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Dedagroup ICT Network, una “federazione di competenze” che porta innovazione in aziende, banche e PA

L’AD Gianni Camisa spiega il suo modello di “innogration”: «Sfruttiamo le sinergie tra le competenze, esperienze, storie e soluzioni diversificate nel Gruppo per mettere insieme in modo originale componenti già esistenti – software, servizi tecnologici, consulenza – a seconda delle nuove esigenze di business dei clienti»

Pubblicato il 03 Nov 2014

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Gianni Camisa, Amministratore Delegato, Dedagroup

Costituito nel 2008, Dedagroup ICT Network è un Gruppo di 14 aziende che forniscono soluzioni software e servizi ICT a banche, finanza, Pubblica Amministrazione e industria. Da un nucleo nato negli anni ’80 in Trentino Alto Adige – tuttora il quartier generale è a Trento -, il Gruppo nel tempo con acquisizioni e crescita interna ha raggiunto una dimensione nazionale (con varie filiali all’estero), arrivando nel 2013 a 200 milioni di euro di fatturato con 1600 persone e 3300 clienti. L’originalità del modello Dedagroup ICT Network, ci spiega l’amministratore delegato Gianni Camisa, sta nella “federazione di competenze”.

«La vera innovazione per una realtà come la nostra è mettere insieme in modo originale componenti esistenti – software, servizi tecnologici, consulenza – a seconda delle nuove esigenze dei clienti. Per questo parliamo di “innogration”: sfruttiamo le sinergie tra le competenze, esperienze, storie e soluzioni molto diversificate entro il Gruppo».

Un esempio è la capacità di rispondere a esigenze verticali con soluzioni di nicchia, completandole però all’occorrenza con funzioni e servizi di altre realtà del Gruppo. «Per esempio abbiamo una soluzione, Stealth, che incorpora 35 anni di esperienza nel settore moda e lusso, ma che oggi ha dei valori aggiunti frutto della “federazione delle competenze”: può essere fruita tramite i nostri data center, è stata arricchita con componenti di business analytics e in alcune componenti resa mobile».

Oggi più che mai l’IT, continua l’amministratore delegato di Dedagroup ICT Network, può andare oltre la velocità e riduzione dei costi, mettendosi al servizio del top management come strumento di cambiamento dei modelli di business. «L’esempio migliore è il Cloud, che può essere spiegato e capito parlando di business e non di tecnologia, e quindi interessa anche all’Amministratore Delegato e al Direttore Marketing: per esempio posso aprire uno stabilimento senza preoccuparmi di avere un nuovo data center o di adattare i sistemi, perché c’è qualcuno che lo fa per me». E in effetti, sottolinea Camisa, il Cloud sta finalmente diventando una realtà, anche nella media impresa italiana più tradizionale, dove entra nei momenti di discontinuità – forte crescita, acquisizioni, espansione all’estero -, perché è un passaggio più culturale che tecnologico. «L’impresa italiana media e grande, che è il nostro target, passa spesso da questi momenti, per cui abbiamo puntato sul Cloud costruendo un data center cresciuto nel tempo in dimensione e avanguardia tecnologica, ottenendo certificazioni da diversi vendor. Abbiamo per esempio una partnership premiante con Cisco, che per la sua strategia Cloud ha preferito puntare su data center dei partner: recentemente siamo stati riconosciuti come Solution Innovation Partner Cisco per l’Italia». In parallelo è stata consolidata l’alleanza con Microsoft, che ha portato al riconoscimento Cloud Provider Italian Partner of the Year 2014. «Integreremo nel nostro data center le applicazioni dei clienti con la piattaforma Cloud OS, verso un concetto davvero ibrido di Cloud che riteniamo vincente per i sistemi mission critical».

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