Gli Store Manager dei punti vendita italiani Bata (e del brand AW Lab), primo gruppo mondiale nella produzione e commercializzazione di calzature presente in oltre 70 Paesi in 5 continenti, da adesso hanno uno strumento in più per gestire in maniera sempre più efficiente il punto vendita: una dashboard dinamica consentirà loro di fruire da un’unica vista di molte informazioni strategiche, indispensabili per prendere decisioni accurate e fondate su dati certificati e sempre aggiornati.
Monitorare l’andamento del business in tempo reale
Ormai è abbastanza chiaro in tutti i settori: diventare un’azienda “data driven”, ossia in grado di basare le proprie scelte su dati certi e aggiornati in tempo reale, è praticamente indispensabile se si vuole costruire resilienza e, al tempo stesso, puntare al futuro all’interno dei mercati attuali incerti e complessi. Lo dimostrano anche i dati dell’ultima ricerca dell’Osservatorio Big Data & Business Analytics della School of Management del Politecnico di Milano, secondo il quale nel 2021, dopo il rallentamento degli investimenti registrato nel 2020 durante la pandemia, il mercato Analytics italiano avrebbe registrato una crescita del 13%, con un valore stimato superiore ai 2 miliardi di euro.
Raccolta, analisi, organizzazione e fruizione dei dati sono dunque gli step principali di questo processo dove il punto d’arrivo è rappresentato dalle dashboard (cruscotti in italiano): questi strumenti offrono una visione unitaria e di alto livello, in linea con la strategia aziendale, mostrando i KPI rilevanti per il governo della propria area di competenza, con una grafica d’impatto e di immediata comprensione, oltre che la possibilità analizzare in profondità i dati con pochi clic.
Ma poiché ogni azienda è unica, anche all’interno dello stesso comparto, è corretto immaginare dashboard differenti e personalizzate per ciascuna organizzazione. Ed ecco da dove nasce il titolo del webinar recentemente organizzato da Digital360, in collaborazione con SDG Group, “A ciascuno la sua Dashboard: come portare la cultura del dato in azienda“. Diverse le domande a cui l’incontro ha voluto dare una risposta: come si arriva a creare una dashboard? Perché è importante e utile farlo? Come portare in azienda queste soluzioni con successo? All’evento hanno preso parte: Federico Della Bella Associate Partner P4I la società di advisoring del gruppo Digital360, Luca Bergamini Head of Data Operations Unit di SDG Group, Nicola Bronzino Head of Data e Analytics di Service Line e Riccardo Lunardi, BI and planning Manager Bata Italy. Proprio sulla testimonianza di Bata ci focalizzeremo adesso, un esempio concreto di come dashboard dinamiche possono supportare i business retail.
Bata dal pdf alla dashboard dinamica
Bata ha da poco realizzato un progetto di sviluppo di una dashboard dinamica destinata agli Store Manager, ossia ai responsabili dei punti vendita. Riccardo Lunardi intervistato ha spiegato alcuni punti strategici del progetto.
«Il progetto – ha raccontato Lunardi – nasce da molteplici esigenze. Bisogna considerare che prima di mettere in campo il progetto ogni negozio, parliamo di circa 500 negozi in Italia e una sessantina tra Spagna e Svizzera, ogni mattina riceveva almeno un report in PDF via mail, e alcuni giorni anche più di uno, per esempio il lunedì con i bestseller della settimana appena chiusa. Capite benissimo che si delineava quindi un’esigenza tecnica nel carico del sistema per generare tutti questi report, che andavano poi in aggiunta a quelli prodotti per la sede centrale. A questa esigenza tecnica si aggiungevano poi le diverse richieste che arrivavano direttamente dagli Store Manager: richieste di informazioni e nuovi dati, esigenza di fruibilità del dato, integrazione di nuovi KPI, recupero informazioni sullo storico per fare per esempio confronti con eventi passati. Esigenze di questo tipo non potevano essere efficacemente supportate da un report statico, c’era bisogno di un qualcosa di più dinamico e innovativo dal punto di vista tecnologico e di esperienza utente».
Oggi gli Store Manager hanno a disposizione un’ampia gamma di dati che usano nella loro attività quotidiana. «Sono aggiornati su tutto ciò che riguarda il loro negozio: a partire dalle vendite, lo stock, gli articoli che hanno a disposizione in negozio, i best seller della settimana, i dati del CRM, l’incidenza delle vendite dei clienti appartenenti al club o addirittura le performance dei singoli addetti vendita che lavorano all’interno del negozio. Ogni lunedì, o comunque all’inizio di ogni settimana, ogni responsabile del negozio, e poi salendo un po’ nella gerarchia operativa dell’area manager e dei responsabili del territorio, partecipa a una riunione settimanale con gli stakeholder aziendali e il management della sede centrale in cui viene analizzato l’andamento della settimana, del semestre, dei saldi e quant’altro. Qui in Bata c’è già la cultura del dato, ed è molto radicata e pervasiva. Anzi, sono sempre di più gli utenti stessi che richiedono dati particolari e più dettagliati, o che manifestano esigenze specifiche di modo da poter rispondere alle domande che settimanalmente vengono loro poste dalla sede centrale».
Con la dashboard dinamica diventa tutto più semplice. «Rispetto a un report statico, aumenta decisamente l’operatività dell’utente che può interrogare dinamicamente il dato. Si tratta di uno strumento molto flessibile con cui, per esempio, visualizzare gerarchie di prodotto e relativi risultati. Come stanno procedendo le vendite dell’uomo rispetto a quelle della donna? Del bambino? Gli accessori? Ho bisogno di rifornimento per alcune categorie particolari? Tutte queste informazioni si possono ricevere più velocemente con una dashboard dinamica sulla quale anche visualizzare le foto dei prodotti per una maggiore immediatezza. Creata su misura per i propri utenti, la dashboard diventa la prima fonte di informazioni e di dati certificati. Un altro plus da non sottovalutare è anche la possibilità di avere un dato molto più fresco rispetto a un PDF. L’obiettivo che ci stiamo ponendo è quello di avere dati possibilmente aggiornati live, o quasi».
Il progetto ha seguito diverse fasi. «Con SDG Group, il nostro partner storico, dopo aver fatto una raccolta di requisiti per capire di cosa avevamo bisogno e gli strumenti che volevamo utilizzare, è stato immediatamente creato un mockup grafico della soluzione finale. A partire da quello abbiamo coinvolto subito uno Store Manager il quale aveva un’idea ben chiara di che cosa serve sapere, chi lavora in negozio, e chi lo gestisce. In questo modo il mockup iniziale è stato man mano arricchito e ben organizzato, in accordo ovviamente con il dato disponibile e la tecnologia su cui si andava operare. Questo ha portato un grande beneficio in termini di tempi di sviluppo, che sono stati relativamente brevi, e una soddisfazione lato utente elevata», ha concluso Lunardi.