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Amadori si dota di un’infrastruttura flessibile e moderna per una gestione del business più agile ed efficiente



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Il noto brand del food ha avviato, in collaborazione con Appian, un percorso di trasformazione digitale per migliorare l’efficienza operativa tramite automazione e organizzazione dei processi. Una scelta che ha prodotto risultati tangibili in termini di ottimizzazione della produttività, riduzione dei tempi e dei costi e aumento della competitività sul mercato

Pubblicato il 15 mar 2024



Amadori

La trasformazione digitale non è più un’opzione ma una necessità per le aziende che vogliono rimanere competitive nel mercato attuale. Questa consapevolezza ha spinto Amadori, tra le principali realtà del mercato avicolo italiano, a intraprendere un percorso di innovazione tecnologica in partnership con Appian, azienda specializzata in piattaforme di sviluppo di applicazioni aziendali.

A guidare questo percorso è stata in primis la consapevolezza che una gestione efficiente dei processi aziendali e l’applicazione di moderne tecnologie di automazione possono garantire un incremento della produttività, ma anche ottimizzazione delle risorse, maggiore competitività sul mercato e, non mano importante, semplificare il lavoro dei dipendenti, clienti e partner.

Questa scelta strategica non solo ha permesso, infatti, ad Amadori di rinnovare e ottimizzare il proprio panorama tecnologico preesistente, ma ha anche generato risultati tangibili, incrementando l’efficienza operativa dell’azienda.

Amadori e la scelta di Appian per la trasformazione digitale

Fondata nel 1969 a San Vittore di Cesena (FC), serve oggi più di 20mila clienti attraverso più di 1.500 prodotti e oltre 9mila dipendenti. La sua filiera integrata comprende 17 stabilimenti di filiera, oltre 800 allevamenti, 19 centri di distribuzione, e una quota di mercato del 30%.

«Abbiamo scelto Appian come piattaforma strategica per la trasformazione digitale basata sul Cloud perché ci consente di essere agili e di rispondere, insieme al business, alle richieste di un contesto in continua evoluzione – ha commentato Sandro Salvigni, IT & Digital Transformation Manager di Amadori -. Il mix di Business Process Management (BPM), RPA e sviluppo low-code supporta il nostro focus sul monitoraggio dei processi e sul miglioramento continuo, sulla collaborazione all’interno e all’esterno della nostra azienda e visibilità sui nostri dati attraverso le applicazioni».

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Sandro Salvigni

Sandro Salvigni

Il panorama tecnologico di Amadori prima di Appian

Prima dell’adozione della piattaforma Appian, il panorama tecnologico del colosso agroalimentare presentava diverse criticità. Era, infatti, costituito da un insieme eterogeneo di sistemi ERP (Enterprise Resource Planning) e CRM (Customer Relationship Management), legacy e applicazioni custom, oltre a numerosi fogli di calcolo e processi non strutturati. A mancare era, dunque, un vero e proprio raccordo tra i diversi processi, operativi e gestionali. È chiaro che una situazione simile generava una serie di inefficienze operative ed elevati costi amministrativi e, non meno importante, le procedure manuali richiedevano un impiego non indifferente di tempo e risorse umane, limitando così il potenziale produttivo dell’azienda.

Le soluzioni adottate da Amadori e i risultati

Oltre all’implementazione della piattaforma low-code, che ha permesso di sviluppare applicazioni ad hoc in tempi ridotti, l’azienda ha sfruttato il modulo BPM (Business Process Management) per la gestione e l’automazione dei processi. Inoltre, grazie alla funzionalità di RPA (Robotic Process Automation), Amadori è riuscita a ridurre significativamente il tempo dedicato alle operazioni ripetitive e manuali.

La trasformazione digitale intrapresa da Amadori ha prodotto risultati tangibili; attraverso le soluzioni Appian, l’azienda ha, infatti, potuto riscrivere le proprie regole operative, ottimizzando la produttività e rendendo l’intera organizzazione più snella ed efficiente.

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Più nello specifico, ad oggi Amadori è in grado di:

  • Gestire l’intero ciclo di acquisto, dalla richiesta al pagamento, con una media di circa 100.000 fatture all’anno, il 25% delle quali completamente automatizzate;
  • Creare una nuova soluzione con una panoramica completa delle informazioni e della documentazione del cliente e l’integrazione con i sistemi preesistenti, che ha contribuito a ridurre i tempi di attesa per le richieste di credito da una settimana a 2,5 giorni;
  • Consentire una collaborazione senza ostacoli per lo sviluppo e l’innovazione dei prodotti, per aiutare il team a gestire più di 150 progetti e a completare 3.000 attività con 50 dipendenti nei primi quattro mesi;
  • Semplificare i processi legali per gestire gli accordi commerciali con clienti e fornitori;
  • Sostituire i documenti cartacei con contratti digitali e firme elettroniche con un notevole risparmio di tempo;
  • Mantenere e gestire gli asset con più di 2.500 dispositivi IT.

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