Per affrontare la trasformazione digitale serve fiducia e coraggio. È un messaggio che sottende ogni keynote e ogni tavola rotonda qui a Orlando al Sapphire 2016, il mega evento annuale di SAP, che ha raccolto 30mila persone da tutto il mondo (e 300mila in streaming) per una tre giorni densa di dibattiti e di ospiti illustri come Satya Nadella CEO di Microsoft, che ha raggiunto sul palco il CEO Bill McDermott per annunciare l’ampliamento dell’alleanza fra i due Big (Hana su Azure e integrazione di Office365 nelle applicazioni), e Steve Wozniac, il co fondatore di Apple acclamato dal pubblico come una rock star, oltre a clienti del calibro di Burberry, Nivea, Red Bull, UPS, Aldo Group e moltissimi altri.
Tutte le aziende sono software company
È chiaro che siamo a un punto di svolta. Ora che il digitale è diventato pervasivo, «tutte le aziende sono software company», si è detto sul palco, tutti si sentono minacciati dai nuovi protagonisti digitali, e temono la disruption, o la uberizzazione, come ormai si dice. E tutto ciò sta accadendo sempre più rapidamente.
McDermott ha scelto quindi di dare un messaggio di incoraggiamento: non bisogna avere paura del cambiamento in atto
, perché il colosso dell’enterprise application software e tutto l’ecosistema dei vendor sono al fianco delle aziende, per aiutarle a innovare i business model, a continuare a crescere, ad andare online, ad analizzare i dati. E promette onestà, empatia, una SAP “dal volto umano”. Propone ai clienti (sono 310mila, secondo quando dichiarato) un’assicurazione sul valore garantito. Sostiene che iI B2B è finito, perché i vendor devono guardare direttamente ai clienti dei loro clienti. E parlare la lingua del business. “Live” è la nuova parola d’ordine: significa dati in real time, business in real time, grazie alla potenza della tecnologia in memory di Hana. In attesa di un futuro segnato da macchine che autoapprendono (machine learning), intelligenza artificiale e realtà aumentata.
Pochi gli annunci rilevanti di nuovi prodotti. Tra i più significativi, alcune novità nell’offerta di BI ed analytic, e un’inizitiva in ambito health care.
«Definirei l’edizione 2016 come un Sapphire di consolidamento – ha commentato a caldo Massimo Pezzini, VP di Gartner, presente all’evento –. SAP ha primariamente inteso rinforzare il messagio sui numerosi prodotti e servizi lanciati nel 2015, piuttosto che indicare nuove direzioni. I CIO italiani, spesso legati a SAP da un rapporto di amore/odio, sicuramente apprezzeranno l’impegno preso dal CEO Bill McDermot per una maggiore “empatia” con i propri clienti Tuttavia, visto che SAP non ha poi pienamente articolato in che modo, e con quali iniziative, intende dare seguito ad un tale impegno, il mercato deve rimanere vigile sul tema». E sul fornte dell’offerta ha aggiunto: «La concretizzazione del messaggio S/4 Hana, la rifocalizzatione dell’offerta BI ed analytics, la spinta marketing su offerte come Ariba, Concur, Fieldglass e SuccessFactors ed la forte caratterizzazione di Hana Cloud Platform come piattaforma di sviluppo ed integrazione, puntano ad aumentare l’appeal di queste offerte tramite un miglior posizionamento reciproco ed una loro migliore integrazione».
Da zero a 110 milioni di utenti cloud in 5 anni
McDermott in questi anni ha guidato l’azienda in un repentino passaggio al cloud, un passaggio che sta ridisegnando l’intera industria IT, come dimostra il nuovo scacchiere delle alleanze: prima di Microsoft, SAP aveva annunciato poche settimane fa un accordo con Apple: «Per noi è un modo per ampliare la base di sviluppatori, portare più innovazione ai clienti, lasciarli liberi di scegliere e fornire una soluzione end-to-end. Per Tim Cook una via per entrare nel mondo enterprise», ha spigato McDermott.
Mai come ora, come ha più volte sottolineato, le partnership sono necessarie e importanti. Più semplice per SAP stringere gli accordi con chi produce hardware, dato che la società non è nel mercato: tutti i fornitori di server sono presenti a Sapphire, inclusa Oracle, concorrente numero uno, con i suoi potenti sistemi ingegnerizzati.
Il carismatico CEO, che si presenta con gli occhiali scuri perché ha perso un occhio in un recente incidente domestico (ma ha mantenuto intatta la sua positività contagiosa), ha ricordato che «nel 2009 SAP non aveva un solo cliente Cloud, oggi ha 110 milioni di utenti. C’è voluto coraggio, ma avevamo un obiettivo chiaro: diventare una cloud company powered by Hana, la tecnologia in memory che sta rivoluzionando il mercato dei Data Base e oggi è leader indiscussa. Abbiamo rivisto i costi (il riferimento è ai tagli di personale, necessari per trasformare il business model e assumere nuove competenze). E nel primo quarter dell’anno abbiamo visto i primi risultati: una crescita del 38%».
Ci sono dunque le basi, secondo il CEO, per guardare al futuro con serenità. E per crescere soprattutto nel segmento delle medie imprese, dove c’è ancora parecchio spazio.