di limitare il numero di device. «Edison supporta l’utilizzo dei dispositivi di proprietà degli utenti, purché siano soddisfatte due condizioni: l’appartenenza dell’apparecchio a un elenco limitato dai noi fornito e la disponibilità ad assoggettarlo a una serie di vincoli, quali la gestione via MDM. Per fare un esempio, l’utente sa già che, qualora il dispositivo venisse smarrito, tutti i dati, anche quelli personali, verrebbero cancellati da remoto dalle strutture IT». Accorgimenti che rientrano in una politica di sicurezza non “integralista”, intelligentemente studiata per far sentire i dipendenti stessi parte di un sistema integrato. «Il fatto di appartenere a un grande gruppo internazionale ha facilitato la penetrazione di una cultura della riservatezza grazie alla quale è il business stesso a chiedere garanzie!».