Oggi applicazioni e servizi software sono la spina dorsale per supportare tutte le attività che ruotano attorno al business di un’azienda, e salvaguardare al meglio il loro ciclo di sviluppo, produzione e distribuzione diventa vitale.
Da qui le strategie DevOps (Development and Operations) partono per motivare il loro valore che, stando ad alcuni dati, il mercato sta percependo in maniera crescente.
Obiettivo di tali metodologie è ottimizzare le sinergie fra i team di sviluppo dei prodotti e servizi software, e le altre funzioni IT (testing, quality assurance) interdipendenti, che compartecipano al rilascio degli stessi.
Più efficienza, velocità e qualità nella produzione del software e dei relativi aggiornamenti, alla fine, si traducono nella capacità di fornire all’utente un’esperienza d’uso più soddisfacente per il prodotto o servizio che ha scelto.
In tale contesto, un ruolo chiave è giocato dagli strumenti che semplificano i processi e i cicli di rilascio, ad esempio simulando ambienti di produzione o risorse IT costose, o con particolari vincoli operativi (si pensi ai mainframe). Funzionalità come queste facilitano la cooperazione fra sviluppatori e collaudatori, in modo da ridurre al massimo la difettosità, e rendere disponibili servizi e applicazioni di maggior qualità in tempi più contenuti.
Nel nostro paese, l’interesse per l’ambito DevOps, colonna portante per le iniziative di “application economy”, sta salendo. Il 93% delle imprese italiane – intervistate nell’ambito di un sondaggio mondiale in 13 paesi su 1.425 dirigenti aziendali, condotto dalla società di ricerche Vanson Bourne per conto di CA Technologies – ha dichiarato di voler investire quest’anno in nuove competenze nell’area DevOps.
«Noi lo vediamo quotidianamente confrontandoci con i clienti – spiega Vittorio Carosone, Sales Director della divisione Named Accounts di CA Technologies Italia -. Questi temi sono nell’agenda di tutti i CIO, ma poi anche di chi CIO non è. Spesso infatti sono coinvolti anche i responsabili delle line of business».
Essi ricevono crescenti richieste per il rilascio di nuovi servizi e prodotti, e considerano indispensabile la multicanalità, e la capacità di fornire di continuo applicazioni in grado d’interagire fra loro attraverso qualsiasi piattaforma, dai dispositivi mobile, fin ai domini IT di back-end.
I dati lo confermano: il 90% dei responsabili intervistati risulta sottoposto a forti e continue sollecitazioni per creare più rapidamente nuove applicazioni e servizi, indirizzati sia a contrastare la concorrenza, sia a soddisfare le crescenti esigenze e aspettative dei clienti.
Circa il 34% delle aziende intende innalzare la “user experience” e il 33% sta implementando iniziative DevOps per incrementare la qualità e le prestazioni delle applicazioni. Il 28% rileva maggiori necessità di implementazione simultanea su molteplici piattaforme. Fra le barriere all’adozione delle iniziative DevOps, la sicurezza di applicazioni e servizi erogati a partner e clienti, ed esposti a potenziali rischi, è la preoccupazione chiave, nominata dal 26%.
Fra chi ha adottato l’approccio DevOps, il 33% ha riscontrato un aumento del numero di utenti di prodotti e servizi software sviluppati con tale metodologia, mentre il 31% ha registrato un aumento del fatturato.
«Per quanto riguarda gli strumenti identificati come determinanti per il successo di una strategia DevOps, sono risultati al primo posto gli strumenti di automazione dei rilasci» aggiunge Carosone. Questi, conclude, risultano in effetti un elemento nodale, perché senza implementare un processo che organizza il rilascio del software su piattaforme eterogenee secondo un percorso orchestrato, difficilmente nel breve e medio periodo diventa possibile ottenere benefici in tale area.