Il 2012 si è chiuso in Italia con un forte incremento degli acquisti on line a cui però non corrisponde un analogo sviluppo sul fronte dell’offerta. Le PMI hanno una presenza sulle vendite on line ancora distante dagli obiettivi indicati da Agenda Digitale (33% al 2015), mentre le imprese di maggiori dimensioni stentano a massimizzare i ritorni del mondo digitale e presentano ancora un limitato posizionamento su canali emergenti quali social–commerce e mobile–commerce.
«Le nostre stime per i prossimi anni – afferma Luigi Cirillo, Principal Cap Gemini – prevedono un incremento del numero di imprese che approcceranno l’e-commerce come effetto della presenza sul mercato di soluzioni “chiavi in mano” e favorito dal proliferare di applicazioni / strumenti semplici per le vendite on line. Il principale rischio sarà invece rappresentato dal proliferare di “vetrine virtuali” con una buona indicizzazione sui motori di ricerca che non produrranno un reale ritorno per le imprese».
Secondo uno studio condotto da Capgemini Consulting a livello globale (“The Digital Advantage: How digital leaders outperform their peers in every industry”), i leaders digitali sono coloro i quali hanno accompagnato l’innovazione sul canale con una trasformazione completa e bilanciata delle leve di marketing mix (in una logica cross-canale), adeguando conseguentemente l’organizzazione, i processi interni ed il modello operativo.
«I soggetti pubblici impegnati nel sostegno dell’economia nazionale dovranno pertanto orientare gli adeguamenti digitali del nostro Sistema agendo simultaneamente su due direttrici – afferma il manager -. Da un lato servono interventi per abbattere le barriere all’entrata quali ad esempio il potenziamento di investimenti mirati per ridurre il digital divide e l’incentivazione di forme di sostegno all’export online. Dall’altro, è fondamentale amplificare le campagne di formazione ed informazione atte a far conoscere agli operatori come massimizzare l’enorme potenziale del mondo digitale».