Nuovi modi di intendere la tecnologia, nuovi modi di interpretare i desiderata degli utenti per lavorare, interagire, comunicare e, perchè no? giocare. Una tecnologia in estrema evoluzione che trova nei processori il giusto motore per differenziarsi. Il motore lo fornisce Intel, che in occasione dalla propria Channel Conference ha incontrato a Milano 150 partner per mostrare le potenzialità della sesta generazione di processori Intel Core, in particolare evidenziandone le funzionalità avanzate rese possibili da Windows10, grazie al contributo di Microsoft nell’organizzazione dell’evento.
«Il computing sta drasticamente cambiando e si sta andando verso una decisa personalizzazione dei device – ha esordito Norberto Mateos Carrascal, Territory Manager Sud Europa di Intel -. Tutti noi utilizziamo quotidianamente più di un dispositivo, e ci attendiamo che la tecnologia segua sempre più i nostri sensi, in modo da essere personalizzata sulle nostre esigenze, che capisca cosa vogliamo, anche solo parlando. Si sta quindi andando verso una sorta di “sensificazione” della tecnologia, che ci aiuti a essere perennemente Smart and Connect, ossia connessi sempre e in maniera semplice e produttiva».
Un ambito, questo, nel quale Intel ha da anni sviluppato esperienza, ma oggi sente che gli utenti chiedono qualcosa di più, di evolvere ulteriormente. Una promessa che il vendor esaudisce con i nuovi processori Intel Core di sesta generazione “il miglior processore di sempre” come la stessa Intel declama, prospettando “esperienze solamente immaginabili in passato”. Parole sue, certo, avvalorate però di diversi prodotti oggi disponibili sul mercato che sulle nuove genereazioni di processori si basano, ben 2,5 volte più veloci rispetto a soli 5 anni fa, consentendo form factor innovativi, dai tablet ai laptop con anche forme ibride, fansless, con durata di batteria fino a 8 ore. Il che apre interessanti opportunità per i partner di canale che si trovano a proprre prodotti innovativi, di molto, a un ampio target di utenza.
«Esiste un installato di oltre 1 miliardo di pc vecchi di oltre 3 anni, che oggi diventa appetibile per chi vuole proporre macchine con Windows10 – continua Carrascal -. Su tutti i target, dal business al consumer, offrendo a tutti la migliore user experience di sempre. Fino ai gamer, contati in 1.800 worldwide, 1.200 dei quali utenti di pc. Complessivamente un bacino di utenza enorme a cui rivolgersi con i prodotti basati sui nuovi processori». Risoluzione ottimizzata, velocità di processo e nuove esperienze, come l’assenza di pasword grazie a True Key, con riconoscimento facciale a prova di gemelli omozigoti. Funzionalità che si aggiungono all’assoluta assenza di fili, grazie alla Open Interconnect technology, un’interazione del tutto naturale con la tecnologia Real Sense, sicurezza avanzata per l’ambito business e una grafica migliorata di 30 volte. Stessa strada che sta percorrendo Microsoft, la quale ribadisce l’assoluto allineamento con Intel, evidenziato soprattutto in Windows10. allineamento sia attuale sia, assicurano, futuro.
«Entro il 2020 ci saranno 20 miliardi di device connessi a Internet e tra di loro. E solo 5 miliardi di questi saranno quelli che conosciamo oggi, il resto sarà tutto IoT, che ci consentirà di accedere a nuovi livelli di informazioni – informa Vincenzo Esposito, small business solution & partner lead di Microsoft Italia -. Dobbiamo iniziare ad affrontare le informazioni in maniera che sia possibile gestirle in maniera semplice, con una tecnologia che deve essere il più naturale possibile: per senza tastiera, senza password, con sicurezza garantita, er esempio. E Windows10 è un’ottima rappresentazione di tutto ciò: non più un sistema operativo tradizionale, più vicino probabilmente a un bouquet di servizi, molti dei quali in cloud, che in quanto tale abbraccia una vastissima tipologia di device: dal chip dell’IoT fino allo smartphone, pc e all’olografia. Una rivoluzione che coinvolge anche gli sviluppatori di apps, che potranno distribuirle su tutti i device, non solo uno, ridistribuendo il mercato e ampliandolo enormemente, oltre a estendere le opportunità di business a tutta una serie di managed services».
Opportunità per il canale, dunque, anche in virtù di alcuni trend che Intel ha identificato, percorribili con le nuove tecnologie, i quali si trducono in business per i partner che li sapranno cavalcare. «Innanzitutto il cloud, nelle sue declinazioni: un public cloud per aziende per le quali la domanda è difficile da prevedere o che hanno una struttura IT limitata, mentre per le aziende strutturate la preferenza è sul cloud privato – dettaglia Silvio Biolatto, Reseller Channel Manager di Intel -. Ma quasi sempre si opta per una forma ibrida. Un altro importante trend evidenziato è la crescente specializzazione verticale del mercato, per la quale anche noi, e il nostro canale, ci stiamo organizzando per seguire education, energy, embedded, healthcare, retail, finance o government. Infine, si sta assistendo a un’esplosione dei device che sta coinvolgendo il canale stesso. Nel 2014 abbiamo avuto ben 8.500 nuovi clienti sul canale, grazie ai nuovi form factor, e all’IoT, la cui potenzialità è solo agli inizi. Basti pensare che il canale ha venduto lo scorso anno 14 milioni di tablet, e 1,3 milioni di 2-in-1. Ma a questi tra poco si aggiungeranno anche i wearable, un mercato nuovo per noi, che aprirà ulteriori sbocchi di business per i nostri partner».
Relazioni strette con il trade, quindi, gestite attraverso un apposito Partner Program con cui Intel identifica tre categorie: Registered, Gold e Platinum. Per questi ultimi, in particolare, da quest’anno sono previsti ulteriori benefit. Nel dettaglio: per coloro che hanno punti vendita, vengono forniti supporti per l’esposizione e training per i team di vendita; a chi si occupa di Education sono invece dedicati servizi e consulenti/esperti per la vendita nelle scuole e, infine, per gli IoT Retail Solutions, ossia per coloro che sviluppano soluzioni per il retail, come POS e Digital Signage, viene dato accesso a training specifico per l’IoT e a un presales tecnico, basta che abbiano almeno due soluzioni pubblicate all’interno del Solution Finder di Intel.