Nella trasformazione digitale, così come succede spesso nella vita di tutti i giorni, vale il detto che “il diavolo si nasconde nei dettagli”. Sì, perché nello scenario di business in cui si muovono le aziende oggi, l’accelerazione delle strategie digitali rappresenta la condizione principale per rimanere rilevanti. La velocità, la sicurezza e l’efficacia nel mettere a terra queste strategie sono ormai diventati, invece, dei veri e propri fattori critici di successo, al pari delle scelte che riguardano il partner di riferimento, quello più adatto ad accompagnare l’organizzazione lungo questo percorso non sempre facile.
Impresoft 4ward, un partner per le esigenze di digitalizzazione a 360°
Impresoft 4ward da sempre si propone come interlocutore unico e altamente qualificato per tutte le esigenze di modernizzazione in chiave digitale del business. «Non siamo un fornitore di soluzioni tecnologiche ma un partner strategico che offre consulenza, formazione e supporto a 360° con un approccio personalizzato e orientato ai risultati, che permette di trasformare le sfide della digitalizzazione in opportunità di crescita e innovazione», premette Christian Parmigiani, CEO di Impresoft 4ward e responsabile del Competence Center Enabling Technologies & Security.
Who's Who
Christian Parmigiani
CEO di 4wardPRO
Velocity, il vero fattore critico
Un ruolo cruciale nell’offerta di Impresoft Group è quello svolto dal suo centro di competenza Enabling Technologies and Security, che attualmente contribuisce a generare circa 1/4 del fatturato dell’azienda.
Il Competence Center raggruppa un team di esperti qualificati – circa 240 le persone impiegate – e si focalizza sulle aree che, a detta del manager «rappresentano al tempo stesso dei pilastri ma anche degli acceleratori della trasformazione digitale»:
- Artificial Intelligence: «Che è un po’ da considerarsi la punta dell’iceberg, sostenuta dalle Data Analytics e dal Data Modeling – sottolinea Parmigiani –. Tutti parlano di AI e molti pensano che sia la panacea di tutti i mali, ma la verità è che spesso ci si concentra solamente su tool e piattaforme trascurando gli aspetti infrastrutturali che sono, invece, fondamentali».
- Cloud Computing: «Inteso in tutte le sue sfumature, dall’on premise con estensioni sulla nuvola, al full Cloud, con tutti i modelli ibridi intermedi. Le nostre competenze spaziano dal Digital Workplace alle infrastrutture, alle reti».
- Cybersecurity: «Che per noi significa Advisory, Risk Management, Compliance, Managed Services e monitoraggio 24×7 degli asset digitali. Questa è un’area fondamentale, perché all’aumentare delle tecnologie introdotte in azienda chiaramente si amplia di conseguenza il perimetro esposto ai rischi cyber».
Prerequisiti e acceleratori della trasformazione digitale
«Il nostro Competence Center – racconta il manager – è il risultato di una serie di acquisizioni di realtà che operavano in ambiti ad alta specializzazione. La sua creazione all’interno di Impresoft Group vuole dare risposta a due esigenze precise che accomunano le aziende del nostro Sistema Paese. Anzitutto, ci sono dei prerequisiti fondamentali che ogni azienda dovrebbe garantirsi per supportare tutto il processo di trasformazione digitale che, altrimenti, non è sostenibile nel lungo periodo. In seconda battuta, è evidente ormai a tutti il fatto che esistono degli acceleratori fondamentali, utili per garantire la sicurezza e la velocità della trasformazione digitale». La “velocity”, più volte richiamata da Parmigiani nel corso dell’intervista, è un tema particolarmente rilevante per Impresoft 4ward, specie in un’epoca storica come quella che stiamo vivendo, in cui l’orizzonte temporale dei progetti è sempre più contenuto. «Ed ecco spiegato il nostro payoff Your digital boost – spiega –. Un motto che significa che non solo siamo il partner di riferimento per le organizzazioni che vogliono premere sull’acceleratore della digitalizzazione diffusa, ma anche che vogliamo garantire delle fondamenta solide su cui costruirla».
Impresoft 4ward, DNA consulenziale e approccio agnostico
Ma qual è, a conti fatti, il maggior valore che si portano a casa le realtà che si rivolgono a Impresoft 4ward come partner di riferimento per progettare e implementare i propri percorsi di trasformazione digitale?
«A chi mi chiede quali sono i nostri differenziali competitivi rispondo, anzitutto, che abbiamo un DNA consulenziale e un approccio completamente agnostico rispetto alle tecnologie. Partiamo dall’analizzare il vantaggio di business che possiamo portare al cliente per poi declinarlo sempre nelle soluzioni migliori, a prescindere da quale sia il vendor che le propone. La flessibilità nella scelta tecnologica caratterizza tutte le realtà del gruppo Impresoft e rappresenta in sé un altro elemento di distinzione rilevante. Chi si rivolge a noi sa di poter contare sulla potenza di fuoco di una realtà solida, che fattura 200 milioni di euro e raggruppa circa 1.300 professionisti. Una realtà che ha saputo attrarre molteplici eccellenze, che continua a valorizzare e far crescere lavorando sulle sinergie di gruppo. Non siamo tuttologi, anzi tutt’altro. Siamo un pool di aziende molto verticali, specializzate, che rappresentano tipicamente un’eccellenza nazionale o, addirittura, internazionale negli specifici ambiti di competenza. E siamo soprattutto un gruppo che oggi è in grado di coprire tutte le esigenze digitali».
Impresoft 4ward Enabling Technologies & Security
Le attività del competence center coprono uno spettro di servizi piuttosto ampio
- Consulenza, attraverso l’analisi dei requisiti di business e il ridisegno dei processi.
- Progettazione, implementazione e messa in produzione delle soluzioni e dei servizi.
- Servizi gestiti che coprono tutte le esigenze IT:
– Applicazioni: manutenzione, evoluzione e aggiornamento,
– Reti: gestione del network attraverso un NOC (Network Operation Center).
– Sicurezza: monitoraggio, prevenzione ed eventuale gestione degli attacchi di sicurezza, attraverso un Security Operation Center (SOC).
– Cloud operation: gestione di architetture full Cloud e ibride.
- Supporto post-progetto alle operation (enhancement), rivalutazione delle implementazioni tecnologiche, ampliamento, aggiornamento, valorizzazione e salvaguardia degli investimenti sostenuti.
Adoption e Change Management
«Tutti queste aree di attività sono collegate in un modo che non definirei circolare ma piuttosto a spirale – evidenzia Parmigiani –. Una volta implementato un progetto, messo in produzione e gestita l’operatività, andiamo a valutare tutti quegli elementi che permettono di farlo evolvere e migliorarlo, eventualmente allargando il perimetro attraverso nuovi progetti. Abbiamo anche sviluppato un framework, battezzato CARE, che ci aiuta a farlo bene. Care significa anzitutto cura del cliente, ma che è anche l’acronimo di Control, Administer, React ed Enhance. Nella pratica del Control, monitoriamo che tutto funzioni dal punto di vista delle prestazioni, ma anche della sicurezza, delle configurazioni e delle best practice. Administer è la parte di operation in cui aiutiamo il cliente nella gestione quotidiana dei servizi e nell’uso corretto tecnologia. Col React, nel caso di rilevamento di anomalie siamo pronti a intervenire tempestivamente per risolvere la situazione. Infine, la parte di Enhance è quella in cui ci mettiamo a fianco del cliente per aiutarlo a migliorare le prestazioni e l’outcome di quanto implementato».
A tutto questo si aggiunge il supporto chiave fornito dalla business unit Adoption & Change Management, che supporta il cliente nel portare avanti quei programmi studiati appositamente per promuovere un’introduzione efficace della tecnologia tra i propri collaboratori, favorire il cambiamento culturale e organizzativo che rappresenta la condizione essenziale per la buona riuscita di un progetto. «Altrimenti si rischia di dare al cliente nient’altro che dei vecchi processi, solo più costosi», mette in guardia Parmigiani.
Digitale sì, ma sostenibile
«Ovviamente – conclude il manager –, le tecnologie che sposiamo sono quelle dei grandi vendor che, però, oggi sono un po’ nell’occhio del ciclone perché responsabili del 30% circa delle emissioni globali. Ma il nostro impegno è concreto anche su questo fronte. E se è vero che la trasformazione digitale non è sempre “verde”, molte tech company hanno già abbracciato la strada della progressiva riduzione dell’impronta carbonica attraverso strategie Net Zero. Noi da tempo oramai selezioniamo vendor che hanno una visione simile alla nostra e privilegiamo le tecnologie che rappresentano sempre il connubio migliore tra potenza e prestazioni da un lato e riduzione della carbon footprint dall’altro».