La crescita economica del nostro Paese passa
necessariamente attraverso lo sviluppo di tecnologie innovative e
di nuove competenze, investimenti che guardano al futuro
e che sono in grado di portare occupazione, in particolare per i
giovani.
Lo ha ribadito il Ministro dell’Ambiente e della
tutela del Territorio e del Mare Corrado Clini,
intervenuto al Politecnico di Milano alla presentazione dei primi
risultati di un programma avviato nel 2008 dal Ministero, che ha
selezionato e finanziato 52 progetti di ricerca per lo sviluppo
dell’energia rinnovabile e dell’efficienza
energetica.
L’importo stanziato dal Ministero è stato pari a
26,9 milioni di euro, per un investimento complessivo pari a 60
milioni di euro, con l’impegno a trasferire
rapidamente al mondo industriale i risultati della ricerca. Si
tratta di un’iniziativa di successo che il ministro ha
voluto collegare strettamente all’attualità del nostro
Paese, alla ricerca di ricette per la ripresa economica e per
l’occupazione.
«Siamo in un momento di transizione molto complicato – ha
affermato Clini – . Se da un lato l’urgenza è la crescita
e lo sviluppo, dall’altro abbiamo la gestione di quello che
rimane del passato, le persistenze di una struttura industriale e
sociale che è stata costruita e si è consolidata nel corso
degli ultimi decenni su un modello di sviluppo e su strutture
industriali che oggi sono prevalentemente in via di uscita dalla
competitività internazionale».
E nel contesto che il governo Monti intende costruire,
l’innovazione sui temi energetici ha un ruolo
centrale, anche per gli impegni con l’Unione
Europea che siamo chiamati a rispettare. «Nel documento di
politica economica e finanziaria approvato 10 giorni fa dal
governo – ha aggiunto Clini – abbiamo inserito come volàno per
la crescita la strategia per la decarbonizzazione
dell’Italia, legandola alla roadmap per la competitività
dell’economia europea, il documento adottato dal consiglio
europeo lo scorso dicembre che rappresenta l’infrastruttura
di riferimento per la crescita». Un documento che è molto
concentrato sull’innovazione tecnologica nei settori
dell’energia, dei trasporti, dell’agricoltura.
Clini ha sottolineato che in futuro gli incentivi del
governo saranno focalizzati su quelle iniziative che hanno come
obiettivo lo sviluppo industriale: «Sappiamo
quante risorse negli ultimi 10 anni sono state destinate a
progetti di ricerca e sviluppo che hanno generato brevetti ma non
hanno dato vita a iniziative industriali, come ad esempio gli
investimenti per l’idrogeno».
Un altro tema su cui il governo sta lavorando,
anche qui sotto la spinta dell’Unione Europea, è
quello delle Smart City, ovvero quell’insieme di
iniziative che fa leva sulla tecnologia per rendere più vivibili
le città, e che tocca temi quali inquinamento, traffico,
dispersione energetica, invecchiamento della popolazione.
«Insieme al ministro Profumo abbiamo finanziato un primo
bando per le regioni del Sud e stiamo lavorando per estenderlo a
livello nazionale. Si tratta di un pacchetto di iniziative su cui
abbiamo anche orientato il piano nazionale di riforma, cioè quel
documento che si accompagna al programma economico e finanziario
che abbiamo appena approvato».
Il ministro ha toccato anche il tema della collaborazione fra
imprese e università: «Dobbiamo valorizzare di più la
capacità di innovazione e brevettazione all’interno
dell’università e gli spin off che devono nascere in
collegamento con le imprese», ha affermato.