Nota in tutto il mondo, Roncato è una media impresa familiare da tre generazioni, protagonista nel settore della valigeria e dei prodotti per il viaggio. Si caratterizza per prodotti di alta qualità che seguono l’evoluzione del viaggiatore moderno con soluzioni innovative e creazioni made in Italy. La presenza sul mercato globale richiede di operare in un’ottica multicanale capace di integrare lo storico mondo B2B, rivolto a negozianti, distributori e brandizzazioni per conto terzi, con i siti web proprietari, i market place online, i corner nei centri commerciali, gli store Roncato.
«Per sostenere questo insieme di esigenze e stare al passo con un mercato molto veloce, serve un sistema informativo flessibile, capace di integrare e ottimizzare i flussi dalla presa dell’ordine alla sua evasione», sottolinea Alessandro Tronchin, IT manager di Valigeria Roncato.
Who's Who
Alessandro Tronchin
IT Manager di Roncato
L’ecosistema informativo dell’azienda vede l’ERP al centro contornato da una decina di sistemi dipartimentali in grado di gestire al meglio la logistica, l’e-commerce, la tesoreria, la gestione documentale, la comunicazione con i trasportatori, ecc. «È come un’orchestra dove ogni software deve suonare il proprio spartito in modo coordinato con gli altri – è la metafora del manager –. Il modo in cui le informazioni vengono trasferite determina la riuscita della procedura operativa».
Un percorso evolutivo di successo
La trasformazione informatica è partita nel lontano 2008 con la decisione di Roncato, in anticipo rispetto ad altre aziende delle stesse dimensioni, di abbandonare lo storico IBM S400 in favore di un moderno ERP, frutto di una visione volta al futuro. Dopo un’accurata software selection, la scelta è caduta su Sage X3, da cui ha preso avvio la collaborazione con Formula Impresoft.
Accanto all’ERP è stato implementato in parallelo anche il warehouse management systems (WMS), particolarmente critico per la gestione e la spedizione di oggetti ingombranti come le valigie. «La doppia scommessa è stata vinta nonostante la complessità dovuta alle svariate unità logistiche nel territorio, anche grazie anche a Formula Impresoft», ricorda Tronchin, che evidenzia il ruolo sempre più fondamentale assegnato alla logistica per poter centrare l’obiettivo di evadere la maggior parte degli ordini in 24-48 ore e soddisfare le aspettative dei clienti.
Nel tempo sono state implementate soluzioni specifiche per garantire la business continuity dei servizi, con una forte attenzione agli aspetti hardware e software che ne garantiscono la fruibilità. All’avvio del progetto, non erano infatti presenti applicazioni per risolvere problematiche che via via si sono presentate. È il caso della piattaforma di order management on line che si interfaccia con siti di proprietà e altri market place, dell’acquisizione ordini del parco agenti, del software documentale, del modulo integrazione EDI con la grande distribuzione organizzata, del software di tesoreria.
«Il puzzle informatico che si è via via composto negli anni va a realizzare un quadro che neppure grandi brand multinazionali, con fatturati ben superiori a Roncato, sono riusciti a ottenere – precisa Tronchin –. Alla base di questo risultato c’è l’attenzione della proprietà ai sistemi informativi e la volontà di inserire progetti innovativi con alto contenuto digitale nella roadmap dell’azienda».
Questo percorso porta Roncato alla situazione del 2022, che la vede competere sul mercato internazionale anche grazie al supporto di più partner tecnologici, fra cui Formula Impresoft, che si integrano in maniera armonica per consentire un trasferimento di informazioni semplice sia nella modifica sia nell’implementazione. «Abbiamo scelto i partner in base alla loro flessibilità e alla loro capacità di cogliere l’esigenza dell’azienda per trasformarla in un progetto vincente, con tempi e costi ammissibili – sottolinea l’IT manager –. Il successo di un progetto deriva dall’ottimizzazione di tre fattori: il cliente, il fornitore, il prodotto».
Un’ulteriore caratteristica per la maggior parte dei partner Roncato è la loro presenza sul mercato locale, fondamentale per comprendere le esigenze dell’azienda. «Avremmo avuto maggiori difficoltà a spiegare a partner esteri alcuni processi tipici delle Pmi italiane, alla base del loro successo mondiale», aggiunge.
I benefici della digitalizzazione e gli sviluppi previsti
Il principale vantaggio che Roncato ha tratto dalla trasformazione digitale è lo snellimento dei processi. «Se prima un processo era gestito con passaggi manuali su più scrivanie e diversi dipartimenti, oggi ci si limita a controllare le azioni svolte dagli automatismi implementati», esemplifica. Ne consegue la complessiva crescita delle figure aziendali, in un ruolo non più esecutivo ma di controllo, e l’aumento del valore aggiunto apportato.
La digitalizzazione offre inoltre la possibilità di scambiare e condividere in maniera veloce informazioni e documenti attraverso i più avanzati sistemi di collaborazione, sia a livello globale sia all’interno dell’azienda. Forte di questi risultati, Roncato sta valutando possibili sviluppi, come l’ampliamento del canale on line e delle collaborazioni con i market place, la maggior efficienza della logistica in termini di tempi e costi, il coinvolgimento del cliente finale per tutto il ciclo di vita del prodotto.
Sul versante della produzione, che per scelta strategica e per garantire la qualità resta in Italia, l’azienda sta valutando progetti per aumentare l’automazione, di tracciabilità del prodotto, per l’impiego, come materia prima, di polimeri riciclati in un’ottica di economia circolare e di sostenibilità.
Le diverse prospettive saranno valutate nel contesto storico turbolento che vede oggi l’aumento dei costi dell’energia, delle materie prime e dei trasporti. «La strategia di medio termine sarà definita dando priorità a quei progetti che in questo momento possono dare maggiore aiuto al business», prevede Tronchin che lancia un appello finale a non sottovalutare la sicurezza, forte dell’esperienza di un cyber attacco subìto nell’ottobre del 2021. «Tante organizzazioni ritengono che a loro non capiterà; il paradigma non deve essere se ma quando», esorta. Per quel momento ci si deve preparare con la consapevolezza che gli investimenti nella sicurezza IT vanno valutati in relazione ai tempi di riattivazione dell’azienda in caso di incidente. Il suggerimento finale è di non affidarsi a soluzioni improvvisate, ma selezionare partner che possano guidare l’adozione di pratiche di IT security efficaci.