Perché oggi non ha più senso parlare a compartimenti stagni di Informatica, Tecnologia e Digitale? Come si arriva a teorizzare la Digital Business Transformation?
Per capire di cosa stiamo parlando può essere utile partire da un racconto.
Milano, convegno sul tema Digital Innovation. Sul palco dei relatori, professori universitari e importanti manager fra i quali l’Amministratore Delegato di una azienda italiana. Modera il dibattito il brillante Professore con le scarpe da tennis. Aula gremita di CIO, manager di aziende IT, giornalisti delle testate di settore e molti studenti di Ingegneria Gestionale e Informatica. Il Professore si rivolge all’AD presente chiedendo un commento sul livello di adozione del Digitale nella sua azienda. L’AD risponde entusiasta illustrando quanto intrapreso e il Professore quindi chiede: “Quale supporto riceve dalla sua funzione IT?”. L’AD candidamente risponde: “Di questo non parlo con l’IT, loro fanno un altro mestiere”.
Silenzio in aula. I CIO presenti e le decine di studenti aspiranti CIO vedono tristemente calare il sipario sul palcoscenico delle loro ambizioni professionali.
Perché Digitale e Informatica e Tecnologia (IT) hanno apparentemente intrapreso strade diverse in azienda?
Partiamo da un presupposto: il Digitale si capisce! Giornali, musica, video oggi sono digitali. Il telecomando del televisore è digitale, lo smartphone è digitale, il cruscotto dell’autovettura è digitale, i comandi degli elettrodomestici sono digitali. E poi il Digitale è colorato, è touch, è vocale, è wearable. Insomma il Digitale è bello.
Ma Digitale non è solo l’interfaccia di fruizione e accesso. Digitale non è solo un oggetto.
E l’IT? No grazie! L’Informatica spaventa e la Tecnologia è difficile. Ha un gergo incomprensibile, costa un sacco di soldi e non si sa mai a che cosa serve. È fatta di ferro, di cavi, di microchip, di server, di processori, di spazio disco, di software, di network. No, non è per persone di business. L’IT non è per uomini e donne di business.
Ma l’Informatica è creazione, organizzazione e disponibilità di contenuto digitale. L’Informatica è dati e processi. Informatica è velocizzazione, condivisione e cambiamento. L’Informatica è Digitale e il Digitale è fatto di Informatica e Tecnologia!
La “distrazione” dall’ Informatica e dalla Tecnologia nasce dall’affermazione del “Digitale”, che inizialmente ha investito (e radicalemente trasformato) il settore editoriale, dall’avvento dei social media e alla “consumerization” della IT. Pubblicità e comunicazione aziendale hanno dovuto presidiare i nuovi canali online dei media, digitizzare i loro contenuti, cimentarsi con la disponibilità e la fruizione delle soluzioni su diversi apparati tecnologici: pc, smartphone, tablet. In questo passaggio, l’attenzione al Digitale è stata appannaggio delle funzione Marketing e Comunicazione. Ma, con il passare del tempo la cultura Digitale è diventata pervasiva e ha introdotto opportunità di nuovi modelli di business nelle diverse aree aziendali e non solo nella Customer Experience.
La nuova prospettiva per il CIO: la Digital Business Transformation
Per anni è stato teorizzato il supporto dell’IT agli obiettivi aziendali attraverso le metodologie e l’approccio “IT-Business Alignment”, stabilendo di fatto una situazione esistente di potenziale divergenza fra i Piani e l’operato della Funzione IT rispetto alle reali esigenze di business. L’applicazione dell’IT Business-Alignment si basava sul presupposto del ruolo di “supporto” della funzione IT, seppure tempestivo e consistente rispetto alle esigenze manifestate dal business. L’evoluzione verso il Digitale del mondo interno ed esterno alle aziende ha comportato una diversa collaborazione fra le funzioni, responsabilizzando ulteriormente la funzione IT.
La Digital Business Transformation in azienda nasce da uno sforzo trasversale alle varie funzioni, volto a rivedere il modo in cui un’azienda impiega le sue risorse, svolge i processi, affronta il mercato. I progetti tecnologici sono condotti per cogliere nuove opportunità di business e di fatturato traguardando le nuove aspettative dei clienti.
Impostare e portare avanti un piano aziendale di Digital Business Transformation richiede una leadership trasversale, in grado di coniugare gli obiettivi delle singole funzioni, e richiede anche una profonda conoscenza del business dell’azienda, delle tecnologie disponibili e future e del contesto di mercato in cui opera l’organizzazione. Le iniziative di Digital Business Transformation si rivolgono infatti alla definizione e condivisione dei nuovi modelli di business che la azienda deve adottare a sostegno dei propri obiettivi, interni e esterni.
I 3 pilastri del piano di Digital Business Transformation
Il piano dell’IT deve essere quindi reimpostato in chiave di business: non più soltanto allineato agli obiettivi di business, ma fondendosi con il piano aziendale stesso e contribuendo a fissarne gli obiettivi in stretta cooperazione con le funzioni di Business.
Ogni azienda esiste in quanto produce valore per i propri stakeholder attraverso la produzione e distribuzione di prodotti e/o servizi. Indipendentemente dalla complessità dei processi produttivi e dal mercato in cui si opera, gli obiettivi, seppure specifici ed espressi diversamente, rappresentano il valore generabile dalle iniziative: costi e ricavi, posizionamento e dimensione, velocità e flessibilità.
I tre pilastri fondamentali rispetto ai quali è possibile declinare un Piano di Digital Business Transformation, replicano quindi le dimensioni fondamentali dell’impresa: cliente, prodotto, dipendente e coinvolgono le funzioni aziendali che le presidiano.