In un panorama tanto sfidante come quello attuale, bisogna ripensare il ruolo del CIO sempre più chiamato a gestire innovazione, ma anche quello dei fornitori di servizi e tecnologie e in generale di chi opera nel mondo dell’Information Technology. Ma non solo, perché l’innovazione in azienda deve provenire da più parti, spesso amalgamate dall’informatica. «Non è più sufficiente seguire la cosiddetta best practice, limitandosi semplicemente a imitare i trionfi di qualcun altro. Il rischio è di finire in un mercato di copie ma senza possibilità di successo – afferma Roberto Fonso, Direttore Information Technology della Banca Popolare di Milano, una delle principali banche popolari italiane, con oltre il 70% delle proprie filiali concentrate in Lombardia. – Il ruolo dell’uomo delle tecnologie deve essere la ricerca di next practice, ossia andare oltre quanto già sperimentato verso la differenziazione».
Questo deve essere fatto gestendo la complessa questione di far convivere l’efficienza e la razionalizzazione, che permette di ridurre i costi e rendere più efficiente la produzione, con lo sforzo in differenziazione rispetto ai competitor sul mercato e la sperimentazione di innovazione, che dà valore al business. Senza dimenticare il tema della compliance sempre molto forte per le Banche. «Dobbiamo quindi essere propositivi ed entusiasti nel gestire il digitale che ha pervaso qualunque aspetto della vita aziendale, sociale e culturale, ma allo stesso tempo non dimenticare di costruire una macchina efficiente che segua le evoluzioni normative del settore», conclude Fonso.