Nell’attuale scenario competitivo la trasformazione digitale è un’esigenza sempre più irrinunciabile per grandi e piccole imprese, in quanto consente di ridurre i costi, semplificare la gestione, diventare più produttive, portare servizi al mercato in modo veloce, flessibile e affidabile e nutrire la customer satisfaction. Questi obiettivi si possono centrare con una strategia che punta dritto sul cloud (anzi, il multicloud) e in grado di modernizzare applicazioni superate (legacy). Una piattaforma applicativa gestita come Anthos di Google svolge esattamente questo compito di “application modernization” estendendo i servizi e le prassi di progettazione di Google Cloud a qualunque ambiente aziendale, anche grazie al supporto consulenziale di TIM e Noovle, la cloud company del Gruppo.
Perché modernizzare le applicazioni legacy?
Le applicazioni legacy, di solito ancorate a un ambiente “on-premise” (presso la sede del cliente), spesso mancano della flessibilità necessaria nel mercato di oggi. I clienti chiedono costantemente nuovi servizi, mutano le loro preferenze, abbracciano nuovi trend più velocemente delle imprese. Per tenersi al passo, garantendo la customer satisfaction ed evitando che il cliente si sposti verso un concorrente più “agile”, l’approccio DevOps – che collega lo sviluppo delle applicazioni con le operations – tarato su container e microservizi, offre alle imprese la flessibilità di cambiare (per esempio, creando rapidamente un servizio di cui c’è improvvisa richiesta o modificarne uno che non ha successo) senza impatti sulle operazioni e sui costi. Permette anche, in generale, di affrontare esigenze straordinarie. Così le aziende diventano più “resilienti”.
Anthos fornisce proprio quello strato di separazione tra le componenti infrastrutturali e gli applicativi che rende le imprese agili. Gli sviluppatori possono concentrarsi sul risultato, senza preoccuparsi di quale piattaforma software ospiterà il loro codice, sia basata su macchine virtuali che sul cloud nativo.
La transizione verso container e microservizi
La transizione verso l’agilità richiede alle aziende un nuovo approccio alle loro applicazioni. Si tratta di un cambiamento culturale prima che tecnologico nel modo di sviluppare software: dalla delivery di grandi applicazioni si passa alla creazione di servizi più semplici e di dimensioni inferiori (i microservizi), che vengono successivamente assemblati tra loro o con altri per comporre un insieme ad alto valore per il business.
Nell’architettura basata su microservizi, infatti, al contrario di quanto avviene negli approcci monolitici tradizionali, l’applicazione viene suddivisa nelle sue funzioni di base. Ciascuna funzione, o servizio, può essere compilata e implementata in modo indipendente. In questo modo i singoli servizi possono funzionare senza impatti sugli altri. E un eventuale malfunzionamento non compromette gli altri servizi.
Raggruppando tutti gli elementi di un’applicazione in un container che può essere spostato tra piattaforme e infrastrutture, l’applicazione potrà essere utilizzata dove necessario sullo stesso hardware, ma in modo indipendente dal sistema operativo, con un controllo superiore sui singoli componenti.
Anthos, lo sviluppo veloce dei servizi nutre la customer satisfaction
Anthos consente di implementare gradualmente tutti i vantaggi funzionali del cloud e dello sviluppo agile modernizzando le applicazioni legacy. La piattaforma consente di eseguire le proprie applicazioni sia su Google Cloud sia su altri cloud pubblici e anche on-premise.
Anthos raccoglie le migliori tecnologie disponibili, mettendo a disposizione le funzionalità di Google Kubernetes Engine (GKE), GKE On-Prem e la console Anthos Config Management per un’amministrazione unificata delle policy, della sicurezza e degli aggiornamenti.
Le aziende e i loro team di sviluppatori possono puntare dritto ai servizi da portare al mercato; all’infrastruttura ci pensa Anthos. I team di sviluppo hanno sempre libertà di distribuire, di eseguire e di gestire le applicazioni nell’ambiente cloud migliore in base alla singola necessità, senza l’obbligo di apprendere nuovi ambienti operativi o API (Application Programming Interface) diverse.
I vantaggi dell’approccio dei microservizi
Il vantaggio principale dello sviluppo di applicazioni abilitato da una piattaforma come Anthos è rappresentato dal fatto che gli sviluppatori possono eseguire in modo più semplice e coerente il deployment delle applicazioni, senza preoccuparsi se l’ambiente di destinazione è un data center privato, il cloud pubblico o un computer nella sala macchine della stessa azienda.
La suddivisione dei compiti in un ambiente che adotta la containerizzazione consente una forte semplificazione e velocizza il time-to-market: mentre gli sviluppatori si concentrano su logica, versioning, configurazione e dipendenze dell’applicazione, chi si occupa delle IT operation pensa soltanto a deployment e gestione.
Le applicazioni aziendali, una volta modernizzate, divise in entità più flessibili, semplici da gestire e indipendenti dall’infrastruttura sottostante, potranno facilmente essere ulteriormente migliorate senza mettere a rischio la business continuity. Anzi, potranno integrarsi sempre meglio con le tecnologie cloud e avvantaggiarsi di un nuovo insieme di servizi avanzati.
Application modernization non vuol dire perdere gli investimenti fatti. Anthos permette di mantenere le proprie applicazioni mentre gradualmente le modernizza e le rende più scalabili, sicure e funzionali grazie al cloud.
Meno costi, più resilienza
La modernizzazione delle applicazioni consente anche di abbassare rapidamente i costi di gestione e manutenzione della propria infrastruttura “on premise”, eliminando strumenti non più al passo coi tempi e inutili doppioni e introducendo, al contempo, funzionalità enterprise a costi contenuti. Con Anthos e il cloud le aziende ottengono prestazioni ottimizzate e possono accedere a risorse scalabili a seconda delle necessità. Niente risorse inutilizzate nei momenti in cui l’attività è minore, nessuna perdita di velocità non appena si verifica il picco.
Lo studio New Technology Projection: The Total Economic Impact Of Anthos di Forrester riferisce, nelle aziende che adottano Anthos per il percorso di application modernization, un miglioramento dal 60% al 96% della produttività nelle attività legate alla sicurezza, una riduzione dal 23% al 38% delle attività non legate al coding, un’efficacia di migrazione e modernizzazione delle applicazioni dal 58% al 75% maggiore e un aumento dal 40% al 55% dell’efficienza delle operazioni sulla piattaforma.
Questo porta, oltre che a una maggiore produttività interna, a un aumento della soddisfazione dei clienti, che possono godere di un’infrastruttura sicura, altamente performante, sempre aggiornata e sempre disponibile.