Con l’estendersi della Digital Economy il comparto logistico italiano si trova di fronte a nuove sfide e opportunità: per questo si può parlare di Digital Logistics. Le chance sono provate dall’inarrestabile crescita del settore, considerato ormai cruciale per la creazione del valore. Le criticità consistono nella necessità di ripensare una Supply Chain per molti versi ancora strutturata in senso analogico, ma sempre più determinata a innovarsi e a cogliere le occasioni presentate dalla rivoluzione digitale. A dimostrarlo, le tavole rotonde e le esperienze formative portate avanti da Confindustria e una recente ricerca promossa dall’Osservatorio Contract Logistics del Politecnico di Milano.
Secondo i dati emersi, gli operatori logistici nazionali sono concordi nel sottolineare tre esigenze fondamentali, che possono spianare la strada all’Industry 4.0, verso una vera e propria Digital Logistics: quella di monitorare l’intera Supply Chain, di affacciarsi all’Internet of Things e di migliorare il Warehouse Management System, allo scopo di aumentare l’efficienza e la qualità dei servizi, riducendo contemporaneamente i costi. Ecco spiegata la riconosciuta importanza di oggetti smart come i sensori integrati nei mezzi di trasporto e nelle scaffalature dei centri di distribuzione. Ed ecco chiarita la popolarità delle app che interagiscono col Transport Management System garantendo la comunicazione real time tra tutti gli attori implicati, o quella delle piattaforme di eProcurement, in grado di velocizzare i processi logistici attraverso l’incontro tra domanda e offerta.
Un altro strumento intelligente che risulta determinante per gli addetti ai lavori è il Workflow Scheduling che, pianificando le attività di magazzino, previene ritardi nell’evasione degli ordini e il ricorso a straordinari dispendiosi per le aziende. Lo studio cita poi il Load Building, capace di calcolare l’ingombro volumetrico delle merci, per saturare i mezzi di trasporto, controllando la spesa e incrementando l’efficienza di viaggi e spedizioni.
Ovviamente, questi programmi, come tutti gli altri tool innovativi, per essere sfruttati al meglio devono inserirsi in un software gestionale di logistica di tipo olistico, che comprenda tante funzionalità in un’unica soluzione. E, soprattutto, che assicuri la riduzione della complessità e la risposta tempestiva alle richieste di mercato, attraverso l’integrazione col CRM, con i sistemi che governano il magazzino e i livelli delle scorte e con quelli che dirigono macchine e flussi produttivi. Il futuro tracciato dall’Industry 4.0, infatti, è una sorta di produzione on demand favorita dalla cosiddetta logistica di fabbrica, gestita da piattaforme informatiche che dimenticano le rigidità dei vecchi Erp per dialogare con tutti i reparti aziendali e con l’ecosistema formato da clienti e fornitori: piattaforme come Cargo di Hiteco, il gestionale di logistica user e mobile friendly basato su SAP Business One, che unifica e facilita i processi e fornisce tracking e report immediati.