IT Security

Check Point, sicurezza ‘tutto compreso’ per le piccole e medie aziende

Il fornitore sta lanciando in Italia le nuove Appliance 600 e 1100 puntando anche ad accordi con le associazioni locali di categoria

Pubblicato il 14 Giu 2013

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Check Point Software colma una lacuna nella propria offerta e scende nell’arena Small & Medium Business. Da sempre focalizzata sull’enterprise, la società ha deciso ora di coprire un ambito di mercato estremamente importante in Italia rendendo disponibile una nuova gamma, chiamata Appliance 600, di dispositivi all-in-one progettati appunto esplicitamente per le piccole e medie aziende, facili da installare e gestire. La nuova linea si va ad aggiungere alla famiglia Appliance 1100, presentata lo scorso aprile con l’obiettivo di portare la sicurezza di livello enterprise anche a filiali e sedi periferiche delle aziende, oltre che agli uffici di medie dimensioni.

Il lancio di queste due appliance è accompagnato da un programma di eventi sul territorio italiano per i quali la società sta cercando di coinvolgere le associazioni locali di categoria. “Ci stiamo presentando alle PMI evidenziando il pericolo della perdita dei dati che rischia di essere un evento ancora più dannoso per una piccola impresa – spiega Elena Ferrari, channel sales manager di Check Point (nella foto) -. Per cercare di coinvolgere le imprese ci siamo rivolti alle associazioni di categoria e abbiamo già parlato con le principali, entrando a fare parte dei loro programmi di formazione per l’organizzazione di corsi di sicurezza e stipulare accordi economici vantaggiosi per i loro associati”.

Check Point si è focalizzata inizialmente sull’area del Centro-Nord, lavorando a livello locale, ma in un paio di casi l’intesa riguarda l’intero territorio italiano. Un’iniziativa apprezzata dal canale della società, che si è attivato per lavorare con le associazioni del territorio. La società inoltre sta lavorando alla formazione per i partner, che devono crescere in numero. E’ uno dei compiti che Ferrari ha dato ai distributori, che devono alzare la soglia attuale di circa duecento partner.

La versione 600 parte da un prezzo di 399 dollari per 25 utenti e prevede tre differenti versioni. Protezione dell’interfaccia Web, policy predefinite, antivirus, antispam, protezione dalle applicazioni dannose e siti malevoli oltre a protezione Vpn per l’accesso remoto e sicurezza per il wi-fi sono la dotazione tecnologica della soluzione, che nella versione 1100, destinata alle piccole filiali di grandi aziende che già utilizzano Check Point, parte da 599 dollari. Le

Le PMI sono il bersaglio principale dello spionaggio industriale

Ora il problema è convincere anche le piccole imprese della necessità di rendere sicuri i propri sistemi IT. “Secondo i nostri studi il 77% delle PMI ritiene di non avere bisogno di questo tipo di soluzioni perché pensano di essere troppo piccoli per avere dati che possono essere sottratti. In più si ritengono al sicuro con una semplice soluzione antivirus”, spiega Ferrari.

Eppure, secondo quanto riporta il Rapporto del Clusit, l’Associazione italiana per la sicurezza informatica, “ci troviamo oggi di fronte a una vera e propria emergenza nella quale nessuno può più ritenersi al sicuro”. Clusit anzi sottolinea che sono proprio le PMI (soprattutto quelle a valore aggiunto) il bersaglio principale dello spionaggio industriale. Queste aziende “stanno subendo una significativa emorragia di proprietà intellettuale senza nemmeno accorgersene, da parte di ‘cyber-vampiri’ di ogni nazionalità. Così il nostro know-how, il nostro design, i nostri brevetti finiscono nelle mani dei competitor, con danni incalcolabili (e che nessuno calcola). Le aziende chiudono anche per questo, al giorno d’oggi”.

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