IT Management

Aziende e Cloud, le tre criticità del rapporto con i provider

SLA troppo superficiali e insufficienti, e timori di problemi nascosti delle infrastrutture, e di rallentamenti di performance dovuti alla condivisione delle risorse. Queste le principali preoccupazioni delle funzioni IT rispetto ai fornitori di servizi Cloud, secondo un’indagine commissionata da Compuware

Pubblicato il 12 Mag 2014

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A fianco degli aspetti più razionali, legati in genere ai costi e alle prestazioni, nella valutazione del Cloud computing entrano spesso in gioco considerazioni più legate alla padronanza e al controllo dei processi e dei dati. Oltre alla reticenza sull’affidare a terzi i propri dati, o alle legittime considerazioni sulla sicurezza, a sollevare i dubbi di responsabili IT abituati da decenni ad avere il pieno controllo sui propri sistemi è l’affidabilità del provider nel suo complesso. Soprattutto, per quanto garantiti a parole, non sempre i livelli di servizio indicati nei contratti si rivelano convincenti e documentabili.

Quella che all’apparenza può apparire solo una sensazione trova conferma in una ricerca condotta da Research in Action, attraverso la quale Compuware ha voluto mettere a fuoco i reali sentimenti dei CIO verso questo aspetto delicato del Cloud computing. Lo studio ha chiamato in causa 740 professionisti del mondo IT a livello globale, partendo dall’obiettivo più generale di capire quali siano le maggiori preoccupazioni che possono frenare l’adozione di questa nuova architettura.

In particolare, la criticità più significativa riguarda proprio i livelli di servizio: il 79% li considera troppo superficiali e non sufficienti ad affrontare i rischi che emergono durante l’utilizzo e la gestione di applicazioni nel Cloud. Inoltre il 63% degli intervistati ha lamentato la necessità di metriche SLA (Service Level Agreement) più specifiche e dettagliate, in grado di assicurare all’utente un controllo continuo e completo.

Entrando quindi nel merito della questione, alla domanda su quali metriche vorrebbero incluse negli SLA garantiti dal proprio fornitore di servizi, tre risposte emergono con chiarezza. Prima di tutto, si chiedono tempi di risposta e qualità per l’interazione con l’utente finale. Inoltre, viene ritenuta indispensabile l’accessibilità basata sul costante monitoraggio. Infine, si desidera poter contare in qualsiasi momento su una reportistica riferita allo SLA in tempo reale.

Più che sulla qualità reale del servizio, gli scogli maggiori sembrano riguardare la solidità del rapporto di fiducia tra provider e utenti. Tre quarti delle aziende intervistate è infatti convinta che i propri fornitori di servizi cloud possano nascondere problemi a livello di infrastruttura o di piattaforma dai quali aspettarsi importanti ricadute sulle performance delle applicazioni.

Inoltre, il 60% teme che il consumo di risorse dovuto al fatto che altre aziende si servono dallo stesso provider possa generare difficoltà nella condivisione e produrre quindi un impatto negativo sulle prestazioni dei propri sistemi.

Un altro tema interessante è rivelato dal 75% dei professionisti IT che teme che la perdita del controllo possa ostacolarli in fase di ottimizzazione delle applicazioni e ridurre il ritorno sugli investimenti derivanti dal Cloud. Inoltre, la visibilità limitata all’interno dell’infrastruttura è percepita come ulteriore causa di rischi e costi, con il 62% delle aziende che dichiara di essere in difficoltà quando deve risolvere velocemente un problema in ambiente Cloud.

«Consegnando gran parte del controllo ai fornitori di servizi cloud, i reparti IT hanno perso molte delle loro capacità di risolvere i problemi e perfezionare i servizi IT – dichiara in un comunicato Thomas Mendel, Managing Director di Research in Action -. Quando si confrontano con nuove sfide e rischi dell’IT, le aziende non dovrebbero perdere tempo giocando allo “scaricabarile” quando qualcosa non funziona. Essere in grado di lavorare con il proprio fornitore di servizi Cloud per arrivare rapidamente al cuore della questione e risolvere il problema è essenziale per limitare i rischi e superare gli ostacoli mentre gli investimenti si spostano verso il Cloud».

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