Il 2021 ha segnato in Italia una ripresa degli investimenti in Analytics, secondo quanto riporta l’ultima edizione dell’Osservatorio Big Data & Business Intelligence della School Management del Politecnico di Milano, con una propensione sempre più netta verso una strategia che pone al centro il data-driven management. Strategia che vede da anni SDG Group in veste di protagonista nell’affiancare le organizzazioni attraverso l’implementazione di modelli di Business & Data Analytics. Riccardo Beltrami, Chief Operating Officer e Partner della società, illustra in che modo sta cambiando la domanda delle imprese su questo tema, partendo dalle aree aziendali che dimostrano un maggiore interesse nell’adottare una cultura “guidata dai dati”.
Come sta cambiando la domanda nel panorama data-driven
«Una delle aree che sta guidando il passaggio a un approccio data-driven è il mondo Sales & Marketing – spiega Beltrami – che oggi è alla ricerca di nuovi modelli rispetto a quelli tradizionali di un tempo. Se prima infatti le tecniche previsionali erano basate sulle serie storiche, adesso ci si muove su principi di propensity o similarity, nel senso che si cerca di identificare attraverso comportamenti rapidi quali possono essere i trend e definire le previsioni». Se poi dalle aree aziendali ci si sposta alla tipologia di industry con una maggiore inclinazione a sposare il data-driven management, si scopre «un’esigenza trasversale che riguarda tutti i settori, anche quelli che in passato erano più restii ad abbracciare strumenti data-driven come ad esempio le realtà che operano nell’ambito dei consumer product, dei financial services o del manufacturing».
Who's Who
Riccardo Beltrami
Chief Operating Officer e Partner di SDG Group
Non è cambiato soltanto il panorama delle imprese desiderose di riuscire a valorizzare i dati a propria disposizione in funzione del business. Sono cambiate anche le soluzioni e le modalità di implementazione con cui SDG Group affianca i suoi clienti: «Abbiamo innovato gli algoritmi, andando a privilegiare la risposta ai segnali anche su un orizzonte temporale breve rispetto ai trend di lungo periodo. Inoltre, siamo passati da un approccio tailor-made a pre-built solution, poiché i clienti non possono permettersi un tempo di sviluppo lungo e quindi chiedono una soluzione che integri le best practices. Un fattore abilitante è sicuramente rappresentato dalla possibilità di erogare servizi Data Analytics attraverso architetture cloud di rapida attivazione; SDG oggi è in grado di offrire servizi Data Analytics tramite una sandbox proprietaria che può favorire le fasi di sperimentazione e ridurre la complessità architetturale».
Cloud, il pilastro a sostegno del data-driven management
La tecnologia abilitante che sta favorendo queste trasformazioni è il cloud computing, «sia per una questione di velocità sia per la possibilità di accedere ai servizi analitici con una variabilità che cambia a seconda del tipo di dato e del tipo di modello richiesto» spiega Beltrami, portando degli esempi a sostegno della sua affermazione: «Per definire una soluzione che abbia in sé dei modelli di ottimizzazione, di clusterizzazione e forecasting, con il cloud sono sufficienti 3 click. Con l’on-premise sarebbero necessari 3 progetti che devono essere gestiti in sequenza. L’altro fattore abilitante è quello della localizzazione del dato. Con il cloud i dati sono subito pronti per poter essere fruiti da parte degli utenti di business. Viceversa, con l’on-premise bisogna gestire uno spostamento dei dati verso altre architetture». Questa circostanza potrebbe far supporre che uno degli ostacoli principali sulla strada del data-driven management derivi dalla carenza di competenze, cioè di figure specializzate che abbiano dimestichezza con ambienti sempre più complessi, hybrid e multi-cloud. In realtà l’esperienza di SDG Group è diversa: «Non credo che la competenza più critica sia quella della tecnica. L’aspetto differenziante in un percorso data-driven è cercare un valore nascosto nei dati e partire da risultati concreti e tangibili nel breve periodo. Occorre, in sostanza, guadagnare progressivamente una forte sponsorship con cui disegnare un progetto a step di rilascio rapidi con cui aumentare progressivamente confidenza nel modello e la cultura data driven».
L’ottimizzazione delle risorse con una gestione guidata dai dati
«Oggi stanno emergendo molte richieste nell’ambito data-driven – dice ancora Riccardo Beltrami – legate a un concetto di ottimizzazione, più che di previsione, perché le aziende devono cercare di ottimizzare al massimo le risorse disponibili. Materie prime, persone, energia ecc.».
L’esigenza di ottimizzazione delle risorse non è una contromossa recente dettata dallo scenario bellico, ma è emersa prepotentemente da quando curva inflazionistica e volatilità dei prezzi hanno reso le organizzazioni più attente al governo dell’intera filiera produttiva. Una gestione guidata dai dati significa infatti minore fragilità nel subire i contraccolpi imprevedibili dovuti a un’impennata nei costi delle materie prime o a comportamenti d’acquisto inediti, non registrati nelle consuete serie storiche. Con il vantaggio di poter disporre di soluzioni pre-built come quelle messe in campo da SDG Group, che non implicano tempi di implementazione e di rilascio incompatibili con i nuovi scenari. «È facile spostare o localizzare l’algoritmo di ottimizzazione ed adattarlo ad un altro contesto perché i percorsi di ottimizzazione hanno una struttura di base comune che può essere rapidamente localizzata» sottolinea in conclusione Beltrami. Ed è questo che li rende idonei a supportare la strategia data-driven delle aziende contemporanee, a prescindere dai mercati in cui operano.