Esempi di economia circolare: non solo un’occasione per raccontare l’impegno delle organizzazioni nella sostenibilità, ma anche un modo per spingere chi è ancora fermo a guardare verso buone pratiche, e in generale verso un’assunzione di responsabilità nei confronti del pianeta e delle future generazioni che lo popoleranno.
Perché, come rivela il Net Zero Report di South Pole, se la paura di essere tacciati di Greenwashing (da pochissimo è uscita la nuova normativa del Parlamento UE che tratta dell’argomento) sta spingendo le imprese più sensibili al tema della sostenibilità a tacere i propri sforzi nella lotta al cambiamento climatico sconfinando nel Greenhushing (silenzio verde), la tendenza che ne viene fuori è certamente altrettanto pericolosa, poiché da sempre l’azione dei leader ispira quella dei follower.
Per far conoscere chi ha già imboccato la strada del cambiamento, dunque, ma soprattutto per ispirare, raccontiamo alcuni progetti di economia circolare che stanno disegnando un nuovo approccio alla produzione e al consumo verso un’economia più sostenibile.
Le 4 R della Circular Economy
Entro il 2030, richiede il Goal 12.5. dell’Agenda 2030, bisognerà ridurre in modo sostanziale la produzione di rifiuti attraverso la prevenzione, la riduzione, il riciclaggio e il riutilizzo. Riduzione, riciclo, riutilizzo insieme alla rigenerazione costituiscono i pilastri nella strategia delle 4 “R” dell’economia circolare.
Ognuna delle azioni rientranti in queste quattro macro-categorie concorre a preservare il pianeta, concretizzando il passaggio da un modello di economia lineare – prendi, produci, smaltisci − a un modello di economia circolare.
Diversi i vantaggi dell’applicare un approccio circolare al sistema produttivo: riduzione dei costi di smaltimento dei rifiuti; efficienza energetica; prolungamento del ciclo di vita dei prodotti; risparmio di acqua e riduzione dell’inquinamento; mitigazione dei rischi legati alla disponibilità delle risorse.
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Ma vediamo alcuni esempi di economia circolare nelle aziende italiane.
Economia circolare: esempi di riciclo
La “R” di “riciclo” nell’economia circolare si riferisce al processo di recupero e riutilizzo dei materiali da prodotti e rifiuti, al fine di creare nuovi prodotti o materiali anziché eliminarli in discarica. Il riciclo è una componente chiave della gestione sostenibile delle risorse riducendo al contempo l’impatto ambientale associato all’estrazione di materie prime.
Parmalat
La nuova bottiglia in R-Pet bianco per latte Uht, introdotta recentemente da Parmalat sul mercato italiano, è chiaramente un esempio di economia circolare in ambito riciclo. Realizzato per il 50% da Pet riciclato, il contenitore consente di evitare la produzione di circa 150 milioni di nuove bottiglie all’anno e risparmiare così oltre tremila tonnellate di Pet vergine (corrispondenti a 2.536 metri cubi di plastica vergine), con una ricaduta positiva anche in termini di emissioni di CO₂ e utilizzo acqua. Ogni bottiglia, al fine del suo ciclo di vita, potrà quindi essere riciclata e reinserita all’interno del sistema produttivo, creando nuovo valore per i consumatori, le aziende e l’ambiente. Le bottiglie di latte Uht R-Pet saranno dotate di una etichetta speciale con QR Code dal quale acquisire le indicazioni per un corretto riciclo.
Nespresso
Un altro esempio di economia circolare è il progetto Da chicco a chicco avviato nel 2011 da Nespresso. Si tratta del primo sistema in Italia per il recupero e il riciclo delle capsule di caffè in alluminio.
Il programma consente ai clienti di restituire le capsule esauste in apposite aree di raccolta presenti nelle boutique Nespresso e in oltre 150 punti in 80 città italiane. Le capsule recuperate vengono inviate a un impianto a Gavardo, in provincia di Brescia, gestito da Garm – Gavardo Recupero Metalli – dove si effettua la separazione dell’alluminio dal caffè. L’alluminio viene poi destinato alle fonderie per il riciclo in nuovi oggetti, mentre il caffè esausto viene trasformato in compost e ceduto a una risaia in provincia di Novara.
Il riso prodotto con questo concime naturale viene acquistato da Nespresso e donato al Banco Alimentare di Lombardia, Lazio, Piemonte e Puglia. In dodici anni il progetto ha permesso di recuperare quasi 10mila tonnellate di capsule in alluminio, generando oltre 570 tonnellate di alluminio, oltre 5.000 tonnellate di caffè esausto e più di 5.000 quintali di riso. Questi risultati equivalgono a circa 5 milioni di piatti donati a chi ne ha più bisogno, evidenziando l’impatto positivo dell’iniziativa su diversi livelli.
EcoBunky
Usciamo per un attimo dai nostri confini per arrivare in Ecuador. EcoBunky sono le scarpe da ginnastica realizzate con cartoni di bevande riciclati. A produrle è Bunky, marchio da quarant’anni attivo nella produzione di calzature per uniformi scolastiche in Ecuador. Realizzate con materiali riciclati provenienti da cartoni per bevande, le suole contengono il 15% di PolyAl, derivato dalle confezioni in cartone. Questo materiale conferisce alle suole resistenza, ritardando l’usura e adattandole a diverse condizioni ambientali. EcoBunky rappresenta un passo significativo verso la sostenibilità nell’industria calzaturiera. Questo modello di calzatura sostenibile nasce dallo sforzo congiunto di Tetra Pak che ha condiviso il know-how sul PolyAl, Bunky che ha offerto la sua esperienza nel settore calzaturiero e la sua capacità operativa e Ecuaplastic che ha fornito il materiale.
Economia circolare: esempi di rigenerazione
La rigenerazione si riferisce al processo di trasformazione di materiali usati o rifiuti in nuovi prodotti o materiali. Rigenerare un prodotto consente dunque una minor creazione di rifiuti e al contempo un minor utilizzo di materia prima.
Fanuc Italia
Un esempio di economia circolare che ricade nell’ambito della rigenerazione è il programma Re-Generation di Fanuc Italia, divisione della multinazionale giapponese della robotica e automazione industriale.
Il progetto si focalizza sulla rigenerazione dei robot industriali, restituendoli al cliente con componenti di ricambio ricondizionati. Le parti sostituite non vengono eliminate, ma sottoposte a una revisione per possibili riutilizzi, contribuendo così alla riduzione degli sprechi. Insieme al robot revisionato, il cliente riceve un Green Book accessibile tramite QR Code, che fornisce dettagli sulle attività svolte e la percentuale di ricambi ricondizionati utilizzati. Questo approccio promuove la sostenibilità nel ciclo di vita dei robot industriali.
Michelin
Remix di Michelin, invece, è un esempio di economica circolare che riguarda la rigenerazione degli pneumatici. I metodi di lavorazione e i materiali impiegati per la ricostruzione sono gli stessi utilizzati per produrre neumatici nuovi. Tutto il processo è curato nei minimi particolari. Dall’analisi scrupolosa della carcassa all’operazione di raspatura o eliminazione parziale del vecchio battistrada, fino alla vulcanizzazione del nuovo battistrada per realizzare scultura e aspetto finale. Lo pneumatico così ricostruito viene infine verificato da professionisti esperti prima di rientrare sul mercato. Va sottolineato che la ricostruzione di uno penumatico Michel Remix richiede in media solo 20 kg di materie prime, pari ad un risparmio del 70% rispetto alla produzione di uno pneumatico Michelin nuovo.
Golden Goose
Un vero servizio di rigenerazione personalizzata lo offre poi Golden Goose, il brand del lusso made in Italy noto per le sue sneaker in pelle con la stella tagliata. Repair, Remake, Resell sono i tre servizi forniti dal marchio in ottica di economia circolare. Repair consente di dare una seconda vita alle sneaker usate prevendendo dal lavaggio e sanificazione con ozono alla riparazione delle cuciture, risuolatura, sostituzione di zip e anche del plantare. Con Remake è possibile reinventare e personalizzare le vecchie sneaker cambiando la stella, decidendo di farla tempestare di Swarovski, e anche sostituendo i lacci. Resell consiste in un’area dedicata dove mettere in mostra le proprie sneaker usate che potranno così passare a un nuovo proprietario.
Economia circolare: esempi di riduzione
Quando si parla di riduzione si fa riferimento tanto alla riduzione dell’uso di materie prime per preservare le risorse delle natura, quanto all’eco-design per realizzare prodotti con ciclo di vita più lungo, al raggiungimento dell’efficienza energetica nei processi produttivi e nei consumi per ridurre l’impronta di carbonio.
L’Oréal
Un esempio di economia circolare volto a ridurre l’utilizzo di energia da fonti fossili è l’accordo tra L’Oréal e Italgen, società italiana attiva nella produzione di energia da fonti 100% rinnovabili. L’accordo, in linea con gli obiettivi del programma L’Oréal For The Future, prevede per tutti i siti L’Oréal presenti in Italia la fornitura di energia Green, prevalentemente idroelettrica e proveniente da una filiera 100% made in Italy e certificata di fonti totalmente rinnovabili.
Economia circolare: esempi di riuso
Il riuso è uno dei principi fondamentali dell’economia circolare e contribuisce a ridurre la quantità di rifiuti generati, promuovendo l’utilizzo ripetuto degli oggetti o la loro trasformazione in oggetti di maggiore valore rispetto alla forma originale (upcycling) estendendone il ciclo di vita.
Vinted, Vestiaire Collective, TheRealReal, Wallapop, eBay, Subito.it, La Molisana
Tra gli esempi di economia circolare, rientrano a pieno titolo nell’ambito del riuso le applicazioni per la compravendita di abiti e accessori second-hand Vinted, Vestiaire Collective e TheRealReal. Accendendo a queste piattaforme tramite login, è possibile vendere e comprare capi di abbigliamento, scarpe, borse, e molto altro ancora. Per la compravendita di oggetti usati come non citare poi Wallapop. E ancora eBay e Subito.it.
Altra pratica virtuosa è il pallet pooling, pratica che prevede la condivisione e il riutilizzo dei pallet per Supply Chain più efficienti. Il servizio è presente anche nella rinnovata partnership tra il fornitore di servizi della logistica Chep e La Molisana.