Scenari

Cloud, sono quattro i fattori chiave per i progetti nel 2014

Secondo uno studio Ovum la tecnologia è matura per il passaggio successivo e pronta per supportare soluzioni ibride. Un cambiamento di scenario di fronte al quale l’offerta è chiamata a riorganizzarsi per assecondare le richieste degli utenti e garantire il raggiungimento degli obiettivi necessari a mantenere la competitività

Pubblicato il 18 Mar 2014

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Superata la fase pioneristica, dove l’attenzione era rivolta soprattutto ai più temerari, pronti a farsi carico della sperimentazione sul campo, il cloud computing sta passando rapidamente alle tappe successive. Come ha osservato la società di ricerca Ovum attraverso il report “Trends-to-Watch: Cloud Services”, volto a raccogliere le tendenze per l’anno in corso, il tasso di adozione è in rapida crescita. Il cloud è ormai parte di qualsiasi conversazione tra fornitori e clienti del settore e, soprattutto, non solo per quanto riguarda il modello privato, ma anche quelli ibridi o pubblici. Da soluzione sfruttata più che altro per l’immagine, il nuovo modello di architettura si è quindi trasformato in imperativo strategico.

Un aiuto importante nel convincere anche i più indecisi è l’ormai ampio numero di casi di successo presenti sul mercato. Secondo l’istituto di ricerca inglese, ogni venditore può contare su tutti gli strumenti necessari ad affiancare il cliente nell’individuare l’ambiente ideale per mettere a punto una soluzione a lungo termine capace di apportare al business quei benefici promessi da tempo.

Secondo Ovum, sono quattro i fattori chiave che guideranno i progetti cloud nel 2014. Prima di tutto, si guarderà sempre ai costi, ma acquisteranno importanza anche altri elementi, quali le ripercussioni in termini di creazione di valore per il business, e di possibilità di riorganizzare i processi. Inoltre, tra i fattori più considerati in fase decisionale, avanza la capacità di supporto da parte del venditore, non solo per la configurazione del servizio, ma anche per la disponibilità a seguire direttamente anche la messa in opera. In particolare, e questo è il terzo fattore chiave, le aziende utenti che in passato hanno accumulato qualche ritardo nel mettere a punto una strategia e le relative procedure legate a governance e conformità, si trovano ora nella situazione di dover investire senza ulteriori esitazioni, pena il rischio di non raggiungere i propri obiettivi, e necessitano quindi di assistenza puntuale. In questa situazione, viene visto avvantaggiato chi è in grado di garantire il supporto alla gestione di soluzioni cloud ibride, e l’integrazione tra servizi esistenti all’interno di un’azienda con quelli nuovi.

Il primo passo per chi intende avvicinarsi al mondo cloud è in genere verso l’infrastructure-as-a-service (IaaS) o il software-as-a-service (SaaS). Una volta presa confidenza con queste opzioni, scatta più facilmente il desiderio di andare oltre, e questa viene indicata come la tendenza prevalente per quest’anno, dalla quale aspettarsi maggiori disponibilità delle aziende a investire.

D’altra parte, guardare al cloud computing solo in ottica di risparmio dei costi non offre prospettive a lungo termine per un progetto. Il passaggio deve avere come obiettivo risultati tangibili in termini di benefici per il cliente. Un aspetto delicato per i fornitori del settore, è la tendenza che si sta affermando di cercare partner in grado di seguire passo passo ogni fase della transizione al cloud, con una competenza ad ampio raggio che consenta loro di potersi affidare a un numero ristretto di interlocutori.

Un altro aspetto importante riguarda il mercato. Ovum prevede infatti una intensa attività a livello societario, con acquisizioni, partnership e accordi, sulla scia di quanto si è già manifestato nell’ultima parte del 2013. In particolare, si prevedono investimenti per l’acquisizione di data center, al fine di assecondare la prevedibile impennata nella domanda di soluzioni cloud non più rigorosamente private, mentre uno spazio interessante è a disposizione di chi sarà capace di individuare servizi di nicchia o funzionalità innovative, soprattutto nel contesto di cloud ibridi.

Per riuscire a fare la differenza a livello di offerta, la società di ricerche invita quindi a mettere in campo la capacità di pensare in modo innovativo e le risorse attraverso le quali un potenziale cliente possa toccare con mano i benefici in termini di riduzione dei costi, ma soprattutto a livello di produttività conseguenti all’adozione del cloud computing. Per questo sarà quindi necessario investire in soluzioni per la mobility, strumenti di analisi e ambito social. Inoltre, maggiore impegno nei confronti di standard quali OpenStack e per finire grande attenzione sulla messa a punto delle procedure legate a sicurezza, gestione e conformità.

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