Parlare di digitalizzazione nel mondo B2B oggi vuol dire affrontare un tema che riguarda potenzialmente e concretamente tutte le imprese in tutti i settori e che rappresenta nello stesso tempo il principale motore della digital transformation. Il tradizionale “cavallo di battaglia” della digitalizzazione nelle imprese, ovvero il tema della fatturazione elettronica, è adesso anche un “Cavallo di Troia” per l’introduzione di una trasformazione assai più profonda di quella “amministrativa” che riguarda i rapporti B2B sotto ogni aspetto.
Quando le imprese manifatturiere si attrezzano con soluzioni di Internet of Things per affrontare la sfida globale della IV Rivoluzione Industriale stanno prima di tutto realizzando un processo di digitalizzazione che, se da una parte porta intelligenza in ogni parte dell’azienda, dall’altra necessita di recuperare i dati prodotti e di farli convergere nel processo di digitalizzazione complessiva. E’ la grande sfida dell’Industry 4.0 nata in Germania e negli Stati Uniti che si basa sul principio di avere una visione digitale unica e totalmente integrata di tutti i processi aziendali. Una visione che unisce l’analisi delle esigenze dei clienti e dalle potenzialità del mercato in modo integrato con la progettazione, con la sperimentazione, con la prototipazione e poi con la produzione che si estende a sua volta in modo integrato con la logistica, con vendite e postvendita. Tutta la filiera parla in digitale e l’impresa diventa prima di tutto una fonte costante di dati che assumono valore nel momento in cui diventano informazioni. In questo processo la digitalizzazione B2B nata con i processi legati alla fatturazione elettronica rappresenta una testa di ponte, una delle aree che prima di altre componenti di questo processo hanno saputo interpretare e concretizzare questo cambiamento e rappresenta per tante aziende un punto di partenza per la gestione di tutti i processi di digitalizzazione.
Abbandonare lo sviluppo a “silos”
La trasformazione digitale B2B rappresenta anche un nuovo modo per conciliare lo sviluppo dei vari processi di innovazione aziendale. Riprendendo il caso dell’Industry 4.0 e Internet of Things uno dei passaggi chiave di questo processo riguarda l’evoluzione tra una digitalizzazione a “silos” che si concentra su alcune aree e che porta soluzioni magari complete ed estremamente efficienti a quelle specifiche aree e una visione che fa nativamente parlare tutti i “silos” sino a farli naturalmente scomparire. La digitalizzazione B2B per sua natura e per vocazione è un collante naturale tra i processi che interessano tutte le aree. Se si pensa che tutti i fattori che governano la ideazione, la progettazione, la produzione, la logistica o distribuzione, la vendita e i pagamenti sono fondamentalmente basati su relazioni business to business tra diversi fornitori che si concretizzano in forme di scambio commerciale per la gestione di prodotti e di servizi si capisce che nel momento in cui si dispone della visione digitale di tutti questi passaggi si dispone di una primissima e importantissima visione di tutti gli attori che governano la vita delle imprese. Ecco che la Industry 4.0 può trovare nel processo di digital transformation B2B un preziossimo alleato per allargare il raggio d’azione nelle imprese del manifatturiero, ma lo stesso vale per le imprese che, ad esempio nell’ambito dei nuovi servizi che stanno creando il fenomeno Smart Building, hanno completamente reinterpretato il Facility Management. Anche qui la digitalizzazione non può permettersi di saltare nessun passaggio e la gestione digitale di tutti gli attori che arriva dal mondo invoice rappresenta una piattaforma operativa indispensabile per garantire a chi gestisce il “Real Estate” con una visione d’insieme che un tempo era forse impraticabile e soprattutto offre l’opportunità di erogare e di gestire con più efficacia del passato tanti nuovi servizi.
Trasformazione e trasparenza per la PA
Ma l’esempio che più di tutti può dare l’idea di come la trasformazione digitale può anche cambiare la nostra vita arriva dalla Pubblica Amministrazione. Una trasformazione digitale B2B che rigurda i rapporti tra le impres e che è primariamente finalizzata ad aumentare la conoscenza che deriva da questi rapporti può trovare nello sviluppo di un analogo processo di digitalizzaizone nei procesi di pagamento con la Pubblica Amministrazione un utilissimo trampolino di lancio per accelerare questo sviluppo. Il fenomeno pagoPA sta raccogliendo sempre nuovi consensi e al 31 maggio 2016 i è arrivato a 13.899 adesioni comprendendo tutte le Regioni e le Province Autonome, 11 Ministeri, il 94% delle scuole, il 79% delle università e il 58% dei comuni. Cresce poi anche il numero degli Enti attivi con una accelerazione tra gli 851 a marzo, e i 1.983 a maggio, con INAIL e ACI e con MIUR, MISE, Ministero della Giustizia, oltre a 990 comuni, 8 Regioni e Province Autonome, 739 Scuole intermediate dal MIUR. Tutte queste realtà permettono il pagamento dei servizi con pagoPA e nei primi cinque mesi del 2016 si è arrivati a 232.357 pagamenti effettuati tramite pagoPA, di cui ben 67.946 solo a maggio. Tutto questo per dire che il ruolo della Pubblica Amministrazione è in questo caso specifico anche “pedagogico”. Se il contesto generale favorisce o per certi aspetti invita e incoraggia il passaggio al digitale, certamente il passaggio delle imprese risulta agevolato. Quello che per tanto tanto è stato vissuto come l’”anello debole” della catena, ovvero quello dove si rischiava di inciampare nei gradini della burocrazia, sta spianando una strada sulla quale possono correre più agevolemnte anche gli stessi rapporti tra le imprese.
Il ruolo delle banche
L’altro grande attore di questo processo è rappresentato dalle Banche e sotto questo profilo si può forse dire che sotto la pressione delle FinTech e in particolare grazie all’azione di un fenomeno come l’Istant Payment, stanno cambiando radicalmente il loro atteggiamento e la loro strategia. I pagamenti per tanto tempo sono stati vissuti come una sorta di “Cenerentola”, come un servizio dovuto che non aveva mai realmente guadagnato l’attenzione del marketing. Le banche preferivano giocare la loro partita su altre azioni. Ora grazie anche all’Instant payment che promette di far sentire i suoi befecifi effetti soprattutto nel mondo del business to business è prevedibile che la “Cenerentola” dei pagamenti possa diventare una principessa del marketing per banche sempre più affamate di new business e sempre più assediate dalla velocità e dalla dinamicità delle FinTech.
Il quadro è dunque completo: le imprese, i processi di digitalizzazione assecondati da fenomeni come quello dell’Industry 4.0 che impongono una visione digitale d’insieme di tutti i processi, la Pubblica Amminsitrazione che incoraggia questa trasformazione e le Banche che presumibilmente la vorranno cavalcare con nuove proposte e nuovi servizi.
Mauro Bellini
@mbellini3
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