Strategie

Dimension Data, barra dritta verso l’IT as-a-service

Brett Dawson, CEO del system integrator presente con 28mila persone in tutto il mondo (Gruppo NTT), fa il punto sull’aggressiva strategia di espansione che ha previsto importanti acquisizioni, con l’obiettivo di posizionarsi fra i leader del futuro nei servizi professionali in Cloud e nell’outsourcing. Forti aspettative di crescita anche in Italia

Pubblicato il 22 Mag 2015

brett-dawson-group-150522163201

Brett Dawson, Group CEO di Dimension Data

Il mondo dell’IT va verso il Cloud che in parole semplici significa, per le aziende clienti, poter acquistare servizi e pagarli a consumo, senza doversi dotare di nuovi apparati tecnologici e delegandone la gestione. Ma la strada è lunga e l’offerta, malgrado molti annunci, non è ancora matura. Servono forti investimenti e nuove competenze e tutta l’industria IT è impegnata in questo sforzo.

Per accelerare il percorso, il system integrator Dimension Data ha imboccato la via delle acquisizioni, che ha portato il fatturato a fare un balzo del 48% in due anni, raggiungendo i 6,7 miliardi di dollari. La crescita organica, secondo quanto riferito, è comunque importante, pari al 15% all’anno.

L’azienda, che ha l’headquarter in Sud Africa ed è di proprietà dal colosso giapponese NTT (da cui deriva la forza finanziaria), opera nei cinque continenti con 28.300 persone (2000 si sono aggiunte solo negli ultimi 7 mesi) e 6mila clienti, ed è nota al mercato soprattutto per le soluzioni infrastrutturali, in particolare networking, Unified Communication e Sicurezza. Nel portafoglio ci sono alcuni dei brand più noti dell’IT come Cisco, F5, Check Point, Intel security, EMC, VMware e molti altri. Finanza, Media e Comunicazioni sono i principali mercati di riferimento.

A maggio la multinazionale ha radunato a Praga i suoi top manager, gli analisti IT e la stampa mondiale per illustrare le proprie strategie, che prevedono di continuare a crescere con ritmi sostenuti e di rafforzare la notorietà del brand. Gli obiettivi dichiarati per 2018 sono molto ambiziosi: 12 miliardi di dollari di fatturato, di cui il 60% legato ai servizi (outsourcing e IT as a service), con un ulteriore miglioramento del tasso di soddisfazione sia dei clienti sia dei dipendenti (è già certificata come Top Employer).

Verso il nuovo modello di servizio a consumo

Brett Dawson, Group CEO, ha spiegato che la strategia punta soprattutto sulla qualità del servizio. «Il modello tradizionale di System Integration, basato sulla consulenza, sulla manutenzione e installazione delle tecnologie, si sta spostando verso l’IT as a service. Noi stiamo investendo moltissimo, vogliamo dare ai clienti un’esperienza eccezionale, è l’elemento differenziante numero uno. Abbiamo rafforzato le nostre competenze in particolare verso il data center, dove crescono le richieste di virtualizzazione e gestione, e verso l’end user computing». L’obiettivo dichiarato è di arrivare a offrire servizi a consumo in un unico framework, attraverso un’unica interfaccia che mascheri la complessità agli occhi del cliente.

Nell’elenco delle acquisizioni, mirate sia rafforzare alcune aree di business sia a estendere la copertura geografica, le principali sono l’olandese NextiraOne (specializzata nella telefonia IP, con tecnologie Alcatel e Geneysis), presente perlopiù in Europa, e Nexus attiva sul mercato americano. Ma in Italia NextiraOne non è stata acquisita perchè «gli economics dell’azienda non erano soddisfacenti», ci ha spiegato Dawson. E pochi giorni fa l’azienda, che conta circa 200 persone, ha trovato un altro compratore: è entrata a far parte di ADS Assembly Data System, società italiana con sede a Pomezia.

Nel mirino di Dimension Data ci sono realtà medie e grandi, perlopiù quelle scontente dei propri fornitori attuali. Tra le referenze vanta alcuni grandissimi clienti, come Zurich e Boing. Il colosso dell’aeronautica, ad esempio, le ha affidato in outsourcing tutta la piattaforma di collaboration (telefonia IP e video): un progetto che prevede la gestione di una rete con 400mila porte, di 20mila utenti mobili, e di 180mila video sessioni, tutto fornito a consumo, con logiche as a service.

Branding e Big Data con il Tour de France

Per consolidare il brand in Europa, Dimension Data ha annunciato un importante accordo di collaborazione quinquennale con il Tour de France, evento sportivo seguitissimo nel mondo, sempre più in questo periodo che vede il ciclismo conquistare una crescente popolarità a tutti i livelli. Già dalla prossima edizione a luglio verrà realizzato un sistema di telemetria che raccoglie dati dalle biciclette dei corridori, li elabora real time con soluzioni di Analytics e ne estrae informazioni che potranno essere fruite dal pubblico sui vari canali digitali e dai commentatori televisivi: un modo innovativo per aumentare l’esperienza degli spettatori ed estendere la portata dell’evento, come ha spiegato Yann Le Moenner, Managing director di Amaury, la società che organizza il Tour.

L’Europa e l’Italia: segnali di ripresa

Paolo Panzanini, Country Manager di Dimension Data Italia

Nel Vecchio Continente la multinazionale conta 5000 persone, per un fatturato di 2,3 milioni e fronteggia competitor globali, come Ibm HP, BT, e le tante società locali, in particolare le Telco.

«La strategia è chiara – ha ribadito Andrew Coulsen, CEO Europe -: muoversi verso IT a consumo, che sia cloud, o outsourcing e allo sesso tempo mantenere il presidio sul business attuale e in particolare su Unified Communication, security e networking, che è un business molto consistente. Ma in Europa la transizione è più lenta, i clienti sono più prudenti. Questo vale ancora di più in Italia: non vediamo molta innovazione nell’offerta dei grandi provider come Telecom Italia o BT e questo non sta aiutando il mercato. Noi abbiamo deciso già 5 anni fa di puntare sul cloud e stiamo crescendo, perchè i clienti chiedono un cambiamento. L’Italia era uno dei paesi più piccoli e ora è uno di quelli che cresce di più, perchè abbiamo utilizzato il modello del gruppo, abbattendo i costi grazie alla centralizzazione», ha detto.

Un trend confermato da Paolo Panzanini, Managing Director Dimension Data Italia: «Osserviamo positivi segnali di ripresa e vediamo un’opportunità nella crescente complessità e internazionalità del tessuto economico del nostro Paese. La system integration, l’offerta di servizi di livello enterprise, armonizzati secondo un approccio consulenziale e strategico si concretizzano in una proposizione di IT Outsourcing con modelli semplici che risponde alle logiche di aziende di dimensioni grandi e medie. Alla base ci sono pilastri strutturali quali la rete, la comunicazione convergente, il data centre e, non ultima, la sicurezza, necessaria ed imprescindibile colonna portante di qualsiasi strategia di innovazione. Gli investimenti che abbiamo già messo in atto sono solo un primo passo che ci porterà ad una forte crescita che ci aspettiamo di traguardare nei prossimi esercizi fiscali».

Anche Dimension Data Italia considera al centro del proprio modello i clienti e i propri dipendenti. «Riteniamo strategici questi due asset: ci porteranno a raggiungere gli imponenti obiettivi di crescita che ci siamo posti. Siamo convinti che la valorizzazione dei dipendenti e modelli concettuali nuovi nella gestione delle risorse, svincolati da una logica puramente esecutiva, si confermeranno elementi vincenti. E’ in questo contesto che si inserisce il conseguimento della certificazione Top Employer anche in Italia».

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 2