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Bonus Transizione Energetica 5.0, come richiederlo e chi può beneficiarne. Una guida completa



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Dal 7 agosto scorso, le imprese italiane possono accedere agli incentivi dell’iniziativa, che è parte del piano governativo da 6,3 miliardi di euro per supportare la trasformazione sostenibile e digitale del Paese. Cosa sapere per ottenerli

Pubblicato il 5 set 2024



Bonus Transizione Energetica 5.0

A partire dal 7 Agosto 2024 è possibile presentare le domande per ottenere gli incentivi del Bonus Transizione Energetica 5.0. L’iniziativa si inserisce all’interno del piano governativo da 6,3 miliardi di euro, meglio noto come Transizione 5.0, che ha l’obiettivo di supportare le aziende nel loro percorso di trasformazione green e digitale

Vediamo, a questo punto, più nel dettaglio di cosa si tratta, come ottenere il bonus e soprattutto quali sono i requisiti per poterne beneficiare.

Cos’è il Bonus Transizione Energetica 5.0

Il Bonus Transizione Energetica 5.0 è un incentivo fiscale introdotto dal Decreto PNRR e convertito in legge nel 2024. Si tratta di un credito d’imposta destinato alle imprese che realizzano nuovi investimenti in strutture produttive situate in Italia, nell’ambito di progetti mirati alla riduzione dei consumi energetici.

Come riportato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), questo bonus rientra nel Piano Transizione 5.0, un’iniziativa con un finanziamento complessivo di 6,4 miliardi di euro a cui si aggiungono ulteriori risorse previste dalla Legge di Bilancio 2024. L’obiettivo principale è promuovere la digitalizzazione e la decarbonizzazione delle aziende italiane, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Come funziona il Bonus Transizione Energetica 5.0 e chi può richiederlo

Il Bonus Transizione Energetica 5.0 prevede che le imprese possano beneficiare di un credito d’imposta variabile dal 5% al 45%, a seconda del tipo di investimento realizzato e dell’efficacia nella riduzione dei consumi energetici.

Secondo quanto specificato nella circolare del MIMIT, il Bonus Transizione Energetica 5.0 è accessibile a tutte le imprese con sede in Italia, compresi gli operatori stranieri con una sede operativa nel Paese, indipendentemente dalla loro forma giuridica, dal settore di appartenenza, dalle dimensioni e dal regime fiscale adottato. Restano escluse le imprese in stato di liquidazione, fallimento o sottoposte ad altre procedure concorsuali, nonché quelle che non rispettano le normative sulla sicurezza sul lavoro o risultano inadempienti nei versamenti previdenziali. È importante notare che alcuni soggetti possono essere esclusi dal beneficio in base a specifiche condizioni.

Procedura per ottenerlo

Per accedere al Bonus Transizione Energetica 5.0, l’impresa deve inviare una comunicazione preventiva al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), contenente tutte le informazioni necessarie per dettagliare il progetto di innovazione. Entro 5 giorni, il GSE verifica i dati, la completezza dei documenti e delle informazioni fornite, nonché il rispetto del limite massimo di costi ammissibili.

Successivamente, comunica all’impresa l’importo del credito d’imposta prenotato, nei limiti delle risorse disponibili. Dopo la prenotazione, l’impresa invia comunicazioni periodiche per confermare l’avanzamento del progetto e, al completamento, entro il 28 febbraio 2026, una comunicazione finale. Il GSE, dopo le opportune verifiche, comunica l’importo del credito d’imposta effettivamente utilizzabile in compensazione. È essenziale mantenere una documentazione dettagliata dei costi sostenuti e delle riduzioni energetiche ottenute.

A quanto ammonta il Bonus Transizione Energetica 5.0

Il bonus transizione energetica 5.0 offre un significativo supporto finanziario alle imprese che investono in progetti di miglioramento energetico. L’ammontare del bonus varia in base all’entità dell’investimento. Nello specifico:

  • 35% della spesa sostenuta per investimenti pari o inferiori a 2,5 milioni di euro.
  • 15% della spesa sostenuta per investimenti compresi tra i 2,5 milioni di euro e i 10 milioni di euro.
  • 5% della spesa sostenuta per investimenti superiori a 10 milioni di euro e fino a un massimo di 50 milioni di euro.

Inoltre, il tax credit può aumentare e arrivare fino al 40% o 45% se la riduzione dei consumi energetici supera rispettivamente il 10% o il 15%.

Spese ammissibili e calcolo del credito d’imposta

Le spese ammissibili per il Bonus Transizione Energetica 5.0 comprendono gli investimenti in beni materiali e strumentali nuovi, come definito negli allegati A e B della Legge n. 232 del 2016. Nella circolare, il MIMIT specifica che per calcolare il risparmio energetico, si considerano i consumi energetici totali della struttura produttiva, comprendendo sia i processi produttivi che i servizi generali.

La percentuale di credito d’imposta varia dal 5% al 45%, crescendo in base al livello di riduzione dei consumi energetici ottenuto dal progetto implementato.

Un esempio pratico

La circolare del MIMIT fornisce esempi pratici di aziende che possono beneficiare del Bonus Transizione 5.0. Vediamone uno. Se una PMI che acquista beni per due diversi processi produttivi e ottiene un risparmio energetico del 6,53% sulla struttura produttiva, con costi ammissibili pari a 1.208.000 euro, il credito d’imposta spettante sarà di 488.000 euro, così suddiviso: 40% su 1.200.000 euro di beni e 100% su 8mila euro di certificazione energetica e revisione legale dei conti.

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