Strategie

Brembo, un sistema informativo più vicino alla produzione

Il CIO Pierpaolo Crovetti racconta l’innovazione della multinazionale italiana leader nei sistemi frenanti, in crescita continua negli ultimi anni per presenza globale e vendite. Un progetto di unificazione di ERP e database, nato dall’esigenza di governare in modo coordinato i processi di vendita e Supply Chain, e di integrare il mondo gestionale con il controllo delle linee di fabbrica nei diversi siti

Pubblicato il 08 Lug 2013

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Pierpaolo Crovetti, CIO Brembo

Per avere un’idea della dimensione globale di Brembo basta scorrere l’elenco dei clienti che montano i suoi sistemi frenanti: BMW, Volkswagen, Toyota, Fiat, GM, Ford, PSA, Renault Nissan, Ferrari, Lotus, McLaren, Porsche e nelle moto Ducati, Harley-Davidson, Triumph e Yamaha. Il gruppo di Stezzano, fondato dall’attuale Presidente Alberto Bombassei negli anni 60, è certamente uno dei marchi del made in Italy più in ascesa a livello internazionale, citato come esempio di ‘multinazionale tascabile’, e incarnazione delle eccellenze italiane nella meccanica, in particolare nei componenti per auto e moto sia di serie che da competizione.

Per gestire la crescita e l’espansione all’estero, e quindi la competizione sul mercato globale, il gruppo ha dovuto ovviamente adeguare processi e organizzazione trasformandosi da struttura ‘multi-locale’ a multinazionale vera e propria. E in questo passaggio, ci spiega Pierpaolo Crovetti, CIO di Brembo, il sistema informativo ha avuto un ruolo fondamentale. «Siamo in un mercato, quello dell’automotive, che è caratterizzato da margini sempre più contratti. Per questo nelle nostre fabbriche di tutto il mondo la priorità massima è l’ottimizzazione continua della competitività dei prodotti, e in quest’ottica l’ICT sa giocando un ruolo importante in termini di innovazione, di cambiamento, e di supporto alla crescita e all’evoluzione dell’azienda».

«Il cambiamento è una variabile indipendente»

Per le organizzazioni, continua Crovetti, «il cambiamento è una variabile indipendente. La propensione al cambiamento è sempre più una risorsa pregiata, e l’ICT è il primo destinatario del cambiamento: gli si chiede una reale appropriazione della cultura e della metodologia della fabbrica, e lo sviluppo di un’architettura coerente con le esigenze aziendali, e non con quelle delle tecnologie in sé».

Sotto il profilo tecnologico, tutto questo si è tradotto per Brembo nella definizione di un’ampia architettura IT su piattaforma Microsoft: un progetto partito diversi anni fa e incentrato sul sistema ERP Dynamics AX, completato da altre soluzioni tra cui SQL Server, SharePoint Portal, BizTalk Server, Office Professional.

«Per quanto riguarda AX la software selection si è tenuta nel luglio 2006, poi nel gennaio 2007 c’è stato il primo go-live del corporate finance, e quindi man mano abbiamo adottato tutti i moduli principali ed esteso l’implementazione alle varie legal entity nel mondo, ovvero 21 siti produttivi e 27 business unit. Il progetto è tuttora in evoluzione: nel 2014 e 2015 la piattaforma ERP sarà estesa nei siti produttivi della Divisione Moto in India, e della Divisione Dischi e Sistemi in Cina».

L’obiettivo primario, continua Crovetti, era di rafforzare l’integrazione dei processi, per migliorare sia le performance operative sia la connessione tra le persone geograficamente dislocate in tutto il mondo. «L’esigenza era di governare in modo coordinato i processi di vendita e Supply Chain, con particolare attenzione agli aspetti di pianificazione e di magazzino, ovviamente con i requisiti tipici di un’azienda internazionale, e nel contempo supportando le specificità dei business locali. Il tutto in un contesto di flessibilità reale, evitando astrazioni semplificative, e le scorciatoie delle best practice, dei vincoli di sistema, delle standardizzazioni astratte».

Oggi quindi Brembo ha un sistema centrale che copre amministrazione e controllo di gruppo, ciclo passivo, logistica, ciclo attivo, pianificazione e controllo di produzione, gestione e workflow nella sede italiana, istanziato a livello centrale. Inoltre entro l’ambiente Dynamics AX sono stati realizzati un sistema di avanzamento di fabbrica e un kernel di roll-out per replicare tale sistema a livello locale in ogni singola realtà produttiva.

«Il kernel contiene le funzionalità e processi standard comuni alle varie business unit e Paesi, su cui poi si fanno degli adeguamenti in funzione delle peculiarità della singola realtà. Fondamentalmente in ciascuna sede produttiva nel mondo c’è un server di avanzamento di fabbrica, che per assicurare la continuità 24 x 7 x 365 è supportato da server locali che sono continuamente sincronizzati, per eventi, con l’istanza centrale».

Più vicina la sincronia con gli eventi ‘veri’

Considerando la dimensione del progetto, la sua complessità e copertura, gli add-on sviluppati e la durata, il progetto Brembo è un riferimento per le implementazioni di AX in Italia. La stessa Capgemini Italia, che ha affiancato l’azienda nella definizione e implementazione, ha di fatto creato la sua practice AX proprio con questo progetto.

«È stato un lungo percorso, che però – sottolinea Crovetti – consente ora a Brembo di contare su un unico sistema ERP integrato in tutte le sedi e siti produttivi del Gruppo, con un unico database, in grado di scalare seguendo le prossime evoluzioni del gruppo, e di consentire il controllo del business attraverso la Business Intelligence nativa, l’elaborazione del Profit&Loss per prodotto/mercato, e l’automazione di fabbrica».

Oltre ai legami con il consolidamento di bilancio e i sistemi degli operatori logistici esterni, infatti, la principale integrazione verso l’esterno dell’ERP riguarda sistemi specifici di schedulazione di fabbrica: «L’obiettivo è integrare l’avanzamento di fabbrica dell’ERP con i sistemi a bordo linea, cioè di controllo delle linee di produzione, avvicinandoci il più possibile alla sincronia tra eventi nel sistema ed eventi fisici reali: oggi è possibile rappresentare i flussi di produzione e movimentazione della merce all’interno di un sistema ERP in modo molto meno astratto di qualche anno fa, e questo vuol dire avere una visione e un tracciamento molto più vicini alla realtà della merce e della sua qualità nella filiera produttiva».

Un tema, questo della produzione, estremamente sentito in Brembo, tanto che i due principali sviluppi in previsione per la piattaforma ERP, conclude Crovetti, sono lo sfruttamento dei dati di produzione in chiave di intelligence, e l’integrazione con un sistema PLM: «Abbiamo già online le versioni digitali di tutti i disegni, prodotti e istruzioni di montaggio, ma ci serve uno strumento che consenta una miglior comunicazione tra la linea produttiva e la direzione tecnica».

*****DA SAPERE*****

18 siti in tre Continenti, coordinati dal ‘Kilometro rosso’
Il Gruppo Brembo ha quartier generale a Stezzano (BG), nel parco scientifico-tecnologico ‘Kilometro Rosso’, ed è presente in 16 Paesi con 18 siti industriali, 22 uffici commerciali e 3 laboratori di ricerca. Ha chiuso il 2012 con un fatturato di 1,39 miliardi di euro (+10,7% rispetto al 2011), e circa 7000 dipendenti. E’ strutturato in cinque business unit: dischi freno auto & truck, sistemi frenanti auto & truck, moto (dischi freno, sistemi frenanti, ruote), after-market (componentistica, sicurezza passiva), performance (impianti da competizione). Tra i clienti: BMW Group, Daimler, Volkswagen, Toyota, Fiat, GM, PSA, Renault Nissan, Ford, Porsche, Harley-Davidson, Ducati, Lotus, Triumph, Yamaha, McLaren, Ferrari.

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