GUIDE E HOW-TO

Business Intelligence: che cos’è e il valore per le imprese

La Domanda che tutti si pongono è cosa succederà domani. La Business Intelligence non può offrire la risposta, ma consente di delineare con maggiore dettaglio nuovi scenari che possono portare alla sua definizione. Questo, al momento, rende la BI uno strumento indispensabile per ogni azienda

Pubblicato il 15 Feb 2021

concept di business intelligence

Il concetto di Business Intelligence può essere facilmente sintetizzato così: trasformare il dato in informazione e l’informazione così ottenuta in conoscenza immediatamente condivisile. Diventa subito chiaro come questa “conoscenza” sia il valore, quasi una materia prima, che ogni impresa deve quotidianamente ricercare con strumenti avanzati. È quindi compito degli strumenti di Business Intelligence (BI) di attivare quei processi di raccolta e analisi dei dati al fine di offrirne più chiare rappresentazioni visive, migliorandone la comprensione e condivisione.

Se il dato è la “materia grezza” che deve essere “lavorata” per ottenere insight di qualità, il primo requisito è possedere software estremamente flessibile di data discovery. Un numero su tutti deve impressionare la platea di decisori aziendali: nel 2013 erano disponibili sul mercato 162 tipologie di database, numero arrivato alla fine del 2019 a 342 soluzioni differenti (dati DB Engines). Si intuisce subito come compatibilità e flessibilità siano due tra le caratteristiche principali che devono caratterizzare gli strumenti di Business Intelligence per interfacciarsi in modo efficiente con i software di data mining e data discovery.

La Business Intelligence è davvero indispensabile?

Le aziende non ancora in grado di sfruttare la BI sono come le auto in fila ad un semaforo che allo scattare del verde non possono che seguire quelle in testa, rapide e veloci al blocco di partenza. Allo stesso modo si muove il mercato tra le concorrenti che sfruttano o meno la business intelligence.

La BI nasce per ottimizzare i processi di analisi, facilitare e velocizzare le decisioni dei manager, evidenziando quei settori in cui è stata persa efficienza e questo grazie a una migliore gestione e, soprattutto, lettura del Dato in quanto tale. Ritornando all’esempio, è come se una di quelle auto in coda potesse semplicemente elevarsi su tutte le altre e superarle di slancio; stesso percorso, nessun rallentamento nel raggiungere il casello di uscita (time to market) e migliori possibilità di raggiungere i propri obiettivi nel tempo desiderato.

BI: vantaggi e strumenti

All’atto pratico gli strumenti di Business Intelligence permettono di individuare velocemente nei dati comportamenti anomali, criticità, monitorare prestazioni ed effettuare confronti e, non certo ultimo per importanza, fare previsioni. Niente di nuovo sotto al sole per chi opera sui fogli di calcolo, ma la facilità con cui i software di BI possono rispondere in modo sempre più approfondito alle nuove esigenze dei manager non ha termini di confronto. Trovare le risposte a domande sempre nuove e più complesse è il compito dell’analista, renderle immediatamente comprensibili a una platea sempre più ampia di responsabili è merito delle funzioni avanzate di Business Intelligence.

Uno dei maggiori vantaggi degli odierni software di BI è l’integrazione di numerosi strumenti che fino a pochi anni fa richiedevano l’uso contemporaneo di diverse piattaforme. I Business Intelligence tools offrono ora funzioni di data mining, business analytics (inclusi analisi predittiva e statistica), benchmarketing, reportistica. Si tratta di un notevole progresso che permette di focalizzarsi su un’unica piattaforma agevolando il lavoro dei data analyst.

Prima regola: trasmettere le informazioni

La selezione e valorizzazione del dato rimangono, come sempre, i punti focali di ogni sana strategia per portare l’azienda verso l’obiettivo tanto desiderato: divenire un’impresa Data Driven. Per fortuna gli strumenti di Business Intelligence non solo possono comunicare con piattaforme e sistemi già presenti in azienda ma, sempre più spesso, ne fanno parte. Sfruttare software così completi permette di monitorare tutta la catena produttiva. Soluzioni di Business Intelligence fanno attualmente parte di piattaforme ERP (Enterprise Resource Planning), MES (Manufacturing Execution System), PLM (Product Lifecycle Management) e logicamente anche CRM, Customer Relationship Management, per la gestione della clientela.

L’integrazione della Business Intelligence con gli strumenti ancora più avanzati di Intelligenza Artificiale permette di definire una nuova frontiera per l’analisi dei dati, soprattutto in ottica di intervento predittivo. Questo connubio potenzialmente permette di trovare la risposta a una delle domande più importanti per ogni top management: cosa accadrà domani?

A queste sfide, si aggiunge la necessità di ottenere un numero di risposte sempre maggiore nel minor tempo possibile, cercando di ridurre i tempi di latenza tra richiesta, elaborazione e risultato. Lo spostamento delle soluzioni di Business Intelligence in-cloud permette di avvicinare l’elaborazione del dato alla fonte, consentendo non solo una sensibile riduzione dei tempi di elaborazione ma la gestione degli insight anche da postazioni remote e da dispositivi mobile.

Seconda regola: stimolare la reattività

Come appena visto la Business Intelligence, partendo dall’oggettività del dato, permette di ottimizzare la gestione delle risorse produttive, consentendo di intervenire in modo reattivo a problematiche contrazioni di mercato o, al contrario, a improvvisi picchi di produzione.

Gli strumenti interattivi di BI permettono agli analisti di tradurre in linguaggio grafico, mediante dashboard completamente personalizzabili, l’enorme mole di dati proveniente da fonti interne ed esterne all’azienda, favorendo lo scambio di informazioni tra i vari settori e permettendo, al contempo, l’ottimizzazione dei processi di approvvigionamento e la conseguente riduzione degli sprechi di risorse. Le piattaforme così “nutrite” sono in grado di restituire KPI di verifica per il raggiungimento degli obiettivi produttivi e di fornire ai manager spunti di riflessione indispensabili per prendere in tempi sempre più brevi decisioni strategiche per l’andamento dell’azienda.

Terza regola: facilitare l’accesso al dato

Visto il grado di interattività consentito dagli strumenti di Business Intelligence è quasi naturale parlare di analisi self-service. Occorre però precisare che ci troviamo in presenza di programmi che richiedono, per essere utilizzati in completa autonomia, una buona conoscenza di base di data analysis.

Per facilitare l’accesso ai dati è possibile realizzare dashboard che includano elementi interattivi come filtri e pulsanti di azione per combinare tra loro, in modo ancora più intuitivo, report e grafici. Questo permette, per esempio, ai partecipanti di una riunione di rispondere in modo esauriente a vari follow-up anche quelli non previsti, superando di fatto la staticità delle slide di presentazione dei dati. La possibilità di cambiare con pochi tocchi del mouse (o su tablet) la panoramica offerta contemporaneamente da più report permette di definire velocemente nuovi scenari e trovare nuove soluzioni ai problemi sul tavolo. L’aggiornamento in tempo reale delle dashboard grazie all’estrazione dei dati presenti in cloud incrementa la condivisione e la reattività decisionale.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 4