La parola Big Data è diventata di moda ultimamente, come si dice in epoca social ‘#bigdata’ è un trend topic. Molti però utilizzano il termine con poca cognizione di causa, altri invece pensano sia un’entità oscura in cui è meglio non addentrarsi. Quello che è certo è che tutti avranno sentito o letto di quanti dati ogni azienda dispone e produce, ma anche della crescita esponenziale che avranno nei prossimi anni. Dati dai sistemi ERP, CRM, Database, File di Testo, Social, Log, Internet of Things, ecc. Inoltre, in contemporanea, si è drasticamente ridotto il tempo di analisi e quindi di reazione a uno specifico evento. Non è più sufficiente sapere lo stato al mese scorso, a settimana scorsa, a ieri.
Il business chiede l’oggi o l’adesso, alcuni chiedono anche il domani. Ma come è possibile rispondere a queste esigenze? La risposta è abbastanza semplice a livello teorico: ‘dati + competenze + tecnologia’.
La sfida è quella di elaborare una soluzione per questa necessità, trasformare il dato grezzo in valore aggiunto per il business. BI Network si inserisce in questo contesto cercando di portare il proprio approccio pragmatico che la contraddistingue. Il cliente, le sue esigenze e i suoi dati sono costantemente al centro, ciò si traduce in un percorso evolutivo di valore grazie al quale vengono trovate le soluzioni più adatte a interpretare le informazioni e i dati aziendali per ottenere spunti strategici per ottimizzare la gestione del business.
«Il nostro obiettivo è quello di guidare il cliente per trarre il meglio dal proprio patrimonio informativo aziendale – spiega Davide Massari, Partner & CTO di BI Network -. Non esiste però un software per fare questo, noi infatti crediamo che il valore e la professionalità delle persone sia fondamentale al fianco delle aziende per elaborare una strategia. Bisogna trovare il giusto mix tra competenze e tecnologia, cercando sempre di avere una visione trasversale su ogni esigenza per suggerire miglioramenti e/o evoluzioni».
In uno dei primi incontri con le aziende, BI Network propone un confronto sugli obiettivi di un progetto di questo tipo, da affrontare passo dopo passo cercando di valorizzare anche gli investimenti già sostenuti dai clienti: minimizzare lo spostamento di dati, minimizzare la copia di dati, minimizzare il numero di posti in cui sono presenti “dati sensibili”, visualizzare dati strutturati e non strutturati, visualizzare i dati in continuo movimento, visualizzare i dati provenienti da diverse fonti, impostare un sistema fluido di indagine sui dati (discovery) per l’utente, impostare un sistema di analisi, impostare un sistema di algoritmi statistici che mettano in evidenza dei fenomeni ricorrenti (machine learning), impostare un sistema di distribuzione e condivisione delle informazioni in azienda.
«Le tecnologie nascono e si evolvono per soddisfare le necessità dell’uomo, aiutano le aziende a crescere e a svincolarsi da attività manuali lunghe e ripetitive, così da concentrarsi sul monitoraggio e la crescita di esse. Non bisogna avere il timore di considerarsi non pronti alla sfida, basta un po’ di coraggio nel credere nella propria innovazione», conclude Massari.