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Bard: il chatbot di AI generativa di Google disponibile anche in italiano

Il servizio di Intelligenza Artificiale lanciato lo scorso maggio dal gigante del software arriva anche in Italia arricchito di nuove funzionalità che rendono l’esperienza degli utenti ancora più personalizzata

Pubblicato il 13 Lug 2023

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Google annuncia l’arrivo in Italia di Bard, il chatbot basato sulla tecnologia proprietaria di AI generativa.

Oltre ad essere disponibile in italiano, Bard sarà accessibile in più di 40 lingue, inclusi l’arabo, il cinese, il tedesco, l’hindi e lo spagnolo e in diversi Paesi, tra cui il Brasile e tutta l’Europa.

Bard si arricchisce, inoltre, di nuove funzionalità, che rendono l’esperienza utente ancora più personalizzata. Da questo momento è, infatti, possibile ascoltare le risposte del chatbot semplicemente scrivendo un prompt e selezionando l’icona dell’altoparlante.

Saranno, inoltre, integrati i prompt di risposta multipla, consentendo una maggiore flessibilità nella comunicazione. Si potrà modificare il tone of voice in base a cinque opzioni diverse: semplice, lunga, corta, professionale o informale.

Le nuove funzionalità di Google Bard

Quattro le novità funzionali presentate dalla software house.

  • Fissare, organizzare e modificare le conversazioni -funzionalità disponibile in più di 40 lingue, incluso l’italiano.
  • Usare le immagini nei prompt – attualmente disponibile in inglese, verrà presto estesa ad altre lingue.
  • Condividere le risposte – funzionalità disponibile in oltre 40 lingue, italiano compreso.
  • Esportare codice in più posti – feature disponibile in oltre 40 lingue, tra cui l’italiano.

Accessibile da qualsiasi browser web

Mentre negli Stati Uniti l’AI è già stata integrata all’interno del motore di ricerca di Google, gli utenti in Italia potranno accedere a Bard tramite qualsiasi browser, sia da desktop, sia da mobile senza doversi registrare (azione, invece, richiesta da altri Chatbot come ChatGPT).

«Bard è un’esperienza diversa dalla ricerca di Google, un nuovo paradigma del modo in cui usiamo il computer – ha spiegato in una conference call Jack Krawczyk, Product Director di Google -. L’espansione del chatbot, lanciato in versione beta a marzo è la più grande fino a questo momento, il nostro approccio è ambizioso e responsabile».

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Il nodo della privacy dei dati

Oltre a superare le barriere linguistiche, prima di portare il suo chatbot in Europa, Google ha dovuto affrontare un’altra sfida non indifferente: il tema della privacy dei dati.

La casa madre ha lavorato, infatti, a stretto contatto con esperti, legislatori ed enti regolatori per garantire la protezione dei dati e la privacy delle persone, in linea con le imposizioni del GDPR.

Per fornire ulteriori informazioni, è stato creato il Bard Privacy Help Hub, che raccoglie in un unico sito web tutte le spiegazioni e le informazioni pertinenti.

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