Orchestrare gli oltre 1000 fornitori: è questo un aspetto centrale del business di De Wave Group. Per il global manufactor e contractor, che si occupa dell’intero spettro degli allestimenti interni di navi da crociera e yacht, dalle nuove costruzioni fino al refitting e all’assistenza post-vendita, la mission è lavorare a stretto contatto e in modo reattivo con i suoi clienti per garantire il raggiungimento dei loro obiettivi. Un’attenzione che ha portato il gruppo a posizionare impianti di produzione e uffici vicini a molti dei principali cantieri navali del mondo.
«Due cose su tutte caratterizzano i nostri prodotti: la qualità e l’artigianalità – ci ha raccontato Matteo Machieraldo, CFO di De Wave Group -. Ogni dettaglio è curato nei minimi particolari e ci avvaliamo della competenza e dell’esperienza delle realtà più disparate: si va da quelle dei singoli artigiani a quelle delle aziende più piccole, fino ai grandi gruppi che producono in serie. Tutto questo ovviamente non fa altro che accrescere la complessità della nostra Supply Chain e del processo produttivo in generale. Ogni aspetto viene inquadrato e programmato in un disegno più ampio in cui ogni cosa si incastra perfettamente. La nostra attività è una sorta di ‘diaframma’ tra l’esigenza del mercato guidata dal cliente e la catena produttiva da cui ci si va ad approvvigionare. Il nostro ruolo è proprio quello di ricostruire i processi in modo tale che siano organizzati verso la produzione».
Il modello di De Wave
Il modello di De Wave riesce quindi a conciliare una serie di aspetti che potrebbero in apparenza sembra discordanti o quanto meno non puntare al medesimo obiettivo: flessibilità, tempistiche e qualità.
E non solo, perché oggi il Gruppo sta lavorando anche sul fronte della sostenibilità, portando avanti una specifica politica di geolocalizzazione. Da qui la presenza di siti produttivi in Europa (Italia in primis), Nord America e in Estremo Oriente. «Anche la filiera è collocata dove si produce: stiamo cercando di articolarla per avvicinarla quanto più è possibile al luogo di produzione e di consegna del nostro del nostro prodotto. Questo è un aspetto di rottura rispetto al passato, quando predominavano le logiche del risparmio: si cercava la minimizzazione dei costi, e quindi la delocalizzazione verso una manodopera meno costosa, piuttosto che verso un materiale più economico. Oggi la logica si sta invertendo: si valuta l’incidenza dei trasporti, si scelgono i materiali compliant alle normative e green. Chiaramente si tratta di aspetti che hanno un forte impatto sulla nostra filiera».
Inoltre, negli ultimi anni De Wave ha portato a termine diverse operazioni di Mergers and Acquisitions per ampliare la gamma dei prodotti forniti, la capacità produttiva e internalizzare know-how: «In un momento disruptive per la gestione della Supply Chain, la nostra strategia aziendale ci ha portato a integrare alcuni punti nevralgici della filiera all’interno del gruppo, per riuscire a essere più reattivi e potendo governare direttamente quantità, tempi di realizzo e qualità delle componenti di interior. », ha sottolineato il manager.
Una filiera lunga per un business che punta sulla customizzazione dei prodotti
Oggi De Wave sta portando avanti contemporaneamente circa 220 progetti a livello di gruppo; si va da quello più piccolo, che cuba qualche decina di migliaia di euro e che richiede un numero ridotto di giornate di lavoro, a quello da 30 milioni di euro, che dura anni.
Ogni progetto ha caratteristiche a sé stanti e questo richiede un approccio strutturato al project management: «La nostra Supply Chain è composta da una serie di interlocutori, in particolare fornitori, oltre al personale diretto, che devono essere guidati, efficientati e collegati tra di loro all’interno di un processo organizzativo che a seconda del progetto può presentare più o meno particolarità e specificità. È questa la nostra ricetta per realizzare dei prodotti customizzati che rispondano alle specifiche dei clienti», ha ribadito Machieraldo.
Un ERP per processare tutte le informazioni in maniera veloce, efficiente, sicura e stabile
In questo quadro la tecnologia ha un ruolo di primo piano: «Aver adottato l’ERP SAP S/4Hana ci consente di raccogliere e processare tutte le informazioni in maniera veloce, efficiente, sicura e stabile. Abbiamo la possibilità di tenere così sotto controllo una serie di fattori produttivi estremamente disparati: le piccole realtà artigiane, le aziende padronali produttrici del mobile, i piccoli fornitori e gli studi di architettura, da una parte, e, dall’altra, i fornitori di grossa portata, che operano su scala internazionalizzazione, con capacità logistiche evolute. Tutto è possibile avendo dei sistemi informativi allineati e che si parlino tra loro».
Il modo in cui è strutturato l’ERP di SAP consente a De Wave di raggiungere due obiettivi importanti per il Gruppo: gestire il processo autorizzativo all’interno di specifici workflow attraverso un raccordo tra tutte le funzioni aziendali e poter contare sull’affidabilità del dato. Inoltre, consente di definire una correlazione tra l’enorme mole di dati, mettendo insieme le diverse esigenze dell’ufficio acquisti, del Finance, della Logistica, e della Produzione.
Secondo il CFO, «il punto di forza della soluzione introdotta è che si tratta di un sistema collaudato all’interno di diverse realtà imprenditoriali e che consente di ‘far parlare’ tra loro diversi applicativi: per noi è, ad esempio, centrale che chi si occupa di progettazione si possa interfacciare costantemente con chi lavora in produzione o in cantiere».
Un progetto tecnologico che affonda le radici nel Change Management
«L’attività che abbiamo intrapreso è in fondo un percorso articolato di Change Management – ha sottolineato il Manager -. E come tutti i progetti di questo tipo è importante essere affiancati dai partner giusti, nel nostro caso Altea UP. Fa la differenza, infatti, lavorare con un partner che conosce i processi, per calare concretamente i progetti di Digital Transformation nella realtà produttiva. E questo vale soprattutto quanto più sono complesse le organizzazioni, perché è necessario essere capaci di interpretare le esigenze per allineare il sistema informativo e renderlo adatto alle esigenze specifiche del business attraverso le best practice più idonee, di conseguenza. E questo vale anche in ottica evolutiva: perché Altea UP ci ha supportato nella delicata fase di M&A per uniformare i nostri sistemi».
«Il mondo in cui opera De Wave è veramente affascinante e allo stesso tempo complesso – ha fatto eco Paola Violini, BU Director di Altea UP -. Noi siamo partiti dalla centralità del dato, dalla necessità di avere un dato affidabile, che potesse essere guardato anche con occhiali diversi: cosa che appunto SAP fa nativamente. Il dato è determinante nel prendere decisioni strategiche e SAP consente di gestire anche le evoluzioni della Supply Chain in maniera continua, facilitando la velocità per adattarsi agli sviluppi del business».
Who's Who
Paola Violini
BU Director di Altea UP
De Wave e Altea UP stanno, quindi, ragionando su una roadmap di lungo periodo che permetta di sfruttare al meglio le tecnologie. E il prossimo passo vedrà il passaggio al Cloud per riuscire a consolidare i dati in maniera più affidabile e ancora più fruibili in un contesto in costante mutamento.
«Il Cloud risponde a due importanti esigenze che attualmente abbiamo sulla scrivania: da una parte l’internazionalizzazione dei processi e dall’altra parte potenziare gli aspetti legati alla sicurezza, in termini di cybersecurity piuttosto che di affidabilità», ha concluso Machieraldo.