Più “spettacolare” e mainstream, e meno tecnico e per addetti ai lavori: così si può definire l’edizione 2017 dell’evento annuale di Oracle Italia per clienti e partner, per questo ribattezzato “Oracle Cloud Show”, rispetto all’Oracle Cloud Day del 2016. A parte i conduttori TV (Enrico Bertolino) i giornalisti TV (Barbara Carfagna) e le esibizioni di danza, comunque, il tema assolutamente preponderante dell’evento è stato come l’anno scorso il Cloud e il suo ruolo, che nella visione di Oracle è quello di piattaforma tecnologica abilitante per la trasformazione digitale. Dopo qualche iniziale esitazione Oracle negli ultimi anni ha investito moltissimo in questa visione, e conta ormai centinaia di clienti Cloud anche in Italia, tanto da aver istituito quest’anno il premio “Oracle Cloud Hero Award” assegnato a sette aziende.
Cominciamo però dalla fotografia dei trend della trasformazione digitale in atto, con cui Bianca Granetto, Research Vice President del Technology and Service Provider group di Gartner, ha aperto l’evento. «Per decenni l’IT è stata vista come costo necessario per creare efficienza, ma oggi secondo le nostre rilevazioni i CEO si aspettano che la tecnologia crei fatturato e vantaggio competitivo, che sia la base per la crescita dei prossimi 15 anni: è un cambiamento radicale».
Mentre nascono nuove figure in azienda, come il Chief Digital, anche quelle esistenti si trasformano: «Per il Chief Financial (CFO) per esempio il risk management cambia profondamente se l’impresa è digitale, mentre ovviamente il CIO è chiamato a partecipare ai processi di creazione di valore».
Le risorse della digital transformation arrivano soprattutto dall’autofinanziamento
Nella visione dei CEO, la digital transformation si finanzia prima di tutto con l’autofinanziamento, cioè con nuove fonti di fatturato create proprio dal digitale. E poi con budget operativi già esistenti, riserve, e tagli da altri budget, in uno sforzo continuo di ribilanciamento da sistemi vecchi e legacy a sistemi digitali innovativi.
L’impatto della digitalizzazione su organizzazione, metriche di valutazione, assunzioni, però, non si è ancora verificato, sottolinea Granetto: inizieremo a vederlo verso fine 2018, anche perché la pressione degli stakeholder in questo senso sarà sempre più forte.
«Vediamo entusiasmo, le aziende dicono che stanno facendo la trasformazione digitale, ma non è vero: per ora stanno facendo progetti non coordinati, ma tra un anno la pressione di board e azionisti favorirà il salto verso una visione unica e coordinata».
Per questo salto però non basterà la classica raccomandazione “think outside the box”, cioè di uscire dai soliti schemi: occorrerà addirittura “destroy the box”, fare un passo ulteriore, capire che rischi si corrono a non cambiare, e mettere in dubbio anche i processi e i punti di forza più consolidati.
«La digital transformation in realtà è una trasformazione dello stesso modello di business. Ci sono diverse alternative, il modello più diffuso è quello “cloud enabled”, lo vediamo già intorno a noi nei grandi digital player: abilita offerte che almeno in parte sono composte di servizi digitali, e che con altri approcci non sarebbero possibili o convenienti».
Spoletini: tre passi e un grande salto
Offerte come quella di Oracle, ha spiegato nel suo intervento all’Oracle Cloud Show il country manager Fabio Spoletini. «La missione è compiuta, nel senso che la strategia Oracle negli ultimi anni ha visto tre passi e un grande salto. Il primo passo è stato portare in cloud i processi di business con il SaaS, il software as a service, abbandonando il concetto di suite e introducendo l’innovazione direttamente nei singoli processi, per esempio la blockchain nella logistica per avere finalmente la piena tracciabilità di flussi e merci».
Il secondo passo è abilitare le estensioni applicative attraverso il PaaS, platform as a service: «Con il Cloud è imperativo evitare personalizzazioni per cui l’adattamento alle singole situazioni avviene attraverso la configurazione».
Il terzo passo è stato l’anno scorso con il lancio della seconda generazione di infrastructure as a service (IaaS gen2): «Un Cloud enterprise con alte prestazioni ma anche altissima affidabilità, basato su automazione intelligente, sicurezza fisica e adattiva, economicità, per permettere alle aziende di portare in cloud anche i sistemi più strategici, mission critical».
In più, continua Spoletini, siccome gran parte delle aziende conserverà un proprio data center almeno per una decina d’anni, «abbiamo definito Cloud at Customer, un’offerta per “portare” il cloud pubblico con tutti i suoi benefici appunto nel data center del cliente».
Infine il grande salto è il rapporto di Oracle con la community open source. «Oggi l’innovazione è sociale e guidata dalle community, che creano anche competenze: nessun singolo fornitore è in grado di fare altrettanto. Oracle sta investendo per finanziare questa evoluzione, per esempio dopo l’acquisizione di Iron.io abbiamo messo il codice sorgente a disposizione della community».
I sette premiati
Gran parte dell’Oracle Cloud Show è stata poi dedicata alla premiazione dei sette “Cloud Hero”: Cabel Holding (affiancata nel progetto da Var Group), Danieli Officine Meccaniche, Formez PA, ICE-Agenzia e RetItalia Internazionale (partner Deloitte Digital), MediaWorld (partner Soprasteria), SIRAM (partner Business Reply) e Tecnocasa (partner Red Reply).
Cabel è stata premiata per la localizzazione di una soluzione verticale per il settore bancario, Oracle Flexcube Universal Banking, che offrirà come outsourcer. Danieli per il progetto di HR Digital Transformation, con unificazione dei processi HR in tutti i paesi, basato su Oracle HCM Cloud. Formez PA ha ricevuto il premio in quanto primo cliente della Pubblica Amministrazione italiana ad adottare Oracle ERP Cloud, integrandolo con nuove applicazioni per il reporting e l’analisi in tempo reale e per la mobile e social collaboration.
ICE-Agenzia e RetItalia Internazionale hanno ricevuto l’award per il progetto CRM in ottica multicanale con Oracle CX Cloud, MediaWorld per un progetto di eCommerce che – grazie a Oracle Order Management Cloud – ha dato vita a una nuova gestione ordini multicanale.
Infine SIRAM ha avuto il premio per l’adozione di Oracle Cloud ERP in un’azienda appena acquisita in un nuovo settore, e Tecnocasa per un progetto di cloud transformation del suo data center basato su tecnologie IaaS e PaaS.