La metodologia Agile rende il Project Management snello e veloce. Si basa su piccoli passi e verifiche di progetto ravvicinate nel tempo (chiamate Sprint), con rilasci e sviluppi software che si susseguono costantemente, ed è sempre più utilizzata dalle aziende nella messa a terra delle strategie digitali perchè le rende in grado di adattarsi rapidamente e in modo fluido all’evoluzione del contesto.
La readiness, la capacità per l’azienda di reagire prontamente e in modo efficace ai cambiamenti, anche quelli che avvengono in modo molto rapido, è infatti un requisito essenziale per il business. Questo è particolarmente vero in un periodo come quello che stiamo vivendo, in cui le dinamiche decisionali e operative sono sempre più serrate e impongono cambiamenti continui alle aziende, da realizzare in tempi brevissimi, spesso nell’ordine di pochi giorni o, addirittura, ore.
Al di là della congiuntura, però, è cambiato il concetto stesso di business, che mai come ora deve essere agile e resiliente. La conseguenza è che anche le fasi progettuali inevitabilmente si accorciano.
Cosa si intende con metodologia Agile
La metodologia Agile nasce nell’ambito dello sviluppo software. Nel 2001 una ventina sviluppatori stila il primo manifesto dell’Agile, che indica i principi alla base di questo nuovo approccio.
Il valore più importante è la capacità di mettere l’individuo al centro del processo di sviluppo, che si tratti dell’utente o dello sviluppatore stesso, che deve essere in grado di intercettare i bisogni dell’utente, raccogliere le sue istanze, elaborarle e tradurle correttamente.
Il grosso successo di Agile è legato alla capacità che offre di creare team cross funzionali perfettamente autonomi, in grado di analizzare il problema secondo diversi punti di vista ed elaborare in modo rapido soluzioni di valore.
Un approccio organizzativo globale
Di recente, il concetto di agilità alla base di questa metologia si è esteso al di fuori dell’ambito del sviluppo prodotti e del software development. Si è capito, infatti, che per massimizzare i benefici legati a questo approccio occorre estenderne la portata a tutta l’azienda, dal finance alle HR, dal Customer Care alla compliance: nasce così il concetto di Business Agility.
Il paradigma Agile, negli ultimi anni, si quindi è evoluto in un approccio organizzativo globale, promuovendo flessibilità e adattabilità in un contesto VUCA (Volatility, Unpredictability, Complexity, Ambiguity) caratterizzato da un dinamismo “ambientale” senza precedenti.
Quali sono i 3 pilastri della metodologia Agile
I tre principi fondamentali di questo approccio sono:
- Adattamento: la metodologia Agile enfatizza la necessità di essere flessibili e pronti a cambiare in base ai feedback e alle circostanze. I team Agile lavorano per iterazioni brevi e regolari, durante le quali raccolgono feedback e apportano modifiche al progetto per rispondere meglio ai bisogni degli utenti finali o alle condizioni del mercato.
- Trasparenza: la metodologia Agile promuove la trasparenza tra tutti i membri del team e gli stakeholder. Questo è spesso realizzato attraverso riunioni regolari e strumenti di gestione visiva dei progetti come Kanban e Scrum board, che consentono a tutti di avere una chiara visione dello stato del progetto.
- Ispezione: Agile incoraggia la valutazione costante del lavoro svolto attraverso riunioni di revisione e retrospettive in cui il team esamina ciò che è stato completato durante il ciclo di sviluppo, valuta i risultati rispetto agli obiettivi iniziali e identifica le possibili aree di miglioramento.
Questi pilastri aiutano i team a mantenere un focus continuo sull’efficienza e sulla qualità dell’output, garantendo al contempo che il lavoro rimanga allineato con le esigenze e le aspettative degli stakeholder.
Quali sono i 4 principi fondamentali della metodologia Agile
I 4 principi fondamentali dell’Agile, così come definiti nel 2001, sono questi:
- Centralità delle persone rispetto a politiche e procedure rigide;
- Facilitazione anziché controllo gerarchico;
- Processo iterativo-incrementale focalizzato sulla misurazione dei progressi anziché sulla mera predizione;
- Capacità di rispondere al cambiamento piuttosto che seguire piani prestabiliti.
Negli anni, tuttavia, se ne sono aggiunti altri e oggi il Manifesto dell’Agile comprende una dozzina di punti chiave.
L’approccio si traduce in pratiche operative concrete che privilegiano la creazione di team multifunzionali e auto-organizzati, sposano la trasparenza totale delle informazioni e le interazioni dirette tra i membri del team con una forte enfasi sul miglioramento continuo e sull’eccellenza operativa.
![metodologia Agile manifesto in 12 punti fonte Agile Alliance](https://img.digital4.biz/wp-content/uploads/2025/01/23154253/Metodologia-agile-manifesto-12-punti.jpg)
La metabolizzazione di un mindset Agile richiede, tuttavia, un profondo cambiamento culturale: non si tratta solo di adottare nuovi strumenti o metodologie, ma di trasformare il modo in cui l’intera organizzazione pensa e opera, promuovendo la diffusione di una cultura dell’apprendimento continuo (Lifelong Learning) e un Change Management efficace.
I benefici dell’impiego della metodologia Agile
L’ultima edizione dello “17th State of Agile Report“ pubblicato da Digital.ai mostra come l’adozione della metodologia nell’ultimo anno sia cresciuta in modo consistente nelle aree IT (dove viene utilizzata dal 69% delle aziende) e sviluppo software (68%) ma anche nella ricerca e sviluppo (48%), Business Operations (28%), Customer Service (22%), Marketing (19%), HR (17%), Finance (13%) e vendite (12%).
A guidare la trasformazione Agile sono, secondo lo stesso studio, i leader e i dirigenti aziendali (32%), seguiti dai singoli team tecnici (31%) e dai CIO/CTO (20%).
![aree-in-cui-sono-presenti-team-Agile-in-azienda fonte 17esimo Agile Report](https://img.digital4.biz/wp-content/uploads/2025/01/23092951/aree-in-cui-sono-presenti-team-Agile-in-azienda.jpg)
I benefici riscontrati includono la maggiore produttività dei team, la miglior soddisfazione dei dipendenti e dei clienti e un vantaggio competitivo rilevante rispetto alla concorrenza, nonostante le sfide nell’adozione e nell’adattamento alle caratteristiche e peculiarità delle diverse aree aziendali.
Tra le priorità più rilevanti che spingono a sposare questa metodologia, sul podio spiccano l’incremento del valore di business e l’accelerazione del time-to-market (citate dal 41% dei rispondenti al sondaggio di Digital.ai) e il sostegno alla trasformazione digitale (34%).
![benefici team agile in aziende](https://img.digital4.biz/wp-content/uploads/2025/01/23093548/priorita-Agile-.jpg)
I dati emersi confermano come la metodologia Agile sia vista con un elemento chiave per migliorare la resilienza del business. Le aziende che hanno improntato i propri processi a questo modello hanno sviluppato, infatti, una miglior capacità di soddisfare i propri clienti rispetto a quelle che hanno continuato a organizzarsi sulla base di rigidi modelli verticali. Miglioramenti significativi sono stati ottenuti anche in termini di vantaggio competitivo più o meno consistente rispetto alla concorrenza, oltre che di incrementi del fatturato e della base clienti.
![](https://img.digital4.biz/wp-content/uploads/2024/04/12094723/Agility-Report-2023-1.jpg)
Rispetto alle modalità di messa a terra della metodologia Agile, lo studio mostra come ben 7 aziende su 10 (il 71% del totale) impieghino un framework “puro”, mentre il 42% degli intervistati riferisce che le proprie organizzazioni utilizzano un modello ibrido che include una combinazione variabile di Agile, Lean, DevOps e altri framework.
![Come viene implementato l'Agile in azienda](https://img.digital4.biz/wp-content/uploads/2025/01/23111359/Come-viene-implementato-lAgile-in-azienda.jpg)
Un sostegno efficace alla Digital Transformation
Nel Project Management IT, il tradizionale metodo di gestione a cascata delle fasi del progetto (Waterfall) si rivela spesso inefficace nel supportare le esigenze di iniziative dal timing sempre più serrato e dalla complessità crescente. Ecco perché un numero sempre maggiore di aziende e system integrator adotta metodologie Agile per la Digital Transformation, declinandole nei vari framework operativi. È nei primi anni Duemila che nascono i primi framework Agile come Scrum e Kanban, cui ne seguono altri meno noti come Extreme Programming (XP).
Oggi, con il Cloud e i modelli As A Service che si diffondo in azienda, è possibile attivare qualsiasi tipo di risorsa con pochi click del mouse, in tempi brevissimi, senza più dover acquistare, installare e manutenere costoso hardware come in passato. È, quindi, possibile rispondere in modo efficace alle esigenze dei clienti attraverso la realizzazione di progetti digitali e IT più snelli, che si concludono velocemente, assicurano un ROI rapido e rispondono a criteri di maggior qualità e precisione dei risultati.
Differenza tra metodologia Agile e Waterfall
Si tratta di due approcci di Project Management che si distinguono per le modalità in cui le iniziative vengono pianificate, gestite e rilasciate.
La metodologia Agile rappresenta la scelta d’elezione per ambienti dinamici, in cui il cambiamento è inevitabile e il feedback continuo è cruciale. Le caratteristiche principali:
- Approccio iterativo e incrementale: il progetto viene suddiviso in cicli brevi durante i quali il team lavora su piccoli incrementi di prodotto funzionanti.
- Flessibilità: permette di adattarsi ai cambiamenti durante il progetto, grazie a feedback continui da parte del cliente.
- Consegna continua: il valore viene consegnato progressivamente, piuttosto che alla fine del progetto.
- Collaborazione attiva: coinvolge il cliente e gli stakeholder in ogni fase per garantire che il prodotto soddisfi le esigenze attese.
- Adatto a progetti dinamici: ideale per ambienti in cui i requisiti possono cambiare o non sono completamente chiari all’inizio.
L’approccio Waterfall (a cascata) è, invece, più adatto a progetti con requisiti stabili e ben definiti sin dall’inizio. Le sue caratteristiche peculiari:
- Approccio sequenziale: il progetto viene suddiviso in fasi lineari (es. analisi, progettazione, sviluppo, test e rilascio). Ogni fase deve essere completata prima di passare alla successiva.
- Rigidità: i requisiti sono definiti all’inizio e non possono essere facilmente modificati una volta avviato il progetto.
- Consegna unica: il prodotto, il software, l’App vengono consegnati solo alla fine del progetto, una volta completate tutte le fasi.
- Comunicazione limitata: il coinvolgimento dell’utente (o del cliente) è generalmente maggiore all’inizio e alla fine del progetto, meno frequente durante le fasi intermedie.
- Adatto a progetti prevedibili: il Waterfall funziona bene quando i requisiti sono stabili, chiari e poco soggetti a cambiamenti.
![Differenza-tra-Agile-e-Waterfall_specchietto](https://img.digital4.biz/wp-content/uploads/2025/01/23103622/Differenza-tra-Agile-e-Waterfall_specchietto.jpg)
Differenze fra metodologia Agile e Scrum
La metodologia Agile e il framework Scrum sono concetti diversi ma strettamente correlati all’interno dello sviluppo software e del Project Management. Mentre la prima è un insieme di principi, quindi non promuove processi specifici ma offre un quadro generale che può essere messo a terra attraverso diversi approcci (Scrum, Kanban, XP…), il secondo è uno dei framework di processo adottabile per la sua implementazione in azienda. Quest’ultimo fornisce regole, ruoli e cerimonie specifiche per gestire progetti in modo iterativo e incrementale.
Caratteristiche principali di Scrum:
Sprint: cicli di lavoro brevi e definiti (di solito 1-4 settimane) al termine dei quali si consegna un incremento o un miglioramento funzionante del prodotto.
Ruoli:
- Scrum Master: il facilitatore che supporta il team nell’applicazione di Scrum.
- Product Owner: il rappresentante del cliente/utente che gestisce il backlog del prodotto.
- Development Team: il team multifunzionale responsabile dello sviluppo.
Cerimonie:
- Sprint Planning: pianificazione dello Sprint.
- Daily Scrum: riunione giornaliera di 15 minuti.
- Sprint Review: revisione del lavoro svolto.
- Sprint Retrospective: valutazione per miglioramenti futuri.
Artefatti:
Sprint Backlog: l’attività da completare nell’arco di uno Sprint.
Product Backlog: la lista di requisiti del prodotto da soddisfare.
![Differenze principali tra metodologia Agile e Scrum](https://img.digital4.biz/wp-content/uploads/2025/01/23122536/Differenze-tra-metodologia-Agile-e-Scrum.jpg)
Differenza tra metodologia Agile e Sprint
Mentre l’Agile è un insieme di principi e metodologie per la gestione di progetti, lo Sprint è un concetto chiave che fa riferimento al framework Scrum, una delle pratiche Agile più diffuse. Si tratta di uno degli strumenti operativi più importanti e volendone dare una definizione precisa, è l’intervallo di tempo fisso (solitamente da 1 a 4 settimane) durante il quale il team lavora per completare un set di attività definite, noto come Sprint Backlog. Al termine di questo periodo, il team valuta i risultati ottenuti e pianifica il lavoro successivo.
Differenza tra metodologia Agile e Kanban
Mentre Agile è un approccio generale, Kanban è uno degli strumenti (o framework) che può essere utilizzato per metterne a terra i principi chiave, gestendo e ottimizzando tutto il workflow, ma non solo. Kanban, in realtà, può anche essere adottato anche al di fuori del contesto Agile. Dunque, volendo schematizzare:
La metodologia Agile:
- È una filosofia, o un insieme di valori e principi.
- Si concentra su iterazioni rapide, consegna continua di valore, adattamento ai cambiamenti e collaborazione con il cliente/utente.
- Può essere implementato attraverso vari framework o metodologie, come Scrum, Kanban o Extreme Programming (XP).
Il framework Kanban:
- È una pratica di gestione operativa dei progetti che può essere utilizzata anche in un contesto Agile.
- Si basa su una visualizzazione del flusso di lavoro attraverso una bacheca con colonne che rappresentano le fasi del processo (es. “Da fare”, “In corso”, “Completato”).
- Promuove il miglioramento continuo limitando il lavoro in corso (WIP limits) per evitare sovraccarichi e ottimizzare l’efficienza del team coinvolto.
- A differenza di Scrum, non richiede iterazioni a tempo fisso come gli Sprint e il lavoro fluisce in modo continuo.
Differenza tra Agile ed Extreme Programming (XP)
Extreme Programming è un processo controllato di sviluppo software che permette di implementare i principi della metodologia Agile alla stregua di Kanban e Scrum. Si focalizza su best practice tecniche utili a migliorare la produttività del team e ridurre i rischi di un output difforme rispetto agli obiettivi di progetto.
Le pratiche XP chiave includono:
- Sviluppo guidato dai test (TDD): esecuzione di test prima della scrittura del nuovo codice.
- Programmazione in coppia: due sviluppatori lavorano insieme sullo stesso codice, per migliorare la qualità del codice.
- Rilasci frequenti e refactoring: piccole versioni incrementali del software vengono consegnate spesso.
- Coinvolgimento continuo del cliente: il cliente lavora a stretto contatto con il team per fornire feedback costante.
Differenze tra Agile e DevOps
Sebbene siano complementari, i due approcci si concentrano su aspetti diversi dello sviluppo e della consegna del software. Agile è un metodo per organizzare e ottimizzare il processo di sviluppo, che si concentra su cosa sviluppare e come svilupparlo. DevOps è, invece, un insieme di pratiche che unisce sviluppo (Dev) e operazioni (Ops) e si focalizza su come consegnare e manutenere il software in modo rapido, affidabile e scalabile. Promuove la collaborazione tra i diversi team tecnici con l’obiettivo di accelerare il ciclo di sviluppo, dall’integrazione e testing al rilascio e monitoraggio in produzione.
![Differenze tra metodologia Agile e DevOps](https://img.digital4.biz/wp-content/uploads/2025/01/23104145/Differenze-tra-Agile-e-DevOps.jpg)
Pro e contro del metodo Agile
Il “Chaos Report” di Standish Group evidenzia alcuni dati interessanti: il tasso di successo di un progetto gestito con metodologia Agile è notevolmente superiore (42%) rispetto a quello di iniziative gestite con una metodologia tradizionale di tipo Waterfall (26%). Anche le differenze rispetto al rischio di fallimento dei progetti sono sostanziali: ben il 21% dei progetti gestiti con una metodologia di Project Management tradizionale fallisce, contro un 8% di quelli che seguono un percorso Agile.
Ma qual è il segreto di questi risultati? Nella metodologia di gestione Agile di un progetto, l’attività di sviluppo software avviene in chiave iterativa. I requisiti sono incrementali e si lavora di volta in volta su un software che, seppure incompleto, è comunque testabile dal cliente, che potrà segnalare difformità e problemi. Siccome gli sviluppi si susseguono costantemente, la funzionalità implementata non potrà che essere sempre aggiornata. A questo corrispondono chiaramente costi di manutezione e intervento più bassi, minori disservizi e richieste di cambiamenti. Agilità e problem solving sono realizzati attraverso un’organizzazione del team sicuramente meno strutturata rispetto a quanto avviene nel Project Management tradizionale, con flussi di lavoro non sempre lineari e questo aspetto non è sempre facilmente “digeribile” dai membri dell’organizzazione.
I 7 pilastri della metodologia Agile
Rilasci veloci, multidisciplinarietà dell’approccio, focus sui risultati più che sulle procedure sono le principali caratteristiche della metodologia. Volendo riassumere in una checklist gli elementi salienti, possiamo individuarne sette:
1. Soggetti: le figure chiave
Due sono le figure essenziali di un progetto gestito in modalità Agile. Il Product Owner, generalmente un referente del cliente che raccoglie i requisiti, li formalizza in funzionalità da implementare e li ordina per priorità, andando ad alimentare il Product Backlog, e lo Scrum Master, il facilitatore che organizza il team e favorisce lo scambio di informazioni tra i suoi membri.
2. Team dedicati
Nell’approccio Waterfall accade che molto spesso, per rispettare le scadenze, è necessario coinvolgere più persone anche per brevi periodi di tempo. Professionisti che vanno adeguatamente formati sull’ambito di implementazione. Nella progettazione Agile, invece, l’organizzazione in team ristretti e dedicati già di per sé migliora la qualità del lavoro e la produttività delle persone coinvolte del progetto.
3. Timeboxing
Il progetto si articola in iterazioni della durata media di 3-4 settimane. All’inizio di ciascuna iterazione il team individua l’elenco delle funzionalità da implementare, attingendole dal Product Backlog (in ordine di importanza), e pianifica le attività necessarie. Ogni giorno, le persone coinvolte nel progetto si confrontano nel corso di un meeting della durata brevissima – generalmente 15 minuti – durante il quale si evidenziano le criticità e i problemi emersi il giorno precedente.
4. Consegne frequenti
La metodologia Waterfall si basa su una sequenza cadenzata di macro rilasci, per cui non è possibile passare alla fase successiva senza aver concluso quella precedente. I progetti Agile si caratterizzano, invece, per i rilasci frequenti di versioni intermedie del software. In questo modo ci si tutela contro il rischio di ritardi nella consegna del progetto e si lavora con il cliente/utente avendo a disposizione del materiale già in parte utilizzabile e testabile. Sarà, quindi, possibile evidenziare di volta in volta carenze e anomalie che potranno facilmente essere risolte dal team in itinere.
5. Coinvolgimento diretto degli utenti
L’interazione continua degli utenti con il team è garantita dalla disponibilità di tool software che permettono di gestire con un unico strumento tutto il workflow, i task, il timing e gli eventuali problemi, in tempo reale e in modo automatizzato.
6. Possibilità di cambiare obiettivi e tecnologie “in corsa”
In un panorama di business come quello attuale, molto dinamico, sarebbe impensabile gestire le iniziative IT congelando le ipotesi iniziali per tutta la durata del progetto. L’evoluzione tecnologica, poi, porta a continui miglioramenti e introduce nuove funzionalità che possono essere sfruttate da subito nei progetti.
La metodologia Agile è meno formale e “ingessata” rispetto al tradizionale approccio Waterfall: l’approccio iterativo tipico dell’Agile permette al cliente di cambiare idea in corsa e aggiustare il tiro, magari definendo nuovi obiettivi che potranno essere supportati da tecnologie e applicazioni inizialmente non contemplate.
7. Focus sulle esigenze di business
In un progetto gestito in modalità Agile, il consulente lavora insieme al personale delle linee di business e parla la sua stessa lingua. I momenti di confronto sono diversi e a intervalli regolari il team si confronta. Le lessons learned serviranno a indirizzare in modo ancora più efficace i passi successivi, per garantire che la funzionalità implementata soddisfi le esigenze di business e i requisiti di qualità identificati.