Business Case

Abitare Sicuri

Una rete di sensori nelle case trasmette i dati a un team di specialisti, che monitora i pazienti a distanza e migliora la vita degli anziani e Bolzano 

Pubblicato il 20 Dic 2011

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Migliorare la qualità della vita degli anziani e contenere i costi della Sanità Pubblica. Due obiettivi prioritari per il nostro Paese, che deve fare i conti con i tagli della spesa e con l’invecchiamento della popolazione, obiettivo che è possibile cogliere grazie all’impiego delle nuove tecnologie. Lo testimonia il successo della sperimentazione realizzata a Bolzano nell’ambito del progetto Abitare Sicuri – Sicheres Wohnen, frutto di una collaborazione tra Comune, Ibm e diversi partner locali. L’iniziativa ha coinvolto trenta cittadini dai 66 agli 80 anni di età, cui è stato fornito accesso all’assistenza e all’intervento medico direttamente dalla propria casa, con la possibilità di comunicare con gli operatori sanitari, che hanno monitorato a distanza lo stato di salute e i progressi nelle attività dedicate ad incrementare il livello di attenzione e di abilità motoria dei pazienti. Il tutto grazie a sensori wireless e apparecchiature di monitoraggio che generano allarmi e scenari comportamentali, forniti via Sms, e-mail e twitter.
Questi dispositivi hanno permesso ai pazienti di interagire con gli operatori sanitari sulle attività quotidiane programmate, consentendo agli addetti di fornire suggerimenti su una serie di attività, tra cui training fisico guidato, esercizi per allenare le facoltà mentali o di rispondere a domande sanitarie.
Come risultato del progetto pilota, l’80% degli anziani si è sentito più sicuro, il 66% ha migliorato la propria mobilità grazie agli esercizi e il 50% ha imparato un nuovo modo per interagire con gli altri attraverso la tecnologia.
Il progetto dimostra che, considerando anche i vantaggi economici derivanti dalla prevenzione di incidenti domestici, con una soluzione di questo tipo è possibile produrre risparmi economici fino al 31%, migliorando al contempo la qualità di vita degli anziani, grazie ad una maggiore indipendenza e integrazione nella società.
Durante la sperimentazione sono stati raccolti e analizzati più di 238.000 dati ambientali sui partecipanti e sono stati rilevati ed elaborati 541 alert. In 128 situazioni di potenziale pericolo, un team dedicato dell’Azienda Servizi Sociali di Bolzano ha monitorato il processo a distanza ed è intervenuto.
Più del 22% dei cittadini di Bolzano ha più di 65 anni e vorrebbe vivere a casa propria il più a lungo possibile. «Il progetto, il primo del suo genere in Alto Adige, dà agli anziani questa possibilità e assicura i familiari che i loro cari siano sicuri a casa», spiega Michela Trentini, direttrice dell’Ufficio Pianificazione del Comune di Bolzano.
La soluzione è stata sviluppata da Ibm con il supporto di Tis Innovation Park, che ha fornito sostegno locale. Il sistema si basa su una rete di sensori integrati, che trasmettono i dati riguardo l’assistito e l’ambiente domestico tramite un’architettura sviluppata su un WebSphere Application Server, DB2 e MQ Telemetry Transport per una messaggistica affidabile. Le informazioni vengono visualizzate su un dashboard nella sala di controllo e sui dispositivi mobili Android dell’operatore via e-mail, Sms o Twitter. Altri partner tecnologici sono Eurotech, Huawei e PPM.

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