Sono passati alcuni anni ormai, da quando la definizione big data ha fatto la propria comparsa nel campo IT. Una novità capace nel giro di poco tempo di assumere i connotati di vera e propria irruzione, considerati i commenti, le promesse e le prospettive che sono state presto associate. A tutt’oggi, la realtà indica tuttavia una situazione diversa, dove molto spesso, troppo dal punto di vista di fornitori di soluzioni dedicate, non si riesce ad andare oltre la definizione.
Un esempio particolarmente significativo, arriva da uno dei settori più indicati per una immediata adozione con profitto dei big data. Un studio intitolato The Benefits of Innovative Information Technology in the Banking Industry, frutto del lavoro congiunto di realtà quali Frankfurt School of Finance & Management, New York University’s Stern School of Business and Management, University of Applied Sciences e Arts North-Western della Svizzera, a Basilea, ha infatti rivelato una netta fatica ad allinearsi alle direttive più recenti in materia di conformità, ma anche una marcata difficoltà nell’assecondare le richieste dei clienti. Lascia comunque un certo ottimismo un altro spunto della ricerca, dal quale emerge l’intenzione diffusa di aumentare le risorse per investimenti IT.
Dal punto di vista dei fornitori, il problema più urgente appare quindi riuscire a tradurre in esempi concreti le potenzialità dei big data e per raggiungere questo obiettivo, Sap ha scelto di farlo in modo particolarmente diretto. Alle porte di Londra, presso la propria sede del quartier generale europeo di Feltham, ha infatti aperto Experience Sap, un vero e proprio laboratorio interattivo attraverso il quale poter affrontare la questione non partendo dagli aspetti legati alla tecnologia, ma all’estremo opposto, offrendo la possibilità di toccare con mano le applicazioni.
«Per noi big data non significa solo raccogliere dati, ma trasformarli in informazioni utili, secondo le necessità della singola azienda – afferma Darren Roos, Coo Emea dell’azienda -. Anni di esperienza ci hanno portato a conoscere a fondo ogni settore dell’industria e credo quindi siamo in grado di affrontarli direttamente. Possiamo valutare nella giusta misura costi, rischi e prospettive, contando sia sulle potenzialità tecnologiche sia la cosa che considero una delle nostre maggiori risorse, vale a dire l’esperienza verticale».
Per chi non sarà comunque in grado di andare sul posto, è prevista anche la possibilità che sia la stessa software house a avvicinarsi al cliente. Un grosso autoarticolato è infatti stato attrezzato per il Big Data Tour 2014, fino a novembre impegnato a portare in giro per l’Europa, Italia compresa, esempi particolarmente rappresentativi, dall’analisi delle prestazioni del singolo calciatore durante a una partita, al controllo totale di una flotta di autoveicoli attraverso l’elaborazione all’istante di centinaia di parametri.
«Aziende come Google, Amazon o Facebook hanno creato tecnologie, cresciute al punto che oggi considero impossibile fare a meno dei big data e servono soluzioni in grado di garantire il necessario supporto – sottolinea Irfan Khan, svp &gm Sap database & tecnology -. Lavoriamo da anni sui dati relazionali e siamo pronti a gestire anche quelli non strutturati. Nelle banche per esempio, sono ormai diventata una necessità per analizzare statistiche su spettri temporali maggiori o contare su previsioni finanziarie più affidabili. Le informazioni sono disponibili, il problema ora è saperle trattare».
Consapevole di quanto potesse risultare ridotto l’impatto di dimostrazioni in ambito rigorosamente business, Experience Sap è stato realizzato intorno all’idea di stimolare la fantasia dei potenziali clienti attraverso esempi di sicuro impatto. Il visitatore viene infatti accompagnato in un percorso dove può cimentarsi di persona con un simulatore di Formula 1 alla guida di una Mc Laren per poi esaminare una serie di dati, le statistiche e raffronti, per poi passare a una sala riunioni futuristica con muri digitali sui quali mettere a punto e schematizzare strategie pronte da condividere, fino a una carrellata sui risultati già raggiunti dall’analitycs a nel campo sociale, dopo un’immersione nel mondo del giallo alla ricerca di un colpevole semplicemente incrociando miliardi di record distribuiti nei database di tutto il Pianeta.
«Per un’azienda possiamo vedere i dati come strumento in grado di semplificare la vita e offrire la massima personalizzazione – conclude Khan -. L’algoritmo su cui è basato il nostro sistema di elaborazione Hana permette di correlare i dati, anche non strutturati, eliminare le ridondanze aumentando di conseguenza l’efficienza e in definitiva riducendo i costi».