Innovazione, velocità e agilità. Queste le parole che sono risuonate più di frequente al CA World ’15, che si sta svolgendo in questi giorni a Las Vegas, con circa 5.000 partecipanti. Nel corso del suo tradizionale appuntamento annuale CA ha proseguito sulla linea già tracciata negli scorsi anni, che si fonda su tre pilastri: sicurezza, DevOps e Agility, a cui poi si affianca la quarta storica linea del mainframe. A Las Vegas si è parlato soprattutto dell’ambito DevOps, ovvero la metodologia che accelera e migliora lo sviluppo delle API, (Application programming interface), consentendo l’integrazione delle nuove applicazioni mediante la tecnologia web. Una tecnologia ritenuta cruciale per lo sviluppo delle aziende e che rende possibile, tra l’altro, il mantenimento delle “vecchie” interfacce e risorse IT pre digital disruption. Evitando così ai clienti finali la perdita degli investimenti consistenti effettuati nel passato, ma permettendogli comunque di crescere attraverso la condivisione di servizi e risorse verso l’esterno.
L’altro tema cruciale per CA è la security, in particolare in ambito Identity management, che come noto sta conoscendo una certa popolarità. Infine, l’azienda è impegnata nel segmento Agile management, quest’anno riorganizzato anche in seguito all’acquisizione di Rally (nel luglio 2015) e che comprende soluzioni in grado di aiutare i clienti a ridefinire in maniera rapida le modalità di pianificazione ed esecuzione di quanto richiesto dal business. Grazie a questa strategia su più livelli la società è riuscita a ritagliarsi il suo ruolo in questo momento di grandi cambiamenti per il mondo dell’IT. I grandi nomi che si appoggiano alle diverse soluzioni CA sono numerosi. Tra questi Paypal, Verizon, Philips, T-mobile, Telecom in Italia. Nelle soluzioni di sicurezza, poi, può contare su 15 dei 16 più importanti brand globali del mondo bancario.
Insomma, la digital disruption, che sta cambiando gli scenari nel mercato IT non spaventa CA, anzi: come ha spiegato Mike Gregoire, CEO di CA Technologies, in futuro prospereranno soltanto quelle imprese che si dimostreranno in grado di cogliere il vento dell’innovazione, erogando soluzioni più rapide nel nuovo mondo digitalizzato, mentre quelle che se la prenderanno comoda sono destinate a soccombere. Questo non significa, però, le aziende presenti da tempo sul mercato siano destinate a soccombere, anzi: Gregoire non ha risparmiato una bordata al mito start up (spesso attive sul fronte software e dunque in potenziale concorrenza con CA), evidenziando come il 75% di queste aziende negli Usa abbia una vita media inferiore ai cinque anni. A questa fragilità il Ceo ha contrapposto l’esperienza di CA, presente sul mercato da 40 anni e intenzionata a rimanerci ancora per tanto tempo ancora.
In questo senso vanno anche letti gli ingaggi di Otto Berkes (ex HBO) come Chief Technology Officer e di Ayman Sayed (ex Cisco) come Chief Product Officer e una serie importanti annunci che hanno riguardato tutti gli ambiti del portfolio prodotto dell’azienda. In particolare, nel mondo DevOps una delle novità più importanti è la disponibilità di CA Service Virtualization attraverso il marketplace cloud Microsoft Azure. Una scelta che rafforza la presenza dei prodotti CA nella piattaforma della casa di Redmond, ma che comunque non implica una scelta di campo, poiché la società guidata da Gregoire da tempo presidia anche il marketplace di AWS (Amazon Web Services).
La gamma DevOps è stata arricchita poi arricchita di due nuove soluzioni di monitoraggio: CA Virtual Network Assurance e CA Unified Infrastructure Management for z Systems (per il controllo completo sui servizi trasversali a sistemi mobile e mainframe). Sul fronte sicurezza tra le novità c’è la nuova release di CA Privileged Access Manager, che permette di controllare gli accessi ad ambienti VMware NSX dinamici da parte di utenti dotati di speciali privilegi d’accesso. Inoltre, gli aggiornamenti annunciati per la CA Identity Suite vanno nella direzione di una semplificazione della governance delle identità di tutti gli utenti, mentre un nuovo prodotto, CA Data Content Discovery, favorisce la conformità alle normative tramite la ricerca e la classificazione di tutti i dati presenti sui mainframe. Infine, è stato definito il portafoglio Agile Management di CA: già disponibile è nuova release di CA Project & Portfolio Management (CA PPM) integrabile con CA Agile Central.
Grazie a questi cambiamenti nel portfolio e agli importanti investimenti in ricerca e sviluppo e formazione interna, il numero uno di CA è convinto abbia posto delle buona fondamenta per il futuro prossimo. In cui si cercherà di puntare su prodotti sempre più facili da usare e installare per i clienti finali, oltreché su tecnologie come container e analytics e a nuove tendenze come l’IoT. Che CA pensa di poter cavalcare soprattutto grazie alle sue competenze in ambito identity management.