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Modernizzare l’infrastruttura e l’ambiente di lavoro: il caso Tubiflex



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Con il supporto di WeAreProject e Cisco Meraki, l’azienda manufatturiera ha fatto un balzo in avanti sull’innovazione digitale, adottando soluzioni allo stato dell’arte sia infrastrutturali sia per l’esperienza dei dipendenti. I dettagli del progetto e i vantaggi ottenuti

Pubblicato il 3 dic 2024



modernizzare infrastruttura

Il caso di Tubiflex, leader nella produzione di tubi metallici flessibili, è un esempio di come un adeguamento dell’infrastruttura tecnologica possa trasformarsi nell’occasione di ripensare le modalità di lavoro aziendali. Partendo da un bisogno apparentemente semplice, aggiornare un’infrastruttura IT ormai inadeguata, l’azienda ha scelto di rendere la modernizzazione l’occasione per abbracciare un cambiamento all’interno dell’organizzazione. Lo ha fatto in occasione del passaggio alla nuova sede, costruita da zero, pensando a una diversa gestione delle postazioni, degli spazi e degli strumenti.

Grazie alla collaborazione con Project Informatica, società capogruppo di WeAreProject, e all’adozione delle soluzioni Cisco Meraki, Tubiflex ha trasformato il proprio approccio IT, migliorando sia la connettività, obiettivo principale, sia la sicurezza e la flessibilità operativa.

La situazione di partenza e i desiderata aziendali

A spiegare la situazione di partenza è Roberta Parena, responsabile HR & IT dell’azienda: «Agli inizi del mio percorso in azienda era evidente che la nostra infrastruttura IT non fosse adeguata ai nuovi bisogni. La mancanza di rete Internet nelle postazioni di lavoro e l’uso di vecchi PC fissi rendevano difficile mantenere anche la gestione della semplice operatività quotidiana». L’arrivo della pandemia del 2020 e il bisogno di rivedere l’utilizzo delle risorse informatiche ha accelerato la consapevolezza da parte di tutti che fosse necessario un cambiamento radicale. Bisogna considerare, per esempio, che in azienda si faceva uso di indirizzi di posta elettronica generici, non nominali e in quantità ridotta. Un sistema che aveva il vantaggio di permettere una gestione della sicurezza semplice e lineare, ma che sacrificava l’operatività quotidiana.

Inoltre, era sempre più evidente l’imminente passaggio generazionale all’interno dell’azienda, non solo dal punto di vista anagrafico ma anche delle modalità di lavoro. La necessità di integrare tecnologie moderne per gestire infrastrutture, sicurezza e postazioni in maniera centralizzata e scalabile si faceva sempre più pressante.

«Contestualmente al trasferimento in un nuovo stabilimento abbiamo provato a immaginare un modo diverso, più moderno, agile e sostenibile anche per le persone, di utilizzare la tecnologia e di rinnovare la nostra esperienza dell’ambiente di lavoro – continua Roberta – con l’idea ambiziosa di dimostrare che questo approccio è possibile anche nel settore manifatturiero».

Esigenze rilevate dopo i primi assessment

Dopo una serie di valutazioni congiunte con Project Informatica è emersa la necessità di ripensare completamente l’infrastruttura IT. Ipotizzando l’adozione di una nuova rete sicura e scalabile ed introducendo visibilità applicativa per quanto riguarda monitoraggio e dati analitici forniti da questa nuova soluzione. Includendo nuovi server, una maggiore larghezza di banda, postazioni di lavoro mobili e l’adozione di un sistema ERP più avanzato. La sostituzione del sistema legacy ha richiesto anche un ripensamento della struttura di archiviazione dei dati e della gestione dei backup, che fino a quel momento venivano eseguiti manualmente.

Le principali sfide affrontate

Gli aspetti tecnologici dovevano tenere conto anche di quelli organizzativi: il cambio di sede, con la dismissione del vecchio stabilimento e la costruzione di uno nuovo nella periferia di Torino, ha richiesto una completa riorganizzazione dell’infrastruttura di rete. L’integrazione del Wi-Fi su una superficie di 18.000 mq, comprese le aree esterne, ha richiesto una progettazione accurata per garantire copertura e affidabilità.

L’implementazione sul campo

«La sfida maggiore è stata il passaggio da un’infrastruttura IT apparentemente funzionale ma datata e di fatto rimasta invariata nel tempo a un sistema moderno e scalabile. Ogni singola postazione ha dovuto essere ripensata e resa compatibile con il progetto che avevamo immaginato» aggiunge Davide Borio, IT System Specialist di Tubiflex che insieme a Massimo Martelli, storico referente IT di cui ha raccolto il testimone, ha di fatto visto nascere l’infrastruttura IT della nuova sede.

Dal punto di vista progettuale e operativo, Project Informatica ha guidato Tubiflex nella scelta di una infrastruttura gestita in Cloud e basata su Cisco Meraki, sia per la parte cablata, basata su switch MS355-e MS250, sia per la copertura Wireless, basata sugli access point MR46E, MR44 e MR86 per utilizzo in outdoor. Il routing è affidato a una serie di Cisco Catalyst 9500 a cui è stato affiancato un sistema di sicurezza perimetrale. La rete Wi-Fi aziendale è stata segmentata in differenti SSID per aumentare il livello di sicurezza tra perimetro interno, gestito con controllo basato su autenticazione del profilo del dipendente, e perimetro esterno adottando le funzionalità native di segmentazione a bordo della piattaforma Meraki. Inoltre, il backup, precedentemente eseguito su supporti magnetici, è stato sostituito con una soluzione moderna e sicura basata su Veeam, con backup incrementali e copie in Cloud.

Per permettere alle persone coinvolte di apprezzare il cambiamento e iniziare ad utilizzare i nuovi servizi e strumenti messi a disposizione è stato fatto un lavoro congiunto degli specialisti in formazione di Project Informatica e delle risorse umane di Tubiflex. «I risultati, tuttavia, hanno ripagato lo sforzo» spiega Parena. Eccone alcuni.

Gestione centralizzata e scalabilità

L’adozione della dashboard cloud di Cisco Meraki ha semplificato la gestione dell’infrastruttura: ora è possibile monitorare e configurare centralmente sia gli switch sia gli access point Wi-Fi, con visibilità applicativa del traffico all’interno della nuova sede, aumentando di fatto anche il livello di sicurezza dell’azienda.

Copertura Wi-Fi ottimale e affidabilità

La copertura Wi-Fi garantita in tutto lo stabilimento ha migliorato la produttività aziendale e permesso di sfruttare appieno il nuovo ERP e gli applicativi Cloud, oltre a permettere ai dipendenti di lavorare ovunque, anche in alcune aree più informali. Come nota di colore, anche il tetto dello stabilimento è stato opportunamente attrezzato come area di lavoro outdoor per chi lo desidera.

Sicurezza e backup moderni

L’integrazione con Veeam per il backup ha messo fine all’era dei backup su nastro effettuati manualmente. Ora i backup sono sicuri, automatici e ridondati anche in Cloud. La gestione centralizzata degli endpoint ha assicurato una protezione adeguata e il raggiungimento degli obiettivi di compliance.

Un ambiente di lavoro flessibile e moderno

Oggi i dipendenti Tubiflex lavorano in postazioni moderne, connesse e flessibili, con Wi-Fi disponibile in tutto lo stabilimento e la possibilità di lasciare la tradizionale scrivania a favore di altri spazi e postazioni. «Questo ha contribuito anche a ridurre la distanza relazionale fra uffici e produzione» spiega Parena «e ci sta permettendo di creare un ambiente di lavoro più sereno e comunicativo».

«Oggi possiamo dire che l’intero progetto ha avuto successo, sia per la tecnologia implementata sia per il supporto continuo che abbiamo ricevuto da Project Informatica. Ma soprattutto per i risultati, non solo tecnologici, che abbiamo ottenuto» conclude Davide Borio.

Da sinistra: Davide Borio, Roberta Parena, Marcella Angelini e Massimo Martelli

La valorizzazione delle persone ha avuto un epilogo gratificante per due in particolare, che lasciamo alle parole di Roberta Parena: «Tubiflex desidera anche esprimere un sentito ringraziamento a Massimo Martelli e Marcella Angelini storici referenti IT di Tubiflex, che, con la loro esperienza e visione, hanno gettato le basi per la creazione del nuovo stabilimento, lasciando un’eredità di grande valore per le generazioni future».

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